Fernand Emmanuel Pelez de Cordoba d'Aguilar fu figlio d'arte e respirò il disegno e la pittura sin dalla nascita. Suo padre, Raymond Pelez, era un noto illustratore[1], mentre suo zio e suo fratello erano i pittori Fernand Pelez de Cordova e Raymond Pelez detto "Chalumeau"[2]. Egli venne pertanto iniziato alla pittura da suo padre sin dalla più tenera età. Studiò quindi all'École des beaux-arts di Parigi con Félix-Joseph Barrias e Alexandre Cabanel. Al termine dei suoi studi venne nominato insegnante di disegno in una scuola cittadina. A quel tempo Pelez abitava al nº 15 di rue de la Tour-d'Auvergne, ma in seguito egli aprirà il suo atelier in Boulevard de Clichy.
Adamo ed Eva, 1876
La sua prima esposizione al "Salon" avvenne nel 1866. A questo primo periodo appartengono le opere storiche, come "La Mort de l'empereur Commode" (Museo di belle arti di Béziers) e "Adam et Ève" (Museo Anne-de-Beaujeu di Moulins). Pelez si confermò così buon allievo dei suoi maestri e artista pienamente accademico. Nel 1880 Pelez conobbe il pittore naturalista Jules Bastien-Lepage e rimase fortemente colpito dai suoi soggetti e dall'atmosfera che essi evocavano. Questa "scoperta" lo indusse ad un cambiamento radicale della sua pittura: Pelez, infatti, abbandonò del tutto l'accademismo e la freddezza dei temi storici e si dedicò totalmente alla rappresentazione della realtà popolare, intesa soprattutto come realtà delle classi più povere.
A ciò lo condussero delle serie riflessioni sulla condizione umana, alle quali egli si abbandonò con convinzione. I suoi "bambini mendicanti " si possono inquadrare in quella forma di estetica, tipica della pittura spagnola di quegli anni, e che esprimeva l'eredità artistica e culturale di Murillo. Si può dire dunque che l'arte di Pelez ebbe due distinte facce: l'accademismo iniziale e il naturalismo/realismo della seconda parte della sua vita. Nel 1891 Pelez fu decorato con il titolo di Cavaliere della Legion d'onore e ne fu promosso ufficiale nel 1910. Fernand Pelez morì a Parigi all'età di 65 anni.
Opere
Selezione delle opere presenti in collezioni pubbliche.
In Canada
Ottawa, Museo di Belle arti del Canada: "The Homeless Boy" (Il ragazzo senza casa), 1887, olio su tela
In Francia
Béziers, Museo di belle arti: "La Mort de l'empereur Commode" (La morte dell'imperatore Commodo), olio su tela
Chambéry, Museo di belle arti: "Le petit marchand de citrons" (Il piccolo venditore di limoni), 1895-1897, olio su tela[3]
Laval, Museo del "Viex Châeau": "Martyr", o "La Misère" o "Le petit marchand de violettes" (Il piccolo venditore di violette), olio su tela[4]
Le Havre, Museo d'arte moderna André-Malraux: "Le Lavoir" (Il lavatoio), olio su tela
Moulins, Museo Anne-de-Beaujeu: "Adam et Ève", olio su tela
Parigi, Petit Palais:
"Un Martyr", o "Le petit marchand de violettes", 1885, olio su tela
"Grimaces et Misères. Les Saltimbanques" (Smorfie e miserie, i saltimbanchi) 1888, olio su tela
"La Bouchée de pain, la Charité" (Il boccone di pane), 1892-1908, huile sur toile;
"La Vachalcade", 1896, olio su tela
Municipio di Parigi: "L'Humanité" o "Le Christ dans le square" (Il Cristo nella piazza), 1896, olio su tela
Quimper, Museo di belle arti: "Le Marchand de citrons" (Il venditore di limoni), olio su tela
Senlis, Museo d'Arte e Archeologia: "La Victime" o "L'Asphyxiée" (La vittima o L'asfissiata), 1886, olio su tela[5].
Galleria d'immagini
Il piccolo venditore di limoni
Il piccolo venditore di violette
Il piccolo mendicante
La lavandaia addormentata
La Vachalcade
Salon
1875: Les Tireurs d'arc (I tiratori d'arco)
1876: Adam et Ève
1880: Au Lavoir (Al lavatoio)
1884: Sans Asile ou les Expulsés (Senza asilo o Gli espulsi)
1885: La Misère à l'opéra (La miseria all'Opera)
1886: La Victime (La vittima)
Riconoscimenti e decorazioni
1876: medaglia di terza classe al Salon
1879: medaglia di seconda classe al Salon
1880: medaglia di prima classe al Salon
1883: membro della "Société des artistes français"
1889: medaglia d'argento all'Esposizione universale del 1889
1891: nominato Cavaliere della Légion d'honneur[6]
1910: promosso Ufficiale della Légion d'honneur
Smorfie e miserie. I saltimbanchi
Mostre
Esposizione universale del 1889: Sans asile ou les Expulsés
Parigi, Petit Palais, Fernand Pelez (1848-1913), la parade des humbles, dal 24 settembre 2009 al 17 gennaio 2010
(FR) Nota Artista n°19657, su musee-orsay.fr, orsay.fr. URL consultato il 6 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Base Joconde: 10480001906
Base Joconde: 00000065833
Base Joconde: M0809005329
Base Léonore: LH/2082/50
Bibliografia
Emmanuel Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, tomo 10, Parigis, Gründ, 1999, pag.698.
Gérald Schurr, Les petits maîtres de la peinture (1820-1920), Valeur de demain, Parigi, Les Éditions de l'Amateur, 1982, tomo II, pag.85, e tomo VII, pag.131–132.
Émile Bellier de la Chavignerie e Louis Auvray, Dictionnaire général des artistes de l'école française depuis les origines jusqu'à nos jours, 3 vol., Parigi, Libreria Renouard, 1882-1885.
André Roussard, Dictionnaire des peintres à Montmartre, peintres, sculpteurs, graveurs, dessinateurs, illustrateurs, plasticiens, au XIX & XXe siècle, Edizioni André Roussard, Parigi, 1999.
AA.VV., Fernand Pelez, la parade des humbles, (catalogo della mostra presentata al Petit Palais a Parigi dal 24 settembre 2009 a 17 gennaio 2010), Edizioni Paris Musées, 2009.
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