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Dante Broglio (Sorgà, 6 aprile 1873Colognola ai Colli, 12 aprile 1954) è stato un incisore e pittore italiano.


Biografia


Nacque a Sorgà (Vr) il 6 aprile 1873. Dopo gli studi magistrali frequentò negli anni 1897-1902 l'Accademia di Belle arti Cignaroli di Verona, seguendo i corsi del direttore e pittore lombardo Mosè Bianchi, dello scultore Egidio Girelli e del pittore Alfredo Savini. Conseguita l’abilitazione all’insegnamento del disegno nel 1903 iniziò a svolgere l’attività di insegnante di disegno in varie sedi dell’Italia settentrionale (Bellano, Bassano del Grappa, Udine, Venezia, Verona, Lodi, Milano, Bologna). Studiò le raccolte del Museo di Bassano, le stampe della Civica Biblioteca di Udine e della Querini Stampalia di Venezia. La sua attività di acquafortista iniziò solo nella piena maturità, nel 1914, a quarant’anni compiuti, anche se “molti disegni del primo decennio del secolo hanno già un segno e un taglio che preannunciano le prime incisioni del decennio successivo (Magagnato, L., 1977 [1]). Si perfezionò nella tecnica dell'acquaforte frequentando nell’anno accademico 1916-17 il Corso libero di incisione tenuto da Emanuele Brugnoli all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Fino al 1954, anno della sua morte, Broglio proseguì assiduamente la sua attività di incisore, disegnatore, acquarellista e fu presente a tutte le più importanti manifestazioni artistiche del Bianco e nero del suo tempo in Italia e all’estero. Morì a Colognola ai Colli (Vr) il 12 aprile 1954. Dopo la sua morte, a partire dal 1956 e in fasi successive fino al 2017, gli eredi fecero dono al Comune di Verona dell’intero corpus di lastre incise, nonché di 168 stampe e 118 disegni, ora conservate presso il Gabinetto delle Stampe del Museo di Castelvecchio e presso la Galleria d’Arte Moderna “Achille Forti” di Verona.


Caratteristiche della produzione artistica


Tra il 1914 e il 1954 incise all’acquaforte 246 matrici ispirandosi a soggetti architettonici e paesaggistici con le serie dedicate a Udine, Lodi, Verona, la laguna veneta, Venezia (anni ’20); le dighe, gli insetti, Roma antica, Milano (anni ’30). Alla base della “sua educazione artistica c’è senza dubbio l’insegnamento di Savini, come testimoniano i suoi paesaggi campestri, l’impianto rigorosamente verista, il segno energico e acuminato”[1] Nella prima fase il suo stile è “influenzato dallo studio dell’opera di Piranesi, da cui trae il gusto per un chiaroscuro accentuato, quasi drammatico, e l’interesse per i motivi architettonici. Più tardi egli purifica il suo linguaggio attraverso l’alleggerimento del chiaroscuro che dà alle stampe posteriori al 1920 risultati di trasparenza più vicini alla tradizione classica dell’acquaforte. Nelle opere successive al 1940 la luce continua ad essere intensa, solare, le ombre non sono più opache e nere come un tempo e i contrasti si addolciscono; mentre il suo colloquio con la realtà si fa più intimo e sommesso, il campo delle vedute spesso si restringe ai dettagli di un universo domestico in cui non c’e’ più nulla di monumentale … Per ottenere gli effetti spaziali e atmosferici che sono il pregio migliore delle sue stampe, egli si serve di un procedimento tecnico assai complesso che prevede successivi e numerosi bagni della lastra nell’acido e gli consente di ottenere morbidi passaggi chiaroscurali attraverso una gamma molto ampia di toni grigi. Si sofferma lungamente sui particolari, manifestando così l’amore profondo che lo lega ai soggetti, ma questa attenzione non lo distoglie mai dalla visione d’insieme, sempre governata da un impianto preciso e rigoroso”[2]


Mostre più importanti



Premi nazionali


Nel 1934 risultò terzo vincitore al concorso nazionale bandito dal Ministero dell’Educazione nazionale per tre rami incisi sul tema di Roma imperiale con l’acquaforte I mercati traianei, la cui matrice entrò a far parte del patrimonio della Calcografia nazionale, ora Istituto nazionale per la grafica.


Musei che ospitano i lavori dell'artista


Sue acqueforti figurano in prestigiose raccolte di stampe nazionali ed estere:


Note


  1. Licisco Magagnato, Quarant’anni di attività incisoria, in: Le incisioni di Dante Broglio, Verona, Museo di Castelvecchio, 1977, pp. 7-8.
  2. Maria Masau Dan, Dante Broglio, in: Incisori del Novecento nelle Venezie tra avanguardia e tradizione, Gradisca d’Isonzo – Verona, catalogo della mostra a cura di Maria Masau Dan ; con una prefazione di Licisco Magagnato e due saggi di Guido Perocco, Venezia, Albrizzi, 1983, pp. 13, 27-29
  3. Il patrimonio artistico del Quirinale. La quadreria e le sculture opere dell’Ottocento e del Novecento, a cura di Anna Maria Damigella [et al.]. Riedizione accresciuta e aggiornata. Roma, Editoriale Lavoro, 1995, tomo 1, pp. 68-69. Vecchi motivi sull’Adige acquistato nel 1920 a Milano all’Esposizione nazionale di Belle arti e Auspicato ritorno acquistata nel 1921 alla Mostra nazionale d’arte dei Grigioverdi.
  4. L'acquaforte Auspicato ritorno fu acquistata nel 1919 alla Mostra delle Tre Venezie, Torino (1918), numero d'inventario della Galleria d'arte moderna di Roma: n. 2339
  5. " Bibliothèque nationale de France, su catalogue.bnf.fr. URL consultato il 18 aprile 2020.Centrale di Crevola acquistata in occasione della Exposition de la Gravure et e la Médaille Italienne Contemporaine nel 1930.
  6. Paolo Arrigoni – Achille Bertarelli, Piante e vedute di Roma e del Lazio : conservate nella Raccolta delle stampe e dei disegni. Milano, Bestetti, 1939 (Nel testo è riportato con il n. 2037. “I mercati di Traiano" incisi da Dante Broglio, MCMXXXIV)
  7. Clément Morro, Expositions diverses, in: "La Revue moderne illustrée des arts et de la vie" , Paris, a. 32, no. 14 (13 juillet 1932), p. 18, ove si legge che in occasione della Biennale di Brera del 1932 l'acquaforte Vigilia della sagra di S. Celso fu acquistata per il Museo Sforzesco
  8. Fattoria urbinate acquistata dal Comune di Verona alla Biennale nazionale della Società Belle Arti di Verona nel 1954 catalogo.beniculturali.it, http://www.catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/beniCulturali.action?valoreRicerca=broglio,%20dante&nomeBread=Beni%20culturali&sbiancaBreadCrumbs=yes&numElement=16. URL consultato il 23 aprile 2020.
  9. catalogo.beniculturali.it, http://www.catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/beniCulturali.action?valoreRicerca=broglio,%20dante&nomeBread=Beni%20culturali&sbiancaBreadCrumbs=yes&numElement=16. URL consultato il 23 aprile 2020.
  10. Clément Morro, Expositions diverses, in: "La Revue moderne illustrée des arts et de la vie" , Paris, a. 32, no. 14 (13 juillet 1932), p. 18, ove si legge che in occasione della Biennale di Brera del 1932 le acquaforti Chiesa degli sposi e Negli orti di S. Celso vennero acquistate per la Pinacoteca Ambrosiana
  11. Carlo Alberto Petrucci, Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Calcografia Nazionale, Roma, La libreria dello Stato, 1953, p. 30 (n. 1734 I mercati di Traiano)

Bibliografia



Collegamenti esterni


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