Il Monumento dell'Indipendenza[1], conosciuto anche come Monumento ai Morti per la Patria[2] e chiamato affettuosamente dai trevigiani come la Teresona[3], è una scultura in marmo situata nel centro storico di Treviso in piazza dell'Indipendenza, a fianco del Palazzo dei Trecento e al palazzo già sede della Camera di commercio.
Monumento dell'Indipendenza | |
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Autore | Luigi Borro |
Data | 1875 |
Materiale | marmo di Carrara, pietra d'Istria, bronzo |
Altezza | 713 cm |
Ubicazione | Piazza Indipendenza, Treviso |
Coordinate | 45°39′56.12″N 12°14′46.65″E |
La statua, opera di Luigi Borro[4], rappresenta la personificazione della provincia di Treviso[1] (e non l'Italia come molti ritengono erroneamente), che calpesta le catene della dominazione asburgica. Nella mano destra impugna una lancia a cui è attaccata la bandiera tricolore italiana, mentre la mano sinistra porta una corona d'alloro. L'opera è dedicata ai patrioti trevigiani del Risorgimento morti nel 1866 durante la terza guerra d'indipendenza che portò all'unificazione di Treviso e delle province venete con il Regno d'Italia, suggellata dal plebiscito del 21 e 22 ottobre 1866.
Il monumento è alto complessivamente 7,13 m fino alla punta della lancia, di cui 3,30 m del piedistallo e 3,83 m della statua in marmo di Carrara[1]. Sul basamento in pietra d'Istria è presente la dedica in bronzo: "Ai morti per la Patria, la Provincia MDCCCLXVI".
L'opera allegorica venne inaugurata il 20 settembre 1875[1] con una pubblica cerimonia, a cui partecipò anche il poeta Giosuè Carducci.
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