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Ernst Paul Klee (AFI: /paʊ̯l ˈkleː/; Münchenbuchsee, 18 dicembre 1879 – Muralto, 29 giugno 1940) è stato un pittore tedesco di padre tedesco e madre svizzera, il primo musicista e la seconda cantante.

Paul Klee nel 1911
Paul Klee nel 1911
Paul Klee nel 1911

Figura emergente dell'arte del XX secolo, nel periodo della sua formazione Paul Klee si occupò di musica, poesia, pittura, scegliendo infine quest'ultima forma di espressione come ambito privilegiato e dando così inizio ad una tra le più alte e feconde esperienze artistiche del Novecento. Si mantenne comunque anche con i proventi derivati dalla sua attività di strumentista presso l'Orchestra di Berna.

Esponente dell'astrattismo, considerava l'arte un discorso sulla realtà e non una sua semplice riproduzione. Nelle sue opere la realtà è quindi rarefatta, resa essenziale, talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate. La sua inesausta ricerca si manifesta anche attraverso la scelta dei supporti, che vanno dalla tradizionale tela alla carta di giornale, alla juta, a cartoncini di ogni qualità e spessore.


Biografia


«Picasso vede il quadro come un muro, Klee come una pagina»

(Clement Greenberg[1])
Palloncino rosso (1922)Solomon R. Guggenheim Museum, New York.
Palloncino rosso (1922)
Solomon R. Guggenheim Museum, New York.
Polifonia (1932)Museo d'arte di Basilea.
Polifonia (1932)
Museo d'arte di Basilea.

Paul Klee nacque nel piccolo comune di Münchenbuchsee presso Berna, il 18 dicembre 1879[2], ma la famiglia si trasferì nella capitale svizzera qualche mese dopo. Figlio di Hans Klee (1849-1940), un professore di musica (del quale prese la cittadinanza tedesca), e della cantante Ida Frick (1855-1921), Klee fu anche un eccellente violinista e amante soprattutto della musica di Bach, Mozart, Beethoven e Wagner, che costituì un'importante componente nella sua formazione e un costante interesse per tutta la vita. Frequentò molto anche i teatri d'opera e di prosa.
Fra il 1898 e il 1901 si trasferì a Monaco di Baviera, a Schwabing, quartiere degli artisti. Qui frequentò l'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera. Franz von Stuck fu il suo professore ed entrò in contatto con la corrente artistica Jugendstil. Tra il 1902 e il 1906 si appassionò a Gustav Klimt, a William Blake e a Goya. In particolare nel 1905, quando soggiornò a Parigi per la prima volta, ebbe modo di vedere molte opere degli impressionisti e degli artisti di epoche precedenti: da Leonardo a Rembrandt. A questo periodo risalgono una serie di acqueforti oltre che 26 acquerelli su vetro.

Mito floreale (1918).
Mito floreale (1918).

Nel mese di settembre del 1906 sposò la musicista Lily Stumpf, dalla quale ebbe un figlio[2]. Sempre nello stesso anno espose alla mostra internazionale della Secessione a Monaco. Nel 1909 espose 2 opere alla mostra della Secessione di Berlino. Nel 1910 espose la sua prima personale al Kunstmuseum di Berna. Nel 1911 conobbe artisti come August Macke, Franz Marc e Vasilij Kandinskij, con cui diede in seguito vita al gruppo del Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) con il quale esporrà a Berlino. Nello stesso anno conobbe, durante un viaggio a Parigi, Robert Delaunay, pittore simultaneo-cubista, le cui ricerche sul colore e la luce lo influenzarono. Nel 1912 espose 17 opere alla seconda mostra berlinese del Blaue Reiter.

Decisivo per il pittore fu un suo viaggio a Tunisi e ad Hammamet con Louis Moilliet e Macke, nel 1914. Da quel momento lo stesso Klee affermò di essersi pienamente impadronito del colore e iniziò a prediligere nelle proprie opere le tonalità calde, tipiche di questa area geografica. Scrisse nello stesso anno: "Questo è il momento più felice della mia vita....il colore e io siamo una cosa sola: sono pittore". Nell'aprile del 1914 espose a Berlino insieme a Marc Chagall. Nel 1916, quando aveva già superato i 36 anni, fu richiamato alle armi e fu congedato nel dicembre del 1918. Da rilevare come sia gli anni della guerra sia l'impegno nell'esercito non impedirono a Klee di continuare a dipingere e a disegnare. Dal 1917 cominciò ad esporre con maggiore continuità e sempre nello stesso anno una sua personale a Zurigo suscitò grande entusiasmo nei dadaisti. Sempre durante il servizio militare, nel 1918, scrisse il saggio La confessione creatrice (pubblicato nel 1920), il cui testo fornirà la base per i corsi di teoria della forma e teoria del colore che Klee terrà, a partire dal 1920, al Bauhaus di Weimar.
Dopo aver prestato servizio per tre anni nell'esercito tedesco al fronte durante la prima guerra mondiale, viene consacrato a Monaco dalla sua mostra del 1919, che lo farà conoscere al grande pubblico internazionale.

Nel 1920 venne chiamato dall'architetto Walter Gropius ad insegnare pittura. Klee si applicò alla didattica con entusiasmo, avendo la possibilità di organizzare in maniera più sistematica l'aspetto teorico del suo fare artistico. Nella scuola Klee svolse una forte azione equilibratrice, tanto che Gropius lo definì "l'estrema istanza morale del Bauhaus". Dai suoi allievi venne soprannominato il Budda essendo molto distaccato da tutte le attività sociali della scuola e venne da essi considerato alla stregua di un oracolo.

Seguace della teosofia[3], l'esperienza si concluse nel 1931 e successivamente assunse la docenza presso l'Accademia di Düsseldorf. Nel 1933 Klee fu costretto dal regime nazista alle dimissioni dall'Accademia di Düsseldorf, poiché il regime giudicava la sua produzione, insieme a quella degli artisti a lui contemporanei e vicini d'esperienza, come "arte degenerata" e considerava (a torto) ebraiche le origini familiari dell'artista.

Lasciò così la Germania per trasferirsi nuovamente nella sua città natale, dove continuò a dipingere, nonostante i gravissimi problemi di salute dovuti ad una sclerodermia progressiva manifestatasi dal 1935/36. Negli ultimi anni della sua vita chiese invano la cittadinanza svizzera, che gli fu concessa solo postuma nell'estate del 1940: Klee morì nel giugno di quello stesso anno nella cittadina di Muralto, vicino a Locarno.

Nel giugno 2005 è stato aperto a Berna il Zentrum Paul Klee, interamente dedicato all'artista. Esso ospita più di 4000 sue opere, oltre a spazi dedicati a convegni, a laboratori per i giovani, ad una biblioteca, a mostre tematiche. Il Zentrum è stato progettato dall'architetto genovese Renzo Piano e, nel rispetto delle primarie fonti di ispirazioni di Klee, è costruito con un ampio uso di legno ed è caratterizzato dall'onnipresenza della luce naturale.

Paul Klee dedicò alla sua passione per la musica studi approfonditi e se ne servi per chiarire i nodi dell’arte pittorica. Pierre Boulez, un noto musicista, alla visione dei quadri del pittore Paul Klee, avvenuta nel 1947 al Festival di Avignone, in occasione della mostra organizzata da Christian Zervos, avvertì un intenso interesse per le opere di Klee. Boulez decise di dedicare uno scritto a Klee, Il Paese Fertile, nel quale tenta di spiegare il profondo legame tra Klee e la musica. Paul Klee è sin dalla nascita immerso nel mondo della musica, grazie alla sua provenienza da una famiglia di musicisti e al suo grande interesse per i compositori classici come Bach e Mozart. Secondo Klee possono essere applicate le ricchezze della musica ad altre forme di espressione ed esiste un legame strutturale tra musica e pittura ma entrambe conservano delle caratteristiche proprie. Il suo legame con la musica non si limita alla semplice descrizione, egli crea infatti strumenti (Macchina per Cinguettare 1922) e grazie all’uso delle sfumature del colore guida i musicisti a immaginare una musica idonea.

Klee insiste sul fenomeno della composizione, ossia della combinazione degli elementi tra loro; molte sue opere presentano un titolo ispirato alla musica ma egli cerca di restituire ai termini un senso che si distacca dal vocabolario musicale tecnico, ad esempio nell’opera “Fuga in Rosso”, egli vuole trovare ritorni propri del linguaggio fugato (una figura principale e una secondaria che si inseguono in diverse configurazioni culminanti in combinazioni serrate). Klee riprende il principio di deduzione di Bach e lo applica nell’arte: da elementi semplici facciamo scaturire forme complesse. Molto importante è la trasgressione dell’ordine formale poiché altrimenti si rischierebbe una rigidità degli schemi e un eccesso di ordine può portare alla prevedibilità. Nell’opera di Klee “Lampo fisiognomico” del 1927 emerge il principio di dialettica che prevede la coesistenza e il superamento di elementi che si sovrappongono, vi è infatti il contrasto tra il cerchio e la linea retta, due forze in tensione.

Indicativamente, un dipinto di Klee può essere valutato per una somma di circa 7,5 milioni di euro. Klee fu anche scrittore e tra il 1898 e il 1918 scrisse i Diari, dove sono contenute gran parte delle riflessioni sull'arte e sulla propria produzione, Teoria della forma e della figurazione, nel quale sono trasmessi i suoi insegnamenti, Nell'interregno, Concerto a Colori e gli Schizzi Pedagogici, oltre alle Poesie.


Cronologia biografica



Concezione della pittura


«Se Ingres ha posto ordine alla quiete, io vorrei, al di là del pathos, porre ordine al movimento»

(Paul Klee[4])

Klee intende l'arte non come semplice rappresentazione della realtà (come era stato per i realisti o naturalisti fiamminghi), bensì come indagine che svela i meccanismi più profondi e nascosti della natura.

Nel caso di Klee è arduo parlare di "realtà": la sua pittura nasce tutta nella sua immaginazione. "Immaginazione" in un'accezione totale, come analisi estrema di figure e sensazioni, fisiche e psicologiche, condotta incessantemente come esercizio spirituale necessario e vitale per esplorare e giustificare la propria presenza nel mondo. Un esercizio che talora prende forma di progetto e che genera la materializzazione, appunto, di un'immagine. L'immagine è il frutto ultimo di una riflessione strenua su di sé e sul proprio pensiero, frutto generato con cura e attenzione estreme, catalogato accuratamente e riposto con amore per sempre, come la spoglia di un bambino, in attesa di una resurrezione.


Opere


Strada principale e strade secondarie (1929)Ludwig Museum (Colonia).
Strada principale e strade secondarie (1929)
Ludwig Museum (Colonia).

E sempre visti con gli occhi di un bambino sembrano alcuni elementi di Villa R., opera dominata da sagome fantastiche e da una villa costruita con forme geometriche che ricordano quelle delle scatole di costruzione usate dai bambini. Di fronte all'abitazione colpisce la strada rosso porpora che percorre tutto il dipinto lungo una diagonale da sinistra a destra. In primo piano campeggia la misteriosa lettera R: essa appare come un ricordo lontano che il pittore associava forse nelle memorie infantili alla villa.

Il quadro è realizzato a linee incrociate che simulano la planimetria di una città (da cui il titolo). L'effetto complessivo del dipinto propone un'attuale riflessione sulla realtà metropolitana che, già negli anni 30, diventava paesaggio artificiale totale escludendo qualsiasi varietà morfologica. Gli ampi quadrati, più o meno regolari e a scacchiera, propongono una città dove l'uomo modifica pesantemente il paesaggio e ricorda i campi coltivati dove pure è l'uomo a definire gli spazi e le forme.

Opera importante soprattutto perché rappresentativa dell'ultimo periodo della pittura di Klee. Nel 1935 infatti è colpito da una grave malattia che lo consumerà fino alla morte. In questo frangente Klee abbandona il formato "miniaturistico" per opere dalle dimensioni più importanti, le pennellate da delicate e leggere diventano pesanti e talvolta cupe, trasformando l'ordine del cosmo e traducendolo in un sapiente gioco di incastri e linee. Il disegno si svolge tra il marrone della banchina e l'azzurro del cielo (rappresentato alto e da una sottile linea come nei disegni dei bambini). All'interno di questi due confini si estende la caotica vita portuale, delineata da silhouette di navi, macchie d'olio, gru o galleggianti rappresentati come figure essenziali, quasi come ideogrammi.

Paul Klee ebbe nella sua vita molti legami con la musica, la conosceva così bene da poter aspirare ad una carriera da strumentista, oltre ad avere genitori e moglie che lavoravano nel mondo della musica. In virtù di questo suo legame ed amore nei confronti della sfera musicale ha dipinto molte opere che fanno chiaro riferimento a questo ambito, essendo spesso presenti delle rielaborazioni di elementi musicali trasferiti in pittura.

Paul Klee prediligeva suonare classici, in quanto i compositori del passato avevano secondo lui rispetto della forma. Uno degli autori da lui più amato era Mozart. In questo quadro fa infatti riferimento all’opera lirica Don Giovanni di questo compositore raffigurandone il protagonista stesso. Forma e testo sono spesso presenti in ugual misura nelle opere di Klee, infatti anche in questa opera oltre alla figura del Don Giovanni sono raffigurati i nomi di alcune conquiste amorose del protagonista.

In questo quadro è presente una figura e segni rivisti sotto forma cubista con molti legami con la musica come per esempio C che indica i 4/4 di una battuta musicale. Il musicista Pierre Boulez ha riscontrato una similitudine tra questo quadro e il “Secondo pezzo per quartetto d’archi” di Stravinskij. Klee infatti ha sposato gli ideali antiromantici e l’umorismo neoclassico che caratterizzava tutti gli artisti del suo tempo e questo è visibile nella sua opera e in quella di Stravinskij.

Klee in questo caso inventa una sorta di nuovo strumento, dalle forme e dalle linee si intravede infatti un carillon per bambini con 4 uccellini appoggiato su una manovella. Molti musicisti hanno anche provato a inventare una musica adatta a questo giocattolo, in quanto, dalla semplice osservazione, si può percepire un suono. La tecnica usata consisteva nel disegnare su carta coperta da pigmento nero ed in seguito utilizzare l’olio e l’acquerello. Pierre Boulez in questo quadro ha anche trovato una coincidenza con la macchina di tortura nominata dallo scrittore Kafka in “Nella colonia penale”.

Il titolo dell’opera proviene da una frase scritta da Paul Klee in una lettera a sua moglie in cui le descrive ciò che ha rappresentato nel quadro. Dipinge infatti la vista che gli si presenta guardando dalla cima della Valle dei Re, luogo di sepoltura dei faraoni, verso la terra fertile presente tra le alture desertiche. Il paesaggio rappresentato è astratto, composto da stratificazioni di colori che vengono paragonati da lui stesso ad una polifonia musicale. La sovrapposizione di colori, oltre che la lettura su più piani del quadro, ricordano la sovrapposizione di voci all’interno di un brano polifonico.

Paul Klee in un periodo della sua vita adotta uno stile molto più geometrico. È il caso di questo quadro caratterizzato dalla tecnica del puntinismo. I vari puntini cambiano colore e sono divisi da linee, vi è infatti una convivenza tra l’elemento lineare e quello cromatico. Il musicista Pierre Boulez trova una coincidenza tra questo quadro e gli “Opus 15,16,17” di Weber. Quest’ultimo infatti utilizza linee vocali avvolte da puntini distaccati, ovvero le varie note staccate e ravvicinate tra di loro. Sia Klee che Weber vogliono dare l’idea di piccoli impulsi ed entrambi riescono nel loro intento attraverso mondi diversi, quello pittorico per Klee e quello musicale per Weber.

In questo caso il legame con la musica è palese, in quanto nel titolo stesso vi è la parola polifonia. Il colore bianco centrale è infatti incastonato polifonicamente, poiché da quel punto vi è un’espansione progressiva di colori. La sovrapposizione tra riquadri di colori diversi ricorda quello che avviene in un canto polifonico, in cui vi è una sovrapposizione di più temi musicali.


Scritti di Paul Klee



Galleria d'immagini



Note


  1. Saggio su Klee, trad. it. a cura di E. Pocar e C. Salmaggi, Il Saggiatore, Milano 1960, p. 8.
  2. Giuseppe Di Giacomo, Introduzione a Klee, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli Spa, 2003, ISBN 88-420-6862-4, OCLC 53109986. URL consultato il 1º novembre 2018.
  3. Roberto Floreani, "Astrazione, spiritualità e Teosofia"
  4. in Teoria della forma e della figurazione, Feltrinelli, Milano 1959. In epigrafe.
  5. Figurale Blätter, su google.it. URL consultato il 23 settembre 2019 (archiviato il 23 settembre 2019).
  6. Il principio vitale di Paul Klee al Museo d'Arte di Nuoro, su adnkronos.com, Adnkronos.com, 29 settembre 2015. URL consultato il 23 settembre 2019 (archiviato il 23 settembre 2019). Ospitato su http://archive.is/teCn9/ archive.is].
  7. Paul Klee, mondi animati - Comunicato stampa della mostra, su rainews.it. URL consultato il 23 settembre 2019 (archiviato il 23 settembre 2019).

Bibliografia



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[de] Paul Klee

Paul Ernst Klee (* 18. Dezember 1879 in Münchenbuchsee, Kanton Bern; † 29. Juni 1940 in Muralto, Kanton Tessin) war ein deutscher[1] Maler und Grafiker, dessen vielseitiges Werk dem Expressionismus, Konstruktivismus, Kubismus, Primitivismus und dem Surrealismus zugeordnet wird. Klee stand in engem Kontakt zur Redaktionsgemeinschaft Der Blaue Reiter und zeigte auf ihrer zweiten Ausstellung 1912 grafische Arbeiten. Dem bis zu dieser Zeit hauptsächlich als Grafiker tätigen Künstler verhalf eine 1914 gemeinsam mit August Macke und Louis Moilliet durchgeführte Reise nach Tunesien zu seinem Durchbruch als Maler. Sie wurde als kunstgeschichtlich bedeutende Tunisreise bekannt.

[en] Paul Klee

Paul Klee (German: [paʊ̯l ˈkleː]; 18 December 1879 – 29 June 1940) was a Swiss-born German artist. His highly individual style was influenced by movements in art that included expressionism, cubism, and surrealism. Klee was a natural draftsman who experimented with and eventually deeply explored color theory, writing about it extensively; his lectures Writings on Form and Design Theory (Schriften zur Form und Gestaltungslehre), published in English as the Paul Klee Notebooks, are held to be as important for modern art as Leonardo da Vinci's A Treatise on Painting for the Renaissance.[1][2][3] He and his colleague, Russian painter Wassily Kandinsky, both taught at the Bauhaus school of art, design and architecture in Germany. His works reflect his dry humor and his sometimes childlike perspective, his personal moods and beliefs, and his musicality.

[es] Paul Klee

Paul Klee (Münchenbuchsee, 18 de diciembre de 1879 - Muralto, 29 de junio de 1940) fue un pintor alemán nacido en Suiza,[1] cuyo estilo varía entre el surrealismo, el expresionismo y la abstracción.

[fr] Paul Klee

Paul Klee (prononcer [paʊ̯l 'kleː][alpha 1]) est un peintre allemand né le 18 décembre 1879 à Münchenbuchsee (près de Berne en Suisse) et mort le 29 juin 1940 à Locarno (canton du Tessin en Suisse).
- [it] Paul Klee

[ru] Клее, Пауль

Пауль Клее (нем. Paul Klee [kleː], 18 декабря 1879, Мюнхенбухзе, под Берном — 29 июня 1940, Локарно) — немецкий и швейцарский художник, график, теоретик искусства, одна из крупнейших фигур европейского авангарда. В своём раннем периоде творчества — экспрессионист, испытал значительное влияние конструктивизма, кубизма, примитивизма и сюрреализма. Клее работал в тесном контакте с «Синим всадником», его графические работы экспонировались на второй выставке «Чёрное-белое» (нем. «Die zweite Ausstellung der Redaktion Der Blaue Reiter Schwarz-Weiß»), организованной объединением в 1912 году. До 1914 года Клее работал в основном в области графики. После путешествия по Тунису, которое художник совершил вместе с Августом Макке и Луи Муалье, в его творчестве произошел поворот к живописи.



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