Giorgina Bertolucci di Vecchio (San Ginese, 1899 – Milano, 1985) è stata una pittrice italiana. Toscana di nascita e formazione, fu attiva e nota soprattutto in area milanese.
Formatasi a Lucca e quindi all'Accademia di belle arti di Firenze sotto la guida di Felice Carena, si trasferì a Milano, dove ottenne buon successo commerciale e di critica, oltre che commissioni per il Pio Albergo Trivulzio e l'Ospedale Maggiore. Istituì il Premio Diomira per la pittura dedicato ai giovani artisti sotto i trent'anni, intitolandolo alla memoria della figlia Diomira, prematuramente scomparsa[1].
Ottenne riconoscimenti alla Mostra Interregionale del Ritratto di Milano (1933) e al Concorso del Ritratto Femminile di San Remo (1938)[1].
Nel 1948 partecipò alla XXIV Biennale di Venezia con una Natura morta ad olio[2], mentre nel 1955-56 espose alla VII Quadriennale di Roma[3].
La Galleria d'arte moderna di Milano conserva l'opera Natura morta di pesci (1941)[4].
Nel 1942 l'Ospedale Maggiore di Milano le commissionò per la propria Quadreria dei benefattori il ritratto di Atto Marolla, avvocato e Commissario prefettizio dell'Ente tra il 1928 e il 1929: l'opera, eseguita nel corso dell'anno su base di alcune fotografie, è caratterizzata da una forte ricerca plastica di stampo novecentista, e da uno stile richiamante la pittura ad affresco[5][6].
Nelle Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo è conservato il dipinto Inverno al parco[7].
La Pinacoteca di Brera possiede una sua Annunciazione[8].
Si dedicò principalmente al paesaggio, alla natura morta e al ritratto. Passò con gli anni da un'impostazione novecentista ad un uso più delicato della forma e del colore, secondo gli insegnamenti del chiarismo lombardo[1].
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