Vincenzo degli Azani, altrimenti noto come Vincenzo da Pavia o Vincenzo Aniemolo o Vincenzo degli Azani da Pavia o Il Romano[1] (Pavia, ... – Palermo, 16 luglio1557), è stato un pittoreitaliano.
Biografia
Per opere e attività, tranne brevi soggiorni di studio in continente, è sempre segnalato in Sicilia a Palermo, sebbene i contemporanei testimoniano Pavia come città natale.[1] Dopo aver studiato le opere del Perugino e di altri maestri, si reca a Roma (da cui l'appellativo "Romano") influenzato dallo stile di Raffaello, non è dato per certo se è stato un suo allievo.[1] Vincenzo lascia la città nel 1527 al momento del suo saccheggio e torna in Sicilia, durante il rientro la sua presenza è documentata a Napoli, a Messina e infine a Palermo dove vive e opera fino alla morte.[1]
Ha lasciato molte opere nelle chiese di Palermo, una commissionata a Tunisi, per molte altre regge l'ipotesi che siano state trasferite in Spagna dopo la morte.[1] Tutti i dipinti palermitani sono permeati dall'influenza raffaellita[1] persino nello spunto vedi il quadro dello Sposalizio della Vergine, l'ultimo lavoro la Morte della Vergine resta incompiuto, commissionato per la chiesa del Carmine di Sciacca e ispirato allo stesso soggetto dall'artista olandese Petrus Christus.[senzafonte]
XVI secolo, Natività della Vergine ed episodio del Miracolo della salvezza di Randazzo, dipinto su tavola, attribuzione, opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Misericordia fuori le Mura e documentata nella chiesa di San Martino di Randazzo.[2]
Messina e provincia
XVI secolo, Santa Chiara e Santa Agnese d'Assisi, dipinto, opera documentata nella chiesa di San Francesco all'Immacolata di Messina.[3]
XVI secolo, Vergine con i Santi Cosma e Damiano, dipinto, opera documentata nella chiesa di San Francesco all'Immacolata di Messina.[3][4]
XVI secolo, Vergine con Santi Cosma e Damiano, dipinto, opera documentata nell'Oratorio della Pace della Compagnia dei Bianchi presso il convento di San Domenico. Assieme a tutte le opere pittoriche scampate al terremoto della Calabria meridionale del 1783 è custodita nel Museo Regionale di Messina.[4][5]
XVI secolo, Predicazione di San Giovanni, dipinto, opera documentata nella chiesa dello Spirito Santo di Messina.[4]
1533, Ascensione, pala d'altare principale, opera collocata sull'altare maggiore della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana.[6]
1536, San Cono Eremita raffigurato tra 20 scene della sua leggenda, dipinto su tavola, opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Porto Salvo ora al Museo diocesano.
1540, Vergine del Rosario, raffigurante la consegna del Rosario a San Domenico di Guzmán con Santa Cristina, San Vincenzo Ferreri, San Tommaso d'Aquino e Santa Ninfa, inginocchiati i coniugi Plaia committenti dell'opera, all'epoca potente casato al servizio dei sovrani della Corona d'Aragona, dipinto custodito nella chiesa di San Domenico.
1550, Sant'Antonio Abate raffigurato tra 20 scene della sua leggenda, dipinto su tavola, opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Valverde ora al Museo diocesano.
XVI secolo, Nascita di Cristo, dipinto, opera custodita nella chiesa di San Domenico.
XVI secolo, Madonna con Bambino, dipinto, opera custodita nell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella.
1546, Compianto del Cristo Morto, dipinto su tavola, opera proveniente dal monastero delle Domenicane e collocata nella chiesa di Santa Maria della Pietà.[7]
1542, Flagellazione di Cristo, dipinto su tavola, opera documentata nella chiesa di San Giacomo la Marina.[8]
XVI secolo, Visitazione, dipinto su tavola, opera documentata nella chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, Natività, attribuzione, opera presente nella Cappella della Natività della chiesa di Santa Maria degli Angeli.
XVI secolo, Sposalizio della Vergine, dipinto, opera conservata nella Cappella dello Sposalizio della chiesa di Santa Maria degli Angeli.
XVI secolo, Maria Vergine delle Grazie, olio su tela, opera documentata nella cappella eponima del primo chiostro del convento della Gancia.
XVI secolo, Storie di San Giacomo, due dipinti, opere documentate nella chiesa di San Giacomo dei Militari o la Mazzara.
XVI secolo, Pietà, dipinto, opera documentata nella chiesa di Santa Cita.
XVI secolo, Deposizione, dipinto, opera documentata nella chiesa di Santa Cita.[9]
XVI secolo, Trasporto al sepolcro, olio su tavola.
1533, Deposizione dalla Croce, olio su tavola, opera proveniente dalla chiesa di San Giacomo la Marina.[10]
1542, Adorazione dei Magi, olio su tavola, opera proveniente dalla chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, San Corrado Eremita, dipinto su tavola, opera proveniente dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli.[8][11][12]
XVI secolo, Il martirio dei Soldati Sebasteni della XII Legione Fulminata, dipinto, opera proveniente dalla chiesa di San Ranieri e dei Santi Quaranta Martiri Pisani.
XVI secolo, Fuga in Egitto, dipinto su tavola, opera proveniente dalla Cappella dei Lombardi della chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, Salita delle anime, con Maria, Gesù Bambino e Dio Padre, dipinto su tavola.
XVI secolo, Vergine e il Bambino tra quattro Santi, dipinto, opera già documentata nella chiesa di San Pietro Martire.
XVI secolo, Presentazione di Gesù al Tempio, olio su tavola, opera proveniente dalla chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, Annunciazione, olio su tavola, opera proveniente dalla chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, Natività, dipinto su tavola, opera proveniente dalla chiesa di San Giacomo la Marina.
XVI secolo, Madonna, Bambino e Santi, dipinto su tavola.
Ragusa e provincia
XVI secolo, Stimmate di San Francesco, dipinto su tela, attribuzione d'opera custodita nella chiesa di San Francesco all'Immacolata di Comiso.
Trapani e provincia
XVI secolo, Madonna del Rosario raffigurata con san Francesco d'Assisi, san Domenico, san Tommaso d'Aquino, san Francesco di Paola, opera custodita nel Museo d'arte sacra di Alcamo.
Opere sparse
XVI secolo, Quadro commissionato per la Cappella del Forte de La Goletta di Tunisi.
Pagina 416, Vito Amico - Gioacchino di Marzo, "Dizionario topografico della Sicilia" , Salvatore di Marzo Editore, Volume secondo, Seconda edizione, Palermo, 1858.
Pagina 29, Gioacchino Di Marzo, "Delle Belle arti in Sicilia: dal sorgere del secolo XV alla fine del XVI" , Volume III, Palermo, Salvatore di Marzo editore, Francesco Lao tipografo, 1862.
Bibliografia
Maria Grazia Paolini, AZANI, Vincenzo degli, in Dizionario biografico degli italiani, vol.4, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962. URL consultato il 2 febbraio 2016.
(IT) Gioacchino di Marzo, "Vincenzo da Pavia detto il romano pittore in Palermo nel Cinquecento. Studi e documenti", Palermo, 1916.
(IT) Teresa Viscuso, "Vincenzo degli Azani da Pavia e la cultura figurativa in Sicilia nell'età di Carlo V", Siracusa, 1999, Ediprint.
T. Pugliatti, "La Pittura del Cinquecento in Sicilia. La Sicilia occidentale", Napoli, 1998.
Gaetano Bongiovanni, Pittura fuori contesto: due tavole del Cinquecento a Palermo, in Il bello, l'idea e la forma. Studi in onore di Maria Concetta Di Natale, a cura di P. Palazzotto, G. Travagliato, M. Vitella, tomo II, Palermo 2022, pp. 177-182.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2024 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии