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Emilio Greco (Catania, 11 ottobre 1913Roma, 5 aprile 1995) è stato uno scultore, scrittore e illustratore italiano.

«Greco è il più grande disegnatore che abbiamo in Europa.[1][2]»

(Pablo Picasso, in visita al Museo Rodin nel '61, per una personale curata da André Malraux[3])

Biografia


Figlio di Giuseppe e di Domenica Sambuco, frequentò le elementari nell'ex convento di San Placido e in quel periodo, affacciandosi da una grata dal Palazzo Biscari, osservava incantato i resti delle strutture greco-romane che lo portarono a sviluppare una passione per la scultura antica.[4]

Iniziò tredicenne a lavorare come apprendista scalpellino presso la ditta edile di un architetto locale che si occupava principalmente di restauro e realizzazione di monumenti civici.[4]

Tuttavia la Catania del tempo non riuscì a dargli lo spazio che meritava, in quanto «per i giovani la possibilità di esporre opere d'arte si limitava a qualche rara mostra sindacale (…). Nel volgere del tempo però, anche a Catania le cose sono cambiate. Ora esistono, laggiù, degli Istituti d'Arte e operano delle gallerie private».[5]

Nel 1934 conseguì un attestato da esterno presso l'Accademia di Palermo, poi intraprese il servizio di leva nel Regio Esercito.[4] Partecipò ad alcune battaglie coloniali (Africa, Albania) ma seguì passivamente a Roma gli avvenimenti della seconda guerra mondiale.[4] Nel 1947 risiedette e lavorò assieme ad altri celebri artisti a villa Massimo.[4] Dal 1948 al 1592 fu assistente a Quirino Ruggeri grazie ad un concorso per titoli, Liceo di via Ripetta per poi passare nel '52 alla cattedra di scultura all'Accademia di Carrara[4] grazie anche agli indiscussi successi ottenuti. In questo periodo ebbe come allievo il pittore Gualtiero Passani[senza fonte] con il quale intrattenne un rapporto di collaborazione.[6]

Ottenne una grandissima popolarità con il monumento Pinocchio e la Fatina (1956) per il paese di Collodi.[7] Poetico il suo ciclo delle Grandi bagnanti e i suoi ritratti di giovani donne. Suoi sono il Monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro e le Porte del Duomo di Orvieto (1970).[3] Successivamente ad una mostra tournée trionfale, dal 1971 si creò il mito di Greco, culminante con l'istituzione del museo all'aria aperta di Hakone (1800 mq)[4] chiamata "Giardino di Greco" (o "Greco Garden")[senza fonte].

Proseguì per diversi anni l'insegnamento a Napoli (1955-67) e poi di nuovo nella capitale dal 1967 al 1975,[4] dove incontrò il diciottenne artista curdo Aziz Fuad[senza fonte]; dopodiché ebbe dapprima la cattedra all'Accademia di Belle Arti a Monaco e più avanti lavorò a Salisburgo su interesse di Oskar Kokoschka.[4]

Visse per un periodo in Iran, dove fu apprezzato dall'alta dirigenza del Paese, che voleva servirsene per alcune opere.[4]

Il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puškin di Mosca gli dedicarono una sala di sculture e opere grafiche.[4] A Catania, il museo dedicatogli offriva una collezione di numerose litografie e acqueforti.

Fu un assiduo viaggiatore e viene attualmente considerato uno dei più grandi scultori del Novecento.[4]

È sepolto nel Cimitero di Sabaudia.


Opere nei musei


Ricordi d'Estate (Memories of Summer) a Sendai, in Giappone.
Ricordi d'Estate (Memories of Summer) a Sendai, in Giappone.

Musei che espongono opere dell'artista:


Pubblicazioni



Riconoscimenti



Note


  1. Maurizio Zuccari, Emilio Greco, cent'anni fa, su insideart.eu, 15 ottobre 2013. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  2. La vitalità di Emilio Greco, in Il Giornale dell'Arte, 21 giugno 2013. URL consultato il 31 gennaio 2016.
  3. Sezione biografica, su archiviemiliogreco.it, sul sito ufficiale "Archivi Emilio Greco". URL consultato il 31 gennaio 2016.
  4. C. Pirovano, Greco, Emilio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 59.
  5. Su ciò sono interessanti le sue stesse memorie: cfr. M. Calvesi, C. Esposito Hayter e G. Frazzetto (a cura di), Emilio Greco. Catalogo generale dell'opera incisoria, Roma, 1994, SBN IT\ICCU\NAP\0164658. e in C. L. Ragghianti, Emilio Greco. Disegni e Grafica, in Critica d'Arte, Firenze, 1973, SBN IT\ICCU\RMS\1083785.
  6. Sito Gualtiero Passani, Biografia, su gualtieropassani.it, http://gualtieropassani.it/. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  7. F. Bellonzi e V. Mariani, Il Pinocchio di Emilio Greco, Roma, De Luca, 1958, SBN IT\ICCU\SBL\0484835.
  8. Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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[de] Emilio Greco

Emilio Greco (* 11. Oktober 1913 in Catania; † 5. April 1995 in Rom) war ein italienischer Bildhauer, Medailleur[1], Grafiker und Zeichner.

[en] Emilio Greco

Emilio Greco (11 October 1913 in Catania, Sicily – 5 April 1995) was an Italian sculptor, engraver, medallist,[1] writer and poet. He is best known for his monumental bronze sculptures which are located around the world in museums such as - Tate Modern (London), Hermitage (Saint Petersburg) Museu Coleção Berardo (Lisbon), and Hawke's Bay Museum (New Zealand)

[fr] Emilio Greco

Emilio Greco (Catane, 11 octobre 1913 - Rome, 5 avril 1995) est un sculpteur et médailleur italien contemporain. Un musée lui est consacré à Orvieto, en Italie.
- [it] Emilio Greco

[ru] Греко, Эмилио

Эмилио Гре́ко (итал. Emilio Greco; 11 октября 1913, Катания — 5 апреля 1995, Рим[1]) — итальянский скульптор XX века, работавший в стилистике реализма.



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