Antonio Vanella (Carrara, fine XV secolo – 1523) è stato uno scultore italiano.
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Nasce a Carrara alla fine del XV secolo. Appartiene alla corrente toscano-carrarese già attiva presso la Corte Partenopea. I componenti in cerca di nuove committenze si spingono più a Sud stabilendosi in parte a Messina, a Palermo e relative province. La corrente introduce in Sicilia lo stile Rinascimentale con opere d'arte sacra e profana che spaziano dai monumenti celebrativi a quelli commemorativi. Dediti alla statuaria in qualità di "sculptores" o "magistri marmorarii", anche come costruttori ed architetti "fabricatores", Il Vanella è annoverato nell'elenco del "Privilegium pro marmorariis et fabricatoribus" stilato in Palermo il 18 settembre 1487 e spesso citato nella monumentale opera di Gioacchino Di Marzo negli anni 1868 - 1880 circa la scultura e gli artisti operanti in Sicilia a cavallo del XIV, XV e XVI secolo.
Nelle cave di Carrara cura l'estrazione dei marmi per conto di Michelangelo Buonarroti.[1] Nel 1475 è documentato a Palermo. Socio in attività col corregionale Andrea Mancino.
Statua in marmo della "Vergine col Bambino" del 1500 (?) autografa, "hoc opus fecit M. Ant. Vanelli Paomi", affine più alle opere di Domenico che di Antonello Gagini. Parecchie opere autografe sono presenti nel comprensorio dei Nebrodi.
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