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Nardo Pajella (Monticelli d'Ongina, 7 settembre 1905Seveso, 14 settembre 1968) è stato uno scultore e pittore italiano. Tra le numerose opere occorre ricordare il Monumento ai Caduti di Seveso, il Monumento ai Caduti di San Nazzaro d'Ongina e l'altorilievo di Sant'Agnese in via S.Agnese a Milano. Ha realizzato la statua di S. Abdon collocata sulla guglia G19 del Duomo di Milano[1].


Biografia


Arnaldo (detto Nardo) Pajella nacque a San Nazzaro, frazione di Monticelli d'Ongina, da Costantino e Fredesvinda Manesta in una modesta famiglia di artigiani murari. Rimasto orfano di madre molto presto, fu cresciuto dal padre insieme ai fratelli Fiorenzo, e Paride.

Dopo un'esperienza come garzone presso imbianchini e muratori durata fino ai 14 anni, si avvicinò all'arte dipingendo soggetti sacri (Santi e Madonne) nelle cascine della Bassa Piacentina e, in qualità di aiutante del pittore Pittaco, nella Chiesa Parrocchiale di San Nazzaro.

Studiò all'Istituto d'Arte Gazzola a Piacenza (suo maestro fu il Ghittoni) ottenendo la borsa di studio "Remo Biaggi".

Nel 1921 frequentò il Liceo Artistico di Brera e si diplomò nel 1930 presso l'Accademia di Belle Arti ove ebbe come maestro Adolfo Wildt.

Nel 1936 partecipò alla Guerra d'Africa la quale lasciò in lui un profondo segno non solo dal punto di vista umano ma anche artistico (molti disegni e dipinti ritraggono le tribù Somale ed una statua a grandezza naturale rappresenta un guerriero Ascaro). Farà parte della Brigata Alpina Julia durante la Seconda guerra mondiale.

Si sposò nel 1938 con Margherita Maderna ed ebbero due figli (Roberto e Clara). Dal 1938 visse ed operò a Seveso, allora in provincia di Milano. Insegnò dapprima alla Scuola Serale dell'Accademia di Brera e poi "figura" al Liceo Artistico di Brera.

Fu amico e consuocero del Professor Rosario Ruggeri (il figlio Roberto sposò infatti Carmela Ruggeri).


L'Arte di Pajella


«Pajella seppe compiere il salto di qualità strutturale all'ombra discreta ed emarginata del maestro, senza sciottarne pedissequamente i postulati stilizzanti.»

(Gaetano Pantaleoni[2])

Allievo di Adolfo Wildt, seppe distaccarsi dalla poetica stilizzatrice ormai in declino del maestro del Liberty italiano.


Esposizioni e Mostre



Riconoscimenti



Note


  1. Duomo di Milano Guglia G19, su adottaunaguglia.duomomilano.it. URL consultato il 6 luglio 2020.
  2. Gaetano Pantaleoni - Quotidiano Libertà - 16 settembre 1985

Voci correlate



Collegamenti esterni


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