Giovanni Stefano Danedi (o Doneda), detto Montalto (Treviglio, 5 gennaio1612 – Milano, 19 settembre1690), è stato un pittoreitaliano.
Predica di San Giovanni Battista, 1666 (Fondazione Cariplo)
Biografia
Con il fratello maggiore Giuseppe risulta il massimo esponente di questa famiglia di pittori trevigliesi che opera in Lombardia sino alle soglie del Settecento. La sua formazione artistica avviene all'interno del tessuto culturale milanese di quegli anni e subisce l'influenza figurativa dei massimi artisti del primo Seicento ambrosiano: il Morazzone, il Cerano, Giulio Cesare e Camillo Procaccini, Carlo Francesco Nuvolone. Nel 1641, insieme al fratello Giuseppe, collaborò nel grande affresco raffigurante l'Assunzione nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pavia[1]. Tra il 1641 e il 1648 entrambi i fratelli soggiornano a Roma, dove hanno modo di conoscere e apprezzare nuovi linguaggi e suggestioni pittoriche, venendo a contatto con le opere di Pietro da Cortona. Buona parte della produzione artistica del Montalto riguarda la pittura sacra in territorio lombardo; di non minore rilevanza è però anche il contributo alla decorazione barocca di argomento profano, in ville e palazzi lombardi di famiglie illustri, come i Borromeo e gli Arese.
Lo stile
A partire dal 1648, dopo il soggiorno a Roma, il suo stile fu influenzato sempre di più dalla pittura barocca. Lo testimoniano sia gli affreschi del presbiterio del duomo di Monza, del 1648, sia gli affreschi successivi di Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta (1656), quelli della sesta e della settima cappella di destra nella Certosa di Pavia (1671-1688), la decorazione della XVII cappella e della cupola del Santuario del Sacro Monte di Varallo, la Madonna, Sant'Anna e Gesù Bambino nella chiesa del Santo Crocifisso ad Asso e la pala con l'Assunzione della Vergine nella chiesa di Santa Maria Assunta a Giubiasco.
Opere principali
Giovanni Stefano Danedi, Madonna, Sant'Anna e Gesù Bambino, chiesa del Santo Crocifisso, Asso
Corbetta - Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli
Angeli, nella Cappella di San Mona, 1657
Visione di San Mona, nella Cappella di San Mona, 1657
Sab Mona appare in sogno ad Arnolfo I, nella Cappella di San Mona, 1657
San Mona che battezza, nella Cappella di San Mona, 1657
San Mona che distribuisce i beni ai poveri, nella Cappella di San Mona, 1657
San Mona che ordina la costruzione di un edificio sacro, nella Cappella di San Mona, 1657
Angeli con paramenti episcopali, nella Cappella di San Mona, 1657
Miracolo del bambino caduto in una pentola, nella Cappella di Sant'Antonio, 1657
Messa di Sant'Antonio con l'apparizione dell'anima beata, nella Cappella di Sant'Antonio, 1657
Sant'Antonio che restituisce alla famiglia il bambino risuscitato, nella Cappella di Sant'Antonio, 1657
Altri luoghi
Affreschi sull'arco dell'altare maggiore, Pavia, 1641, Chiesa di Santa Maria delle Grazie[2]
Affreschi del presbiterio del duomo di Monza, Monza, 1648, Duomo
Affreschi di Villa Frisiani Mereghetti, Corbetta, 1656
Predica di San Giovanni Battista, Milano, 1666, Fondazione Cariplo
Assunzione della Vergine, 1660- 1670, Pavia, Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo
Annunciazione, 1660- 1670, Pavia, Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo[1]
Affreschi della settima cappella, 1671-88, Certosa di Pavia
XVII cappella, Varallo, 1665, Sacro Monte di Varallo
Affreschi della cupola, Varallo, chiesa del Sacro Monte di Varallo
Madonna, Sant'Anna e Gesù Bambino, Asso, chiesa del Santo Crocifisso
Assunzione della Vergine, Giubiasco, chiesa di Santa Maria Assunta
La lavanda dei piedi, Lubiana, Galleria Nazionale Slovena
Sant'Antonio con Bambino e Santi, olio su tela, 260x197, Chiesa di San Lorenzo, Castagnola, Valduggia
Sant'Antonio con Bambino, olio su tela, 246x143, Chiesa dei Santi Ambrogio e Theodulo, Stresa
Beata Vergine Assunta, olio su tela, 200x148, Pinacoteca di Varallo, Varallo
Visione di Papa Onorio III, olio su tela, 161x104, Pinacoteca di Varallo, Varallo
Beata Vergine con Bambino e Sant'Antonio, olio su tela, 260x150, Villa Borromeo, Stresa
Distruzione di Gerico, olio su tela, 246x143, Villa Borromeo,
La nuvola guida il popolo d'Israele, olio su tela, 230x260, Villa Borromeo, Stresa
Mitridate fa avvelenare le concubine, olio su tela, 230x260, Villa Borromeo, Stresa
Pietro Tirloni, I Danedi detti Montalto, in I Pittori bergamaschi.Il Seicento, III, Bergamo 1984, pp. 375-515.
Luisa Bandera Gregori, I Montalto pittori trevigliesi del 600, catalogo della mostra (Treviglio, Museo Civico), Treviglio 1985.
Amalia Pacia, Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto, Bergamo 2009.
Marco Bona Castellotti (a cura di), La pittura lombarda del '600, Milano, Longanesi, 1985, pp. 231-245, SBNIT\ICCU\PAL\0104275.
Marco Bona Castellotti, Doneda (Danedi), Giovanni Stefano, detto il Montalto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 41, Roma 1992, p. 128.
(FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, vol. IV, p. 346, SBNIT\ICCU\VEA\0108356. Ad vocem
(DE) Allgemeines Künstlerlexikon: die bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, Leipzig, Saur, 2000, vol. 24, p. 97, SBNIT\ICCU\TSA\0050429. Ad vocem
Filippo M. Ferro e Marina Dell'Omo, La pittura del Sei e Settecento nel Novarese, Novara, Società Storica Novarese, 1996.
Giovanni Stefano e Giuseppe Montalto, due pittori trevigliesi nella Lombardia barocca, atti della giornata di studi a cura di Odette D’Albo (Treviglio, Auditorium del Centro Civico Culturale, 12 aprile 2014), Milano, Scalpendi, 2015 (Acta studiorum).
Cristina Geddo, La fortuna dei Montalto nella Lombardia barocca tra collezionismo e mecenatismo, in Giovanni Stefano e Giuseppe Montalto, due pittori trevigliesi nella Lombardia barocca, atti della giornata di studi a cura di O. D’Albo, Milano, Scalpendi, 2015, pp. 37-50, tavv. IX-X, figg. 38-51._
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