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I bronzi romani del Capitolium di Brescia sono un gruppo di manufatti in bronzo databili tra il I secolo d.C. e il III secolo d.C., in parte conservati nel museo di Santa Giulia e in parte al Capitolium. Rinvenuti nel 1826, costituiscono ad oggi una delle più consistenti raccolte di bronzi romani esistenti, tra cui spiccano diverse opere di grande pregio e importanza storica come i sei ritratti imperiali e, soprattutto, la Vittoria alata, simbolo della città, nel 2020 ricollocata, a seguito del restauro, nel Capitolium.

Le cornici e gli altri manufatti bronzei
Le cornici e gli altri manufatti bronzei

Storia


I ritratti imperiali
I ritratti imperiali

I manufatti erano tutti conservati nell'area del foro romano di Brixia, ma erano pertinenti a opere e utilizzi molto differenti tra loro. Alcuni, in particolare, erano legati al culto degli Dei che avveniva nel Tempio capitolino, mentre altri erano collegati all'esaltazione della figura imperiale. Probabilmente alla fine del IV secolo d.C., con la messa al bando dei culti pagani da parte dell'Editto di Tessalonica (380 d.C.), essi vengono diligentemente smontati e intenzionalmente nascosti nell'intercapedine ovest tra il muraglione del tempio e il colle Cidneo, certo per preservarli dalla distruzione o dal saccheggio. I bronzi non vengono mai più recuperati e finiscono sepolti sotto la frana del colle avvenuta in età medioevale, che inoltre distrugge e sommerge ciò che rimaneva del tempio in rovina[1].

In questa posizione rimangono celati per circa 1500 anni, finché nel 1826, nell'ambito degli scavi archeologici promossi dall'Ateneo e dalla municipalità bresciana nell'area del Capitolium, emergono finalmente dal nascondiglio alla presenza di Luigi Basiletti e la sua squadra. La scoperta è sensazionale e ha grande risonanza nel mondo culturale dell'epoca, ma soprattutto si rivela il frutto migliore della difficile e dispendiosa campagna di scavi. Il manufatto più importante rinvenuto, la Vittoria alata, diventa in breve tempo il simbolo della città. Custoditi con attenzione nei decenni successivi, tutti i bronzi trovano collocazione definitiva solo nel 1998 con l'apertura del museo di Santa Giulia[1].


Descrizione e stile


Dettaglio, di prima del restauro concluso nel 2020, della Vittoria alata
Dettaglio, di prima del restauro concluso nel 2020, della Vittoria alata

I manufatti sono i seguenti:


Note


  1. Stella, p. 71.
  2. Stella, pp. 70-71.
  3. Stella, p. 63.

Bibliografia



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