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Achille Laugé (Arzens, 29 aprile 1861 – Cailhau, 2 giugno 1944) è stato un pittore e litografo francese postimpressionista.

Achille LaugéBusto di Antoine Bourdelle
Achille Laugé
Busto di Antoine Bourdelle

Biografia


Achille Laugé nacque in un paesino dell'Aude, in Occitania. La sua era una famiglia di contadini, che sperava di vederlo diventare un giorno farmacista. Ma Achille, mentre lavorava come apprendista in una farmacia di Tolosa, frequentò non ufficialmente l'"École supérieure des beaux-arts de Toulouse", dal 1876 al 1881, dove conobbe Antoine Bourdelle, Henri Martin e Henri Marre[1].
Nel 1882, resosi autonomo ed avendo compiuto i 21 anni, partì per Parigi. Iscrittosi all'École nationale supérieure des beaux-arts divenne allievo di Alexandre Cabanel e quindi di Jean-Paul Laurens, sino al 1886. Nella presigiosa Scuola d'arte parigina Achille ritrovò Bourdelle e Aristide Maillol, con i quali restò in amicizia per tutta la vita. Maillol disse di lui: ... fu Laugé ad insegnarmi come mettere un uomo in piedi[2].
Poiché sia Laugé che Bourdelle vivevano in ristrettezze, Laugé divise con l'amico la sua mansarda in rue Bonaparte, e sistemò il suo atelier all'interno di quello di Maillol che gli aveva amichevolmente offerto parte del suo spazio di lavoro. Laugé abitò a Parigi sino al 1888, per tutto il periodo della sua formazione, durante la quale subì l'influenza di artisti affermati, come Georges Seurat, Paul Signac e Camille Pissarro. Infatti, tornato a casa, non applicò le tecniche imparate alla Scuola di belle arti, bensì adottò la divisione dei toni. Lavorò dapprima a Carcassonne e si preoccupò di stringere delle solide amicizie. Quindi, nel 1891, prese in moglie una ragazza del luogo, Marie-Agnès Boyer, dalla quale ebbe quattro figli: Pierre nel 1892, Juliette nel 1894, Jeanne nel 1896 e Julien nel 1900 (che morì però a 9 anni).

Ritratto di donna, 1894
Ritratto di donna, 1894

Nel 1894 Laugé espose tre tele al "Salon des indépendants", ma le critiche apparse nella Revue Méridionale non gli furono favorevoli. Il Journal de Trouville titolò: Carcassonne ha voluto stupire Parigi[3]. Tuttavia lo stesso anno il giornale La Dépêche espose a Tolosa diversi quadri presentati al Salon fra cui due tele di Laugé, che si trovò in compagnia di pittori come Louis Anquetin, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Henri-Gabriel Ibels, Paul René Georges Hermann, Maxime Maufra, Ker-Xavier Roussel, Paul Sérusier, Henri de Toulouse-Lautrec, Félix Vallotton e Édouard Vuillard.
Laugé, peraltro, fu circondato da un gruppo di estimatori piuttosto influenti che lo sostennero, gli procurarono incarichi e comprarono le sue opere: Achille Astre,[4] Jean Alboize, Achille Rouquet, Albert Sarraut,[5] e il collezionista Maurice Fabre de Gasparets, che fu tra i primi ad acquistare le sue tele.

Dopo la scomparsa di suo padre, Laugé si stabilì nel paese di Cailhau. Scelse, infatti, una vita semplice, e con l'aiuto di un muratore del villaggio, si costruì una modesta casetta («l'Alouette»). E fu proprio nei dintorni di questa casa, fra i folti cespugli di ginestra, che Achille trovò la sua migliore ispirazione. Come Claude Monet aveva avuto una barca-atelier, Laugé allestì anche un carretto-atelier che guidava sino ai luoghi che lo ispiravano[6] e col quale poté dipingere en plein air, a volte ad olio, a volte a pastello, prima di riprendere il lavoro all'interno della casa. Raggiunse così la padronanza della tecnica riscoprendo da solo le leggi del puntinismo, senza peraltro essere mai stato in relazione con i fondatori del neoimpressionismo.[7] Egli semplificò, infatti, la composizione e la tecnica, senza stilizzarle e restando sempre in un atteggiamento di naturalezza.
Nel 1900 inviò al Salon della "Société nationale des beaux-arts" il suo quadro "Devant la fenêtre", composto da due figure e da fiori sullo sfondo di un paesaggio, quello stesso paesaggio che Laugé vedeva dalla finestra del suo atelier parigino.[8] Questa tela fu rifiutata, come anche quella che egli presentò al Salon d'autunno del 1908.[9]
Stanco di questi insuccessi, Laugé decise di lasciare i Salon e di esporre nelle sale dei mercanti d'arte di Parigi, in particolare nella galleria del suo amico Achille Astre, in rue Laffitte, e in quelle di Alvin-Beaumont e di Georges Petit.

Paesaggio estivo
Paesaggio estivo

Il 1905 portò alcuni decisi cambiamenti nella pittura di Laugé. Il fallimento, o quantomeno lo scarso successo, delle sue tele realizzate con la tecnica che egli impiegava ormai da quasi vent'anni, nonché le sue condizioni economiche assai precarie, lo convinsero ad adottare una pratica meno rigida; utilizzò infatti un impasto più ricco e una pennellata assai più larga, dipingendo così con molta più libertà di espressione. Nel 1910 cominciò a produrre cartoni per la manifattura dei Gobelins, e se continuò a ritrarre i paesaggi dei dintorni di Cailhau, nel 1916 si spinse sino alla zona di Alet-les-Bains e a quella di Collioure, dove, a partire dal 1926,[10] trascorse tutta l'estate, trovandosi sovente con l'amico Henri Martin. Durante l'inverno preferì tornare in città, a Tolosa, dove riprese ogni tanto a dipingere con la tecnica puntinista e trasferendo sempre nei suoi paesaggi l'atmosfera delle pitture "en plein air".
Come ci riporta Nicole Tamburini, nel settembre del 1919 Antoine Bourdelle gli scrisse: « [...] tu apporti una visione molto personale, molta serena logica e il bel dono dell'unità nell'amore per quell'atmosfera luminosa che regna persino nelle tue ombre »[11]

Nel 1940 Laugé si ritirò a Tolosa. Due anni dopo, il 28 luglio del '42, sua moglie Marie-Agnès morì ed egli le sopravvisse solo altri due anni. Si spense infatti a Cailhau il 2 giugno del 1944, a 83 anni. I tratti del suo volto giovanile restano fissati nel busto in gesso modellato dall'amico Antoine Bourdelle nel 1884. Il busto è conservato nel Museo di belle arti di Carcassonne.[12]


La critica


«Visse a Cailhau, un piccolo villaggio presso Carcassonne, dove era nato e del quale, nelle sue opere, ci suggerisce così bene la serenità e il torpore. Quattro tonalità dei colori pastello meno vibranti, il blu, il giallo, il verde e il rosso, applicate con piccoli punti sovrapposti. Sentieri aridi, bianchi, alberi in fiore che si stagliano nell'azzurro del cielo in un'atmosfera quasi accecante; nessun personaggio, nessuna scena, solo qualche pianta indicata da macchie vive di colore: è l'autentico paesaggio delle Corbières.»

- Gérald Schurr[13]

«Laugé avrebbe potuto accontentarsi di far parte di quegli artisti minori locali, dalle tele pittoresche, interessanti perché caratteristiche del loro territorio d'origine. Egli invece non rimase ai margini di quel grande movimento che, al seguito dell'impressionismo, sconvolse la pittura a partire dal decennio 1880. L'uso di un numero assai ristretto di colori puri e la pennellata suddivisa che costituiscono l'essenziale della sua opera, evocano una comunanza di ricerca pittorica con il neo-impressionismo. Il suo anelito verso una nuova maniera di dipingere, associato ad una poetica che gli è propria, fa di lui qualcosa di più del poeta provenzale che canta la sua lingua natale, e gli conferisce la dimensione di un artista nazionale.»

- Nicole Tamburini


Opere nelle collezioni pubbliche


Elenco parziale

Francia
Fiori e frutta
Fiori e frutta
Mazzo di rose
Mazzo di rose
Regno Unito
Svizzera
Stati Uniti

Stampe



Salon e mostre collettive



Personali



Onorificenze e omaggi



Galleria d'immagini



Filmografia



Note


  1. Trianarts, Achille Laugé, puntillismo y almendros en flor
  2. Intendeva: come far reggere in piedi la statua di un uomo.
  3. Gabriel Sarraute, Achille Laugé, pubblicato il 24 marzo 2011 da Roger Cousin, Mémoires de guerre
  4. Auguste Brouet, «Le portrait de M.A. », Le journal, 15 giugno 2015
  5. Chantal Humbert, «Achille Laugé - Collioure mise au point», La Gazette de l'Hôtel Drouot, nº37, 26 ottobre 2012 Archiviato il 31 marzo 2019 in Internet Archive..
  6. Gérald Schurr, Le guidargus de la peinture, Les Éditions de l'Amateur, 1996, pag. 526-527.
  7. Gérald Schurr, Le guidargus de la peinture, Les Éditions de l'Amateur, 1996, pag. 526-527. op. cit.
  8. Tutt Art, Achille Laugé, peintre néo-impressioniste, 2015.
  9. Art Kaleidoscope, Le peintre français Achille Laugé.
  10. Dictionnaire Bénézit, Gründ, 1999, tomo 8, pag. 322-323.
  11. Nicole Tamburini, Achille Laugé - Le point, la ligne, la lumière, edizioni Silvana Editoriale, 2009.
  12. Musée des beaux-arts de Carcassonne, Buste d'Achille Laugé par Antoine Bourdelle.
  13. Gérald Schurr, Les petits maîtres de la peinture, valeur de demain, Les Éditions de l'Amateur, 1972, tomo 2, pag.58 e 61.
  14. Musée des Jacobins, Morlaix, Achille Laugé dans les collections
  15. Musée Paul-Dupuy, Achille Laugé dans les collections
  16. Art U.K., Achille Laugé dans les collections de la Grundy Art Gallery
  17. Musée d'art et d'histoire de Genève, Achille Laugé dans les collections du cabinet d'arts graphiques
  18. Armand Silvestre, « À Toulouse», La Dépêche, 12 juin 1894.
  19. Musée d'art et d'histoire de Genève, Catalogue de l'exposition de la Dépêche de Toulouse, 1894
  20. Michel Roquebert, «Le peintre audois Achille Laugé et ses amis Bourdelle et Maillol», La Dépêche du Midi, 27 giugno 1961.
  21. Musée Tavet-Delacour, L'arbre dans la peinture de paysage de Corot à Matisse, présentation de l'exposition (PDF), su cddp95.ac-versailles.fr. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  22. Katrina Grand, « Radiance. The Neo-Impressionists », Melbourne Art Network, 20 novembre 2012, su melbourneartnetwork.com.au. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2019).
  23. Espace culturel de la Place Royale, Bruxelles, To the Point: le portrait néo-impressionniste, 1886-1904, présentation de l'exposition, 2014
  24. Musée d'art d'Indianapolis, Face to face: the Neo-Impressionnist Portrait, 1886-1904, présentation de l'exposition, 2014
  25. Sheila Shingal, Mise-en-scène. Toulouse-Lautrec et la vie moderne, Musée des beaux-arts du Canada, 29 septembre 2014
  26. TV Carcassonne, Interview de Marie-Noelle Ménard, conservatrice du musée des beaux-arts de Carcassonne, 1 luglio 2015
  27. Le Parisien, Autour d'Henri Martin, présentation de l'exposition, 20 mai 2017
  28. «La grande réhabilitation d'Achille Laugé », Le Limouxin, 20 settembre 1958.
  29. Gérald Schurr, «Achille Laugé, le peintre-ermite de Cailhau», La Gazette de l'Hôtel Drouot, nº8, 20 febbraio 1976, pag. 16-17
  30. La Gazette de l'Hôtel Drouot, 4 marzo 1977.
  31. La Gazette de l'Hôtel Drouot, 15 giugno 2001.
  32. Le point, la ligne, la lumière, exposition au Musée des beaux-arts de Carcassone, 2009
  33. Musée de la Chartreuse, Douai, Achille Laugé : le point, la ligne, la lumière, présentation de l'exposition, 2010
  34. Stéphanie Labdant, «Au musée de la Chartreuse, Laugé, peintre de la lumière, sort de l'ombre», La Voix du Nord, 27 février 2010
  35. Gilles Coÿne, «Exposition Achille Laugé », Actualité des arts, 8 marzo 2010
  36. Sébastien Dubos, «Peintre de la douceur, Achille Laugé a connu la gloire après sa mort», La Dépêche, 1 febbraio 2015
  37. Christine Belcikowski, À Cailhau, dans l'Aude, sur les chemins du peintre Achille Laugé
  38. Association Achille Laugé, présentation de la journée Achille Laugé, 2016

Bibliografia


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[de] Achille Laugé

Achille Laugé (* 29. August 1861 in Arzens, Département Aude; † 2. Juni 1944 in Cailhau, Département Aude) war ein französischer Maler des Pointillismus.

[fr] Achille Laugé

Achille Laugé, né le 29 avril 1861 à Arzens (Aude), et mort le 2 juin 1944 à Cailhau (Aude), est un peintre et lithographe post-impressionniste français.
- [it] Achille Laugé



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