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Giovanni Battista Costantini (Roma, 7 gennaio 1872Roma, 1º maggio 1947) è stato un pittore e decoratore italiano.

Il piano di attacco, 1915-21 (Roma, collezione Jacorossi)
Il piano di attacco, 1915-21 (Roma, collezione Jacorossi)

Biografia


Giovanni Battista Costantini, noto come Giovanni Costantini, era figlio di Innocenzo e di Giuditta Mancini. Da ragazzo frequentava saltuariamente la scuola serale del nudo all'Accademia francese di Villa Medici, e lavora come garzone di bottega dallo scenografo Alessandro Bazzani, detto "Bazzanone" e dal pittore Gioacchino Pagliei.

Nel 1904 la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma acquistò il suo dipinto "Dai campi di riposo" e nel 1908 "Folla triste". Nel 1892, con una serie di paesaggi della campagna romana, partecipò alla mostra della Società amatori e cultori di belle arti. Faceva parte del gruppo di Giulio Aristide Sartorio ed entrò tra i XXV della campagna romana, col nomignolo "Grillo" per la sua figura sottile. Insegnò all'Accademia di Belle Arti e dal 1909 fu membro dell'Accademia di San Luca. Nel 1910 dipinse i pannelli allegorici "Lavoro umano", al Teatro Nuovo di Spoleto.


La Grande Guerra


Costantini espose alla Esposizione internazionale di Milano (1906) e alla I Secessione Romana del 1913. Intorno al 1914 dipinse "La guerra", "Il bottino", "Il dominio militare" e "La vittoria", grandi opere teatrali e con forti contrasti di luci e di ombre: vi esprimeva tutto il suo antimilitarismo. Il ciclo completo delle 45 opere "Le lacrime della guerra" fu esposto alla I Biennale d'Arte di Roma nel 1921. Alcune opere furono censurate per "disfattismo" e per il realismo crudele e Costantini ne ritirò sei dalla mostra. Il dipinto "La spia" vinse il primo premio per la pittura. Espose poi alla I Mostra dei XXV della Campagna Romana, nel 1922.


Incarichi


Nel 1925, a Parigi, curò la decorazione del salone di ingresso del padiglione italiano all'Esposizione Internazionale. Al palazzo Venezia di Roma nel 1924 restaurò gli affreschi mantegneschi nella sala del Mappamondo e decorò la sala del Concistoro o delle Battaglie. Dipinse pale di altare per le chiese di S. Prisca, 1934, e di S. Maria del Popolo, circa 1940. Nel 1944-1945 affrescò la volta dell'abside e la navata centrale della Chiesa di San Michele Arcangelo (Capena). Per il trigesimo della sua morte fu organizzata, dall'Accademia di San Luca, una mostra illustrata da Federico Hermanin.


Bibliografia


Controllo di autoritàVIAF (EN) 89787600 · ISNI (EN) 0000 0000 6297 6050 · SBN USMV665781 · BAV 495/314979 · GND (DE) 1017836329 · WorldCat Identities (EN) viaf-89787600
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