Gabriele Smargiassi nacque a Vasto (Chieti) da famiglia benestante. La sua passione artistica lo portò a Napoli, dove ebbe come maestri Giuseppe Cammarano e Anton Sminck van Pitloo.[1] Frequentò dal 1820 la scuola di pittura istituita da quest'ultimo, nel cui atelier ebbe origine la cosiddetta Scuola di Posillipo della quale egli fu uno dei maggiori esponenti. Quando Anton Sminck van Pitloo morì, Smargiassi prese il suo posto di insegnante di “Paesaggio” all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Ebbe influenza artistica su Nicola Palizzi, su Gennaro della Monica, su Cesare Uva e su numerosi altri pittori di scuola napoletana. Viaggiò per studio a Roma (1824-1828) e a Parigi (1827-1837), dove, protetto dalla duchessa d'Orléans, fu impiegato anche come precettore di disegno dei figli del re Luigi Filippo di Francia.
Suoi allievi sono stati, tra gli altri, Giuseppe De Nittis, Cesare Uva e Alfonso Simonetti. Considerato un maestro della "scuola di Posillipo", il suo stile fu tuttavia, nella maturità, giudicato sorpassato. Morì a Napoli il 12 maggio 1882.[2]
Una sua Veduta di Vasto, opera donata a a Gabriele Rossetti nel 1838,[3] nel 1883 è stata da William Michael Rossetti, in occasione del centenario della nascita del padre, donata alla pinacoteca di Vasto.[2]
Veduta di Vasto, 1831
Opere
La sua pittura è pervasa da due personalità: felice e fresca, con tocco Pitlooiano nelle grandi vedute paesaggistiche; accademica e tradizionalista nei quadri con scene romanzesche e soggetti storici.
Fontana di Genzano, 1826 (Palazzo reale di Napoli)
Veduta di Ponte Milvio o Ponte Mollo (Roma, Montecitorio)
Veduta del Molo di Napoli, 1833
Paesaggio di Sorrento con pastori e armenti, 1839 (Palazzo reale di Napoli)
Angelica e Sacripante, 1845
Paesaggio di Ischia, 1845 (Palazzo Reale di Napoli)
Veduta del Golfo di Napoli (Napoli, Collezione privata)
(DE) Ulrich Thieme - Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart. 31: Siemering-Stephens, Leipzig, E. A. Seeman, 1937, p. 152, SBNIT\ICCU\UBO\1649424. Ad vocem
Lorenzetti C., L'Accademia di Belle arti di Napoli, Firenze, 1952.
Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, SBNIT\ICCU\NAP\0178087.
(DE) Joachim Busse, Internationales Handbuch aller Maler und Bilhauer des XIX Jahrhunderts: Busse-Verzeichnis, Wiesbaden, Busse Kunst Dokumentation, 1977, p. 1166, SBNIT\ICCU\RAV\0061213. Ad vocem
(FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays. 12: Rottenhamer-Solimena, Paris, Gründ, 1999, p. 889, SBNIT\ICCU\VEA\0109004. Ad vocem
Nello e Saverio Ammendola, Ottocento e Novecento, due secoli di pittura a Napoli, prefazione di M. Picone Petrusa, Electa Napoli, Napoli, 1999.
Isabella Valente, Sulle tracce dell'Ottocento in terra d'Abruzzo. Pittori attraverso un secolo, Chieti, Associazione Culturale Trifoglio, 2011, p.20. Catalogo mostra.
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