Nato a Milano dal chirurgo Antonio e da Felicita Cacciatori, nipote di artisti[1], si forma prevalentemente come autodidatta, interrompendo nel 1888 gli studi di medicina per dedicarsi esclusivamente alla pittura dopo una breve frequentazione della Scuola di prospettiva di Giuseppe Mentessi[2].
Dal 1890 si specializza nell'esecuzione di marine, influenzato dalle opere di Pompeo Mariani e Giorgio Belloni, ma in seguito si avvicina alla sensibilità antinaturalistica di fine secolo, cui contribuisce la frequentazione del poeta simbolista Gian Pietro Lucini[3].
Nel 1893 si aggiudica la medaglia d'oro alla mostra promossa dalla Società delle Belle Arti di Milano[4], così come nel 1902 una medaglia d'oro al Glaspalast di Monaco di Baviera, nel 1907 una medaglia d'oro di prima classe a Barcellona, nel 1925 una medaglia del Ministero della Pubblica Istruzione all'Esposizione degli Amici dell'Arte di Torino.
Accanto a un'intensa pratica pittorica svolge attività di illustratore, cartellonista e incisore[5]: partecipa alla mostra dell'incisione italiana nel 1915 con l'architetto milanese Luca Beltrami, Vittore Grubicy e Giuseppe Mentessi, disegna manifesti pubblicitari per la Birra Poretti[6] ed è autore di illustrazioni per le poesie di Gian Pietro Lucini (Sonetti di Gloriano e della Chimera)[7] e Romolo Quaglino[8].
È presente con assiduità alla principali rassegne espositive europee, riportando successi di mercato e riconoscimenti ufficiali: partecipa alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia del 1914 con Il porto di Savona, del 1920 con L'albero solitario e del 1924 con 12 opere.
Viene nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Carrara, socio onorario dell'Accademia di Brera e professore emerito all'Accademia di Belle Arti di Perugia[9].
Nel 1918 e nel 1935 vengono allestite sue personali alla Galleria Pesaro di Milano, mentre la Galleria Ranzini gli dedica una postuma nel 1946 con 46 opere.
Muore a causa di una polmonite a Cuvio, dove ha trovato rifugio nel corso della guerra, il 31 dicembre 1941: è sepolto presso il Cimitero monumentale di Milano[10].
Stile
Paesista e marinista autodidatta, viene identificato come esponente dell'ultimo naturalismo lombardo contraddistinto da una pittura viva, legata alla riproduzione del vero, manifestata con un vivace colorito che lo avvicina agli impressionisti lombardi di fine Ottocento.
A livello stilistico, è caratterizzato da raffinate sfumature, esclusivamente paesaggi, colori brillanti stesi con pennellate a larghe chiazze di colori puri, tecnica che lo accomuna al veneziano Vittore Zanetti Zilla
Nella fase più matura della sua attività, si avvicina al Liberty (molto conosciuti i suoi manifesti) e al Simbolismo, influenzato dall'amico poeta Gian Pietro Lucini.
Ragion poetica e programma del verso libero: grammatica, ricordi e confidenze per servire alla storia delle lettere contemporanee Gian Pietro Lucini, Milano, 1908, pp. 269
Elena Lissoni, Ludovico Cavaleri, catalogo online ArtgateArchiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA (fonte per la prima revisione della voce).
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