Studiò a Varallo Sesia dove fu allievo dello scultore Giuseppe Antonini e all'Accademia Albertina di Torino dove fu allievo di Odoardo Tabacchi, infine frequentò l'Accademia nazionale di San Luca a Roma, dopo esservisi trasferito con sua famiglia.[1]
Lavorò a Torino, a Roma e soprattutto in Sardegna, aprendo diversi laboratori e botteghe.[2] Avvalendosi di ottimi allievi ed esperte maestranze operaie, poté soddisfare le commissioni che riceveva da ogni parte d'Italia.[3]
Tra le opere di maggior rilievo possiamo annoverare le sculture nella parrocchia di Nostra Signora a Itireddu in Sardegna, il monumento a Vittorio Emanuele II a Sassari e a Quintino Sella a Iglesias. Opere pregevoli dell'artista si trovano anche nei cimiteri monumentali come quello di Staglieno a Genova e del Verano a Roma.[1]
Scomparve misteriosamente nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1922, durante la traversata sul piroscafo “Tocra” da Olbia a Civitavecchia. Furono vagliate tre possibili piste d'indagine: disgrazia, suicidio o omicidio a scopo di rapina, ma, essendo tutte plausibili, solo dopo oltre venti anni fu dichiarata la morte presunta.[4]
Opere
Altorilievo di Gesù che insegna dalla Sinagoga, chiesa della B. V. Immacolata di Oschiri
Monumento a Luigi Laviano, cimitero monumentale, Melfi (1906/1912).[senzafonte]
Diverse lapidi, bassorilievi e statue sono presso il cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari, nel cimitero comunale di Nuoro[7], nel cimitero monumentale di Cuglieri e in quello di Ozieri; ben 65 sue opere si trovano presso il cimitero monumentale di Iglesias.[8] Suoi lavori si trovano anche nel cimitero di Oropa presso Biella.
Ad Ozieri, tra il 1890 ed il 1900, ha realizzato l'intero apparato scultoreo della chiesa di Santa Lucia e una parte di quello della cattedrale.
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