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Giulio Carlo Argan (AFI: /arˈɡan/[1]) (Torino, 17 maggio 1909Roma, 12 novembre 1992) è stato un critico d'arte, politico e docente italiano, primo sindaco non democristiano della Roma repubblicana dal 1976 al 1979. Negli anni settanta fu esponente di prestigio della Sinistra Indipendente e fu senatore dal 1983 al 1992 nella IX e X Legislatura nelle liste del Partito Comunista Italiano.

Giulio Carlo Argan

Sindaco di Roma
Durata mandato 9 agosto 1976 
25 settembre 1979
Predecessore Clelio Darida
Successore Luigi Petroselli

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato 12 luglio 1983 
22 aprile 1992
Legislature IX, X
Gruppo
parlamentare
Comunista
Circoscrizione Lazio
Collegio Roma VII (IX Leg.) e Tivoli (X Leg.)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politico Sinistra indipendente
Università Università degli Studi di Torino
Professione docente universitario

Biografia


Nacque a Torino il 17 maggio 1909 da Valerio, economo del manicomio provinciale di via Giulio, e Libera Paola Roncaroli, maestra elementare. Aveva una sorella maggiore, Serafina. Il cognome è di origine ginevrina (Argand), ma già nell’Ottocento la famiglia risiedeva stabilmente in Piemonte.[2]


Critico e intellettuale


Negli anni venti frequentò l'ambiente culturale gobettiano e, dopo aver frequentato il liceo classico Cavour, si formò all'Università di Torino con Lionello Venturi, ricevendone l'esempio di una critica di impostazione crociana, ma estesa anche all'arte contemporanea. Nel 1928 aderì al Partito Nazionale Fascista, verso il quale maturerà un atteggiamento sempre più critico, seguendo il modello di Croce e Lionello Venturi, pur scegliendo di continuare a lavorare dentro le istituzioni del regime. Durante i suoi primi studi si interessò soprattutto di architettura: nel 1930 esordì con gli articoli Palladio e la critica neoclassica e Il pensiero critico di Antonio da Sant'Elia; nel 1931 si laureò con la tesi "La teoria di architettura di Sebastiano Serlio"[3].

Frequentò il Perfezionamento, fu assistente di Toesca e nel 1933 entrò nell'amministrazione Antichità e Belle Arti insieme a Palma Bucarelli, sua compagna di studi, diventando ispettore a Torino, poi a Modena e infine a Roma alla Direzione Generale, dove elaborò assieme a Cesare Brandi il progetto dell'Istituto Centrale del Restauro, oltre ad essere redattore della rivista Le Arti. A favorire la rapida ascesa professionale di Argan fu il gerarca fascista Cesare Maria De Vecchi, allora ministro dell'Educazione nazionale.[4] Nel 1936-1937 pubblicò due volumetti sull'architettura medievale e nel 1937-1938 un manuale di storia dell'arte per i licei. Nel 1939 compì un viaggio negli Stati Uniti e in quello stesso anno sposò Anna Maria Mazzucchelli, già redattrice della Casabella di Pagano e Persico[5]. Nei primi anni quaranta collaborò regolarmente con la rivista Primato, fondata e diretta da Giuseppe Bottai, e con Il ventuno domani, fondata da Felice Chilanti, Francesco Pasinetti e Vasco Pratolini.[6]

Nel dopoguerra intervenne in difesa dell'arte astratta e dell'architettura moderna (Henry Moore, 1948; Walter Gropius e la Bauhaus, 1951; La scultura di Picasso 1953; Pier Luigi Nervi, 1955), occupandosi anche di urbanistica, di museologia, di design; pubblicò monografie su artisti rinascimentali, mettendo a frutto i suoi legami con studiosi del Warburg Institute e utilizzando in modo molto personale il metodo iconologico (Brunelleschi, 1955; Fra' Angelico, 1955; Botticelli, 1957); elaborò una nuova interpretazione dell'arte barocca attraverso le chiavi della "tecnica" e della "rettorica" (Borromini, 1952; L'architettura barocca in Italia, 1957; L'Europa delle capitali, 1964).

Nel 1955 iniziò l'insegnamento universitario a Palermo e poi dal 1959 a Roma (cattedra di Storia dell'arte moderna); fu direttore della sezione moderna dell'Enciclopedia Universale dell'Arte e partecipò alla fondazione de Il Saggiatore di Alberto Mondadori; nel 1958 entrò a far parte del Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti (vi resterà, nelle varie sezioni, fino all'istituzione del Ministero nel 1974).

Negli anni sessanta ebbe un ruolo di primo piano nel dibattito sullo sviluppo delle correnti più moderne: dall'informale all'arte gestaltica, dalla pop art all'arte povera, fino all'elaborazione della tesi sulla "morte dell'arte", cioè la crisi irreversibile del sistema delle tecniche tradizionali dell'arte nella società industriale e capitalistica.

Nel 1962 creò l'ISIA di Roma, istituzione per la formazione dei giovani designer. Sempre in quell'anno divenne presidente dell'associazione culturale "Cenacolo di Torre Orsina" di Terni, fortemente voluta dall'amico scultore Aurelio De Felice. Nel 1968 pubblicò la Storia dell'arte italiana, seguita da L'arte moderna 1770-1970, e nel 1969 fondò la rivista Storia dell'arte. Un ruolo significativo venne svolto da Argan nella rivalutazione del neoclassicismo e dell'opera di Antonio Canova attraverso corsi universitari e conferenze.

Il 21 maggio 1968 divenne socio dell'Accademia delle Scienze di Torino.[7]


Politico e sindaco di Roma


Giulio Carlo Argan
Giulio Carlo Argan

Negli anni 1976-1979 fu il primo sindaco non democristiano di Roma, eletto come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano. Durante il suo mandato, in un'epoca difficilissima per la città di Roma, colpita dal terrorismo, dalle tensioni sociali e dalla malavita della Banda della Magliana, grazie al suo giovane assessore alla Cultura Renato Nicolini ebbe vita l'esperimento dell'Estate romana,[8] ormai divenuto un evento fisso nella vita della città, ma ritenuto, all'epoca, un autentico azzardo.

Di notevole importanza storica furono i suoi incontri con tre pontefici, in qualità di vescovi di Roma, avvenuti nella capitale: nel 1976 e 1977 con papa Paolo VI, conosciuto negli anni della guerra quando era ancora prelato della Segreteria di Stato; nel 1978 memorabile fu l'incontro con papa Giovanni Paolo I[9] e, sempre nel 1978, con papa Giovanni Paolo II.

Uomo cauto e misurato, Argan sostenne la difesa dell'ambiente e la riqualificazione storico-urbanistica della città e, su impulso dell'urbanista Antonio Cederna, pose le premesse per il rilancio dei Fori imperiali, coniando in tale occasione lo slogan O le automobili o i monumenti. Impedì inoltre la costruzione di un albergo a quattro stelle in un'area a Villa Piccolomini, in uno dei punti più panoramici di Roma. Si dimise il 27 settembre del 1979, motivando la scelta con le sue precarie condizioni di salute, e gli succedette Luigi Petroselli esponente del PCI.

Dal 1983 fu senatore, eletto come indipendente nelle liste del PCI per due legislature, fino al 1992. Negli ultimi anni si dedicò soprattutto alla difesa del patrimonio artistico e alla riforma delle leggi di tutela, presentando numerosi disegni di legge in collaborazione con il senatore Giuseppe Chiarante, insieme al quale fondò nel 1991 l'Associazione Bianchi Bandinelli, istituto di studi e ricerche intitolato all'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli.


L'attività negli anni ottanta


Il presidente della Camera dei Deputati Pietro Ingrao riceve il sindaco di Roma Giulio Carlo Argan
Il presidente della Camera dei Deputati Pietro Ingrao riceve il sindaco di Roma Giulio Carlo Argan

Negli anni ottanta si dedicò con determinazione alla difesa del patrimonio artistico e alla riforma delle leggi di tutela (molti interventi sono raccolti nei volumi Dodici leggi per i Beni Culturali e Discorsi parlamentari). Nel 1991-92 il Partito Democratico della Sinistra gli affidò l'incarico di "ministro" dei beni culturali e ambientali nel cosiddetto "governo ombra".

Durante gli anni ottanta, oltre all'impegno politico, continuò l'attività di critico d'arte.

Dal 1974 fino al 1986 curò una rubrica sui temi dell'arte su L'Espresso. Nel 1982 donò la sua biblioteca all'Università di Roma e nel 1983 gli venne conferito il titolo di professore emerito. Nel 1987 fu eletto presidente della Casa editrice Einaudi; nel 1990 divenne presidente della «Fondazione Filiberto Menna». Proprio nel 1990 pubblicò il suo ultimo libro: Michelangelo architetto (in collaborazione con Bruno Contardi). Uno dei suoi ultimi atti pubblici fu la fondazione, nel 1991, dell'Associazione Bianchi Bandinelli, con l'intento di promuovere il dialogo e la cooperazione tra il mondo della ricerca e quello della tutela.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1992, sono state pubblicate numerose raccolte di scritti e articoli[10].

Il 21 aprile 2009, con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, è stato istituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giulio Carlo Argan[11], che ha avuto come presidente onorario la professoressa Paola Argan, figlia dello storico d'arte. Il logo del Comitato[12] è stato disegnato dallo scultore Nicola Carrino[13].

Il film L'educazione di Giulio (regia di Claudio Bondì), realizzato nel 2000, è liberamente ispirato all'adolescenza di Giulio Carlo Argan.


Polemiche


Nel 1984 fu tra gli storici d'arte vittime illustri della "beffa di Livorno", poiché sostenne con certezza che le tre teste ritrovate a Livorno e attribuite a Modigliani, rivelatesi poi dei falsi, fossero autentiche.[14] Egli dichiarò che si trattava di "un miracoloso ritrovamento di tre incompiute meravigliose sculture di Modigliani al quale andava attribuita la paternità senza alcun dubbio, né timore di smentita".[15]


Archivio


L'archivio di Giulio Carlo Argan[16] è stato dichiarato di particolare interesse storico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio l'8 ottobre 2014.

La documentazione copre un arco cronologico che va dalla nascita nel 1909 (è presente un piccolo nucleo di documentazione familiare) al 1992 con un'appendice di articoli di giornali raccolti dopo la sua morte. Sono presenti considerevoli lacune fino al 1939 ma la documentazione diventa più consistente a partire dal 1955 e completa dal 1970, quando la famiglia Argan si stabilisce nell'attuale residenza. L'archivio è costituito da: corrispondenza, essenzialmente quella ricevuta da Argan ma anche copie di lettere inviate ad alcune personalità e recuperate dalla famiglia (ad esempio quelle di Bruno Zevi); fascicoli di documentazione raccolta per temi (mostre, discussioni su fatti di attualità, istituzioni artistiche, editori); fotocopie dei discorsi pronunciati durante lo svolgimento della sua attività politica; dattiloscritti e manoscritti di libri e saggi pubblicati; documentazione del Consiglio superiore delle Belle Arti (1958-1974); taccuini con appunti e riflessioni; fotografie[16]. Al complesso documentario è annessa una ricca biblioteca specialistica che comprende numerose annate di riviste, le traduzioni delle opere di Argan, tesi di laurea sulla sua figura e sulla sua vasta attività, nonché articoli di giornali e riviste raccolti dalla famiglia dopo la sua morte[16].


Opere


Volumi

Raccolte di scritti

Libri-intervista


Onorificenze


Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte
 Roma, 9 giugno 1976

1958: Premio Feltrinelli conferito dall'Accademia dei Lincei per le Arti.[17]


Note


  1. Luciano Canepari, Argan, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  2. La teoria di architettura di Sebastiano Serlio
  3. C. Auria, Note sulla carriera amministrativa di Giulio Carlo Argan, citato in Mirella Serri, I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte 1938-1948, Milano, Corbaccio, 2005.
  4. Profilo biografico di Giulio Carlo Argan
  5. Mirella Serri, I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte 1938-1948, Milano, Corbaccio, 2005.
  6. Giulio Carlo ARGAN, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 16 luglio 2020.
  7. Meraviglioso urbano - Trent'anni di estate romana Archiviato il 28 ottobre 2007 in Internet Archive. La Storia siamo Noi - Rai Educational
  8. Discorso di Giovanni Paolo I al Sindaco di Roma Giulio Carlo Argan da www.vatican.va
  9. Una bibliografia essenziale attraverso le copertine dei libri pubblicati dal 1936 al 2004 da www.giuliocarloargan.org
  10. Composizione del Comitato Nazionale da www.giuliocarloargan.org
  11. Logo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giulio Carlo Argan
  12. Nicola Carrino Archiviato il 16 ottobre 2012 in Internet Archive. dal sito dell'Accademia Nazionale di San Luca
  13. Quella volta nel '59 quando i falsi «spariti» fecero litigare i critici - Roma - ilGiornale.it del 25-02-2006
  14. Abbagli e attribuzioni, su ilcollezionistain.it, www.ilcollezionistain.it. URL consultato il 21 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  15. Fondo Argan Giulio Carlo, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 06/07/2018.
  16. Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Predecessore Sindaco di Roma Successore
Clelio Darida 9 agosto 1976 - 27 settembre 1979 Luigi Petroselli
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На других языках


[de] Giulio Carlo Argan

Giulio Carlo Argan (* 17. Mai 1909 in Turin; † 11. November 1992 in Rom) war ein italienischer Kunsthistoriker, Politiker und von 1976 bis 1979 erster kommunistischer Bürgermeister Roms.

[en] Giulio Carlo Argan

Giulio Carlo Argan (17 May 1909 – 12 November 1992) was an Italian art historian, critic and politician.

[es] Giulio Carlo Argan

Giulio Carlo Argan (Turín, 17 de mayo de 1909 - Roma, 12 de noviembre de 1992), fue un historiador y crítico de arte italiano, fue uno de los mayores eruditos y pensadores del siglo XX. Inspector de los museos del Estado y profesor de historia del arte en las universidades de Palermo y de Roma, de cuya ciudad fue alcalde (1976-1979), su actividad en la promoción y difusión del arte contemporáneo durante la posguerra fue muy intensa.[1]

[fr] Giulio Carlo Argan

Giulio Carlo Argan (Turin, 17 mai 1909 - Rome, 12 novembre 1992) est un critique d'art italien et une personnalité politique. Il fut, en 1976, le premier maire de la Rome républicaine à n'être pas démocrate-chrétien. Dans les années 1970, il fut l'un des membres importants de la Gauche indépendante (Sinistra indipendente) italienne.
- [it] Giulio Carlo Argan

[ru] Арган, Джулио Карло

Джулио Карло Арга́н (итал. Giulio Carlo Argan; 17 мая 1909, Турин, Италия — 12 ноября 1992, Рим) — итальянский историк искусства и политик, один из ведущих представителей современного классического искусствоведения и художественной критики[7]. Первоначально придерживался фашистских идей, позже стал коммунистом.



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