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Guglielmo Roehrssen di Cammerata, conte di Cammarata (Ercolano, 10 novembre 1913Napoli, 23 aprile 2008), è stato un artista italiano.

Disambiguazione – Se stai cercando il giudice costituzionale, vedi Guglielmo Roehrssen (giurista).

Biografia


Guglielmo Roehrssen, scultore, pittore e grafico, fu tra gli esponenti del futurismo partenopeo nonché, data l'età avanzata, l'ultimo rappresentante di questa importante corrente artistica.

Nato ad Ercolano nel 1913, perse la madre quando era ancora adolescente e, chiuso nel suo dolore, scoprì che l'arte gli dava l'energia per affrontare la vita; cominciò così a disegnare e fu lo zio Augusto Pepe che, rimanendo colpito dalle sue capacità, lo spinse ad iscriversi alla scuola d’arte Palizzi di Napoli, ove fu allievo del naturalista Eugenio Viti. Conseguito il diploma e l’abilitazione all'insegnamento della scultura. Esordisce nel 1930 alla II Sindacale Campana ed in tale occasione conosce personalmente Filippo Tommaso Marinetti. Roehrssen entrò così nel mondo artistico napoletano dei primi anni trenta, fu allievo del circumvisionista Luigi Pepe Diaz, suo cugino, nonché del naturalista Umberto Rancher. Nel 1933 una prima importante mostra al Caffè dello Sport in Galleria Umberto I a Napoli lo consacrò accanto a Carlo Cocchia, Buccafusca e Vittorio Piscopo, tra i fondatori di un movimento artistico definito Futurismo Partenopeo, che finalmente conferiva alla città di Napoli un degno posto nell'arte contemporanea dell'epoca.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale prese parte alle operazioni belliche e successivamente, rientrato a Napoli, si dedicò all'insegnamento quale titolare delle cattedre di Disegno e Storia dell'arte.

La sensibilità del maestro - colpito dal dolore per la perdita della moglie e di un figlio - lo indusse a riprendere appieno l'attività artistica in età già piuttosto avanzata, dando vita nel ventennio 1988-2008 ad una produzione vastissima e continua che comprende anche bellissimi manifesti pubblicitari nei quali - pur restando fedele all'impostazione grafica e di colore tipica del futurismo - riuscì sempre a tenerla aggiornata con i nuovi gusti, le nuove tendenze e le forme contemporanee.

Guglielmo Roehrssen ha continuato a lavorare fino alle ultime settimane di vita nella sua casa-museo di Via Giotto a Napoli, prendendo anche parte ad innumerevoli rassegne e mostre d'arte contemporanea dedicate al Futurismo.


Produzione artistica


Per oltre ottant'anni, Roehrssen realizzò opere di pittura, scultura e grafica, ma si dedicò anche ad altre attività in campo artistico, realizzando tra l'altro il monumento a San Matteo a Castellammare di Stabia e curando il restauro della Torre della Transita a Positano. Fu anche autori di testi tra cui il saggio Composizione architettonica.

Nelle sue sculture, con grande abilità ha plasmato il gesso, il marmo, il bronzo, la terracotta, il legno, mentre nella sua produzione più recente, ha spesso creato opere utilizzando contemporaneamente vari materiali.

L’artista assimila e riformula i temi del movimento futurista approdando ad una poetica che parte dallo studio di un dato concreto e, attraverso progressive schematizzazioni, evidenzia non più la realtà iniziale ma una sua possibile visione simultanea. Una cifra stilistica che esalta il gesto sportivo, che studia il volo e l’interazione uomo-ambiente-macchina, che esplora i risvolti lirico-plastici del tema religioso.

Scegliendo una posizione indipendente rispetto a certe regole avanguardistiche, Roehrsse negli anni del Fascismo espone in manifestazioni futuriste ed in tre edizioni delle Sindacali e due dei Littoriali.

All'epoca dei suoi esordi firmò Vortice (1931), seguita da capolavori scultorei come Volo (1933) Motociclista (1934) e Africa te teneo, nonché La sciatrice (acquistata dal ministero della P.I.). Realizzò, in questo stesso periodo, anche opere di grafica e partecipò a numerose mostre collettive e personali, nonché a varie edizioni nazionale dei Littoriali.

Accanto a queste opere si collocano poi sculture successive di grande modernità che, senza dimenticare le origini "futuriste" si avvalgono di nuovi materiali: ‘Il Forziere’, dell'anno 2000, ad esempio è costituita da un cilindro in gesso patinato ove sono applicati lucchetti veri, mentre in ‘Costruire’ un tubolare Innocenti per impalcature è inglobato in una aerodinamica struttura in gesso. Conservando vivo stile e le tematiche del futurismo, Roehrssen ha anche realizzato in età avanzata numerose altre opere tra cui bassorilievo in gesso ‘Volo su Napoli’ (1997), la scultura ‘Volo sulla Reggia’ (1999) e il bassorilievo in marmo ‘La Corsa’ (1999), degni e mirabili esempi di questo genere della sua produzione, che rievoca quella analoga degli anni '30.

L'attenzione verso gli aspetti più profondi ed attuali della vita, lo ha anche spinto a creare opere in omaggio a Salvo D'Acquisto, ai martiri della strage di Capaci e ai caduti di guerra.


Mostre


Nella sua lunga attività, svolta tra il 1930 ed il 2008, Guglielmo Roherssen ha preso parte a numerose personali e collettive in varie città del mondo, tra cui Napoli, Roma, Padova, Patrasso, San Pietroburgo, Lugano e Buenos Aires. Queste le principali esposizioni:

Parisio e Roehrssen futuristi a Napoli" - Università Suor Orsola Benincasa a cura del prof. S. Causa


Premi



Bibliografia


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