Carlo Donati (Verona, 4 aprile1874 – Verona, 4 ottobre1949) è stato un pittoreitaliano, legato per la maggior parte della corrente all'Art Nouveau.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo politico del Regno d'Italia, vedi Carlo Donati (politico).
Gli affreschi della Cappella Svizzera nella Basilica della Santa Casa di Loreto.
Il lascito dell'artista è vastissimo sia nelle opere, che spaziano dai temi laici a quelli religiosi, che nelle tecniche, dalla pittura a olio su tela all'affresco, e nelle ubicazioni che vanno dal territorio veronese alla Lombardia e all'Emilia-Romagna.[1]
Biografia
Carlo Donati nacque a Verona il 4 aprile 1874, figlio di Carlo Giuseppe ed Elisabetta Trevisani. Fin da giovane si sentì attratto dall'arte pittorica che decise di approfondire frequentando l'accademia di belle arti Gian Bettino Cignaroli, dove fu allievo del pittore veneziano Napoleone Nani. Durante il percorso di studi conobbe la sua futura moglie, Ildegarda Dalla Porta, dalla quale ebbe due figlie.[2]
Poco più che ventenne partecipò con due sue opere al concorso di Torino del 1900, il ritratto del cardinale Luigi di Canossa e con una testa di Cristo che, assieme a L'offerta della cera, richiamano per la luce morbida e le figure circonfuse l'influenza di Daniele Ranzoni (1843 – 1889).
A Milano, all'Esposizione internazionale del 1906 Donati concorse nella sezione veneti con il quadro La Purificazione.[3][4]
Opere
La cupola affrescata della chiesa di San Giovanni Battista di Agna.
(parziale)
Temi laici
Interno di Castel Campo, Fiavé, provincia autonoma di Trento.[5]
Temi religiosi
Affreschi
Interno della Chiesa di Folgaria.
Interno della chiesa di San Giorgio, Castel Tesino, provincia autonoma di Trento[6].
Interno della chiesa di San Giorgio, Illasi, provincia di Verona;[7]
Interno della Chiesa di San Michele Arcangelo, San Michele di Piave, provincia di Treviso;
Interno della chiesa di Santa Croce, Milano;
Interno della chiesa di San Vigilio, Moena, provincia di Trento;
Soffitto affrescato del sacello della basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna;[8]
Interno della chiesa di San Giovanni Battista, Agna, provincia di Padova;
Cappella Svizzera con le "Storie dei Santi Anna e Gioacchino", 1935-38[9], Basilica della Santa Casa, Loreto, provincia di Ancona.
Dipinti
Sacro Cuore di Gesù con papa Benedetto XV, pala d'altare, olio su tela, 1920.[10]
Sant'Agostino, santa Monica, san Gioacchino e santa Caterina da Siena ai piedi della Croce, pala d'altare, olio su tela, 1910-1930, chiesa di San Luca, Verona.[1]
Un tesoro da restituire alla città, su Ravenna24ore.it, 12 marzo 2010. URL consultato il 1º gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2019).
F. Butturini (a cura di), Carlo Donati, Agostino Pegrassi, Albano Vitturi: arte sacra a Verona (1900-1950), Neri Pozza, 2000, ISBN9788873057765.
Pierpaolo Brugnoli (a cura di), La pittura a Verona dal primo Ottocento a metà Novecento, 1° volume, Verona, Banca popolare di Verona, 1986, ISBN non esistente, SBNIT\ICCU\RAV\0017593.
E. Tea, In memoria di Carlo Donati, in Arte Cristiana, XLI, Fondazione Scuola Beato Angelico, 1954, ISSNno(WC· ACNP).
Daniela Cristadoro, Carlo Donati, in Dizionario biografico degli italiani, Volume 41, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992. URL consultato il 31 dicembre 2018.
Carlo Donati, su cassiciaco.it (Associazione storico-culturale S. Agostino). URL consultato il 1º gennaio 2019.
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