«Greco è il più grande disegnatore che abbiamo in Europa.[1][2]»
(Pablo Picasso, in visita al Museo Rodin nel '61, per una personale curata da André Malraux[3])
Biografia
Figlio di Giuseppe e di Domenica Sambuco, frequentò le elementari nell'ex convento di San Placido e in quel periodo, affacciandosi da una grata dal Palazzo Biscari, osservava incantato i resti delle strutture greco-romane che lo portarono a sviluppare una passione per la scultura antica.[4]
Iniziò tredicenne a lavorare come apprendista scalpellino presso la ditta edile di un architetto locale che si occupava principalmente di restauro e realizzazione di monumenti civici.[4]
Tuttavia la Catania del tempo non riuscì a dargli lo spazio che meritava, in quanto «per i giovani la possibilità di esporre opere d'arte si limitava a qualche rara mostra sindacale (…). Nel volgere del tempo però, anche a Catania le cose sono cambiate. Ora esistono, laggiù, degli Istituti d'Arte e operano delle gallerie private».[5]
Nel 1934 conseguì un attestato da esterno presso l'Accademia di Palermo, poi intraprese il servizio di leva nel Regio Esercito.[4] Partecipò ad alcune battaglie coloniali (Africa, Albania) ma seguì passivamente a Roma gli avvenimenti della seconda guerra mondiale.[4] Nel 1947 risiedette e lavorò assieme ad altri celebri artisti a villa Massimo.[4] Dal 1948 al 1592 fu assistente a Quirino Ruggeri grazie ad un concorso per titoli, Liceo di via Ripetta per poi passare nel '52 alla cattedra di scultura all'Accademia di Carrara[4] grazie anche agli indiscussi successi ottenuti. In questo periodo ebbe come allievo il pittore Gualtiero Passani[senzafonte] con il quale intrattenne un rapporto di collaborazione.[6]
Ottenne una grandissima popolarità con il monumento Pinocchio e la Fatina (1956) per il paese di Collodi.[7]
Poetico il suo ciclo delle Grandi bagnanti e i suoi ritratti di giovani donne.
Suoi sono il Monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro e le Porte del Duomo di Orvieto (1970).[3] Successivamente ad una mostra tournée trionfale, dal 1971 si creò il mito di Greco, culminante con l'istituzione del museo all'aria aperta di Hakone (1800 mq)[4]chiamata "Giardino di Greco" (o "Greco Garden")[senzafonte].
Proseguì per diversi anni l'insegnamento a Napoli (1955-67) e poi di nuovo nella capitale dal 1967 al 1975,[4]dove incontrò il diciottenne artista curdo Aziz Fuad[senzafonte]; dopodiché ebbe dapprima la cattedra all'Accademia di Belle Arti a Monaco e più avanti lavorò a Salisburgo su interesse di Oskar Kokoschka.[4]
Visse per un periodo in Iran, dove fu apprezzato dall'alta dirigenza del Paese, che voleva servirsene per alcune opere.[4]
Il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puškin di Mosca gli dedicarono una sala di sculture e opere grafiche.[4] A Catania, il museo dedicatogli offriva una collezione di numerose litografie e acqueforti.
Fu un assiduo viaggiatore e viene attualmente considerato uno dei più grandi scultori del Novecento.[4]
Su ciò sono interessanti le sue stesse memorie: cfr. M. Calvesi, C. Esposito Hayter e G. Frazzetto (a cura di), Emilio Greco. Catalogo generale dell'opera incisoria, Roma, 1994, SBNIT\ICCU\NAP\0164658. e in C. L. Ragghianti, Emilio Greco. Disegni e Grafica, in Critica d'Arte, Firenze, 1973, SBNIT\ICCU\RMS\1083785.
Carlo Pirovano, GRECO, Emilio, in Dizionario biografico degli italiani, vol.59, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003. URL consultato l'11 luglio 2014.
Tiziana Gori (a cura di), Emilio Greco nelle trasformazioni della scultura del '900, 2005-2006, SBNIT\ICCU\BVE\0419118.
Francesco Butturini, Giuseppe Brugnoli, Camilla Ferro e Michela Memeo, Emilio Greco. Sculture e disegni, Verona, Edizioni d'Arte Ghelfi, 1999, p.50.
Mostra di Emilio Greco (Catania, Istituto di Storia dell'Arte, 20 febbraio-7 marzo 1965), presentazione di Ottavio Morisani, Catania, 1965, SBNIT\ICCU\VEA\0003151.
Lo sport nell'arte di Emilio Greco (Firenze, Palazzo Pitti, 16 dicembre 1988-15 gennaio 1989), Milano-Roma, Mondadori-De Luca, 1988, SBNIT\ICCU\CFI\0127233.
Carlo Pirovano (a cura di), Emilio Greco scultore (Roma, Palazzo Venezia, 11 marzo-25 maggio 2005), Roma, Il Cigno, 2004, ISBN88-7831-179-0.
Gabriele Simongini (a cura di), Emilio Greco. La vitalità della scultura, Torino, Allemandi, 2013, ISBN978-88-422-2250-7.
Floriano De Santi (a cura di), Emilio Greco. Sulla soglia della forma classica, Massarosa (Lucca), Caleidoscopio, 2004, SBNIT\ICCU\LUA\0161568.
(EN) Recent Sculpture by Emilio Greco and Fine French Pictures, Londra, Roland, Browse & Delbanco, 1955, SBNIT\ICCU\VEA\0707899.
(DE) Bernahrd Degenhart, Emilio Greco (Stoccarda, Württenbergischer Kunstverein, 16 aprile-7 maggio 1959), Monaco di Baviera, Holzinger, 1959, SBNIT\ICCU\USM\1732957.
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