Riccardo Galli (Milano, 1869 – Barzio, 1944) è stato un pittore e incisore italiano.
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Riccardo Galli nasce a Milano nel 1869, oltre che pittore fu anche poeta e illustratore per note riviste dell’epoca e per l’editore Ricordi[1] e musicista. Fu allievo di Giuseppe Bertini (pittore) all’accademia di Brera[2].
La sua pittura all’inizio fu ispirata dal vero e che trovava i propri temi nella vita contadina e della campagna. Una pittura costruita con il colore sovrapposto in dense pennellate e che era indirizzata dagli ideali patriottici verso il naturalismo lombardo. Questo interesse per una pittura ispirata al reale e per l’uso accentuato del colore l’avvia alla frequentazione dello studio di Mosè Bianchi e dei caffè di Milano dove allora si esponevano i quadri dei naturalisti lombardi come Emilio Gola ed Eugenio Gignous. Alla produzione di ispirazione contadina accostava una notevole produzione di ritratti. Con il tempo la sua pittura si trasformerà e i suoi colori tenderanno a diventare più luminosi tanto che la sua ricerca pittorica, nel corso degli anni venti, si porta verso più evidenti effetti luministici,(..) già presenti nelle sue prime produzioni[1] diventando man mano più indirizzata al ritratto tardo ottocentesco.
Iniziò la sua attività espositiva alla Triennale di Brera del 1887 sede in cui espose nuovamente nel 1890[2], espose tra l'altro alla Esposizione Nazionale di Firenze del 1927, alla Quadriennale di Torino del 1928, alla I° biennale di Napoli[3], partecipò inoltre e ben sei volte nel 1905, 1912, 1920, 1922, 1924, 1926 alla Esposizione internazionale d'arte di Venezia[4].
10 opere si trovano nelle Raccolte d'arte dell'Ospedale Maggiore[5], una sua opera campagna lombarda lavandaie si trova nella collezione del Banco Popolare di Milano[6], Il Comanducci riporta la notizia di diverse sue opere conservate presso il museo di arte moderna di Milano compreso un ritratto di Vittorio Emanuele III e il Ritratto del pittore Ludovico Cavalleri e di un'opera Oro e Azzurro che si trova nel Museo di Buenos Aires[7], una sua opera si trova presso l’azienda di servizio ospedaliero Golgiredaelli[8], il suo lavoro è presente nel patrimonio dell’istituto dei ciechi di milano[9].
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