Michaelina Wautier, o Woutiers, (Mons, 1617 – Bruxelles, 1689) è stata una pittrice fiamminga, esponente femminile della pittura barocca[1].
Si distinse dalle altre rare donne pittrici della sua epoca per la varietà dei soggetti affrontati e i formati delle sue opere, diventando rapidamente un'artista di spicco del XVII secolo[2]. Cadde nell'oblio dopo la sua morte e le sue opere furono a lungo erroneamente attribuite ad altri artisti uomini, in particolare a suo fratello Charles[3].
Biografia
Originaria di Mons, Michaelina Wautier nacque in una famiglia di undici figli. Trascorse la vita al fianco del fratello pittore Charles Wautier; nel 1668 si stabilirono in un palazzo nei pressi della chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, a Bruxelles.[4]
Si dedicò sia a opere di piccole dimensioni[5] che a tele più ambiziose. Oltre alle scene di genere a tema storico, religioso e mitologico e a minuziose raffigurazioni di mazzi di fiori[6], tra le sue opere si ricordano anche una serie di ritratti.
La tela del 1650 denominata Il trionfo di Bacco, conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna, viene spesso citata tra le opere più rappresentative del suo corpus pittorico. Wautier dimostrò di conoscere l'anatomia maschile e la dipinse spudoratamente, diventando la prima pittrice a esporre un nudo maschile.[10] L'artista raffigurò anche sè stessa in mezzo alla folla variopinta, l'unico personaggio a fissare negli occhi lo spettatore.[4]
A differenza di altre pittrici della sua epoca, Wautier fu un'artista affermata durante la sua vita. Vendette quattro dipinti a Leopoldo Guglielmo d'Austria per la sua pinacoteca, citati poi nel catalogo della collezione redatto nel 1659.[11] Ciò nonostante, la pittrice e la sua opera caddero nell'oblio dopo la sua morte. Secondo alcuni storici dell'arte, questa "scomparsa" è direttamente legata all'attribuzione dei suoi dipinti a Thomas Willeboirts Bosschaert, Jacob van Oost il Vecchio o a suo fratello Charles Wautier.[3]
Riconoscimenti postumi
Da giugno a settembre 2018 le è stata dedicata una retrospettiva al Museum aan de Stroom di Anversa (MAS) e una mostra al Rubenshuis; tale esposizione è stata curata dallo storico dell'arte Katlijne Van der Stighelen.[12][13]
Il 18 giugno 2019, il motore di ricerca Google gli ha dedicato il suo Google Doodle in homepage, in occasione del 415° anniversario della sua nascita.[14]
Opere
San Giuseppe, 1650
Mostre
Michaelina, la grande dame du baroque,Anversa, Museo aan de Stroom, 2 giugno - 2 septembre 2018
San Gioacchino che legge (1650), Kunsthistorisches Museum, Vienna
Due ragazzi che soffiano delle bolle (tra il 1640 e il 1650), Seattle Art Museum, Seattle
San Giuseppe con in mano un ramo di gigli (1650), Kunsthistorisches Museum, Vienna
L'educazione della Vergine (1656)
Due ragazze nei panni di Sant'Agnese e Dorotea, Museo reale di belle arti di Anversa.
Note
(FR) Sophie Rosemont, 8 expos Cheek à voir en mai hors de Paris, in Cheek Magazine, 30 aprile 2018. URL consultato il 24 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2018).
(EN) Michaelina Wautier, 1604-1689: Glorifying a Forgotten Talent, BAI Rubenshuis, 2018, ISBN978-90-8586-763-0.
Per contestualizzare l'unicità dell'artista in un'ottica europea, fu solo nel 1672 che la pittrice Elisabeth Sophie Chéron realizzò a Parigi il primo autoritratto femminile francese.
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