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Federico Barocci detto il Fiori[1] (Urbino, 1528/1535 – Urbino, 30 settembre 1612) è stato un pittore italiano.

Autoritratto
Autoritratto

Il suo stile elegante lo fa ritenere un importante esponente del Manierismo italiano e dell'arte della Controriforma. È considerato uno dei precursori del Barocco.


Biografia


Nato in Urbino, in via San Giovanni (a lui intitolata agli inizi del XX secolo) da una famiglia di origini lombarde (Ambrogio Barocci o Ambrogio da Milano, uno scultore del XV secolo, era suo antenato), Barocci, anche scritto Barozzi[2][3][4], è uno dei pittori più importanti nel periodo (spesso poco considerato) dell'arte durante la Controriforma, che intercorre fra Correggio e Caravaggio.

La sua carriera iniziale a Roma fu veloce e brillante, ispirata da Raffaello, ammirata da un ormai anziano Michelangelo e consigliata da Taddeo Zuccari. L'adesione di Barocci alla Controriforma condizionò la sua lunga e fruttuosa carriera. Un personaggio chiave fu San Filippo Neri, i cui Oratori cercavano di ricollegare il regno dello spirito con la vita quotidiana delle persone. San Filippo commissionò a Barocci una pala d'altare con la Visitazione per la sua Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella); si dice che la contemplazione del dipinto lo portò all'estasi. Nel quadro Elisabetta e la Vergine si salutano come se fossero nel contesto della vita quotidiana di Roma.

Annunciazione (1592-96)Olio su tela, Santa Maria degli Angeli, Assisi
Annunciazione (1592-96)
Olio su tela, Santa Maria degli Angeli, Assisi
Ultima Cena (1592 - 99)Cappella del Santissimo Sacramento, Cattedrale, Urbino
Ultima Cena (1592 - 99)
Cappella del Santissimo Sacramento, Cattedrale, Urbino
Deposizione della croce, Cattedrale di San Lorenzo, Perugia
Deposizione della croce, Cattedrale di San Lorenzo, Perugia

Barocci fuggì da Roma sostenendo di essere stato avvelenato per gelosia, rimanendo poi menomato per tutta la vita da una condizione di salute delicata. Ritornò alla sua natia Urbino nel 1565 in una sorta di volontario ritiro, interrotto solo dai contatti con i numerosi committenti sparsi per tutt'Italia. Entrò sotto la protezione di Francesco Maria II della Rovere, duca di Urbino. Il Palazzo Ducale si vede nello sfondo dei suoi dipinti, resi in una prospettiva forzata che sembra un'anticipazione della futura pittura Barocca. Barocci era anche un ritrattista sensibile e immortalò il duca in una tela oggi agli Uffizi.

Anche se lontano da Roma, dove poteva scambiare esperienze artistiche e trovare fama, a Urbino, ormai in decadenza e prossima a essere annessa allo Stato Pontificio, ma animata, grazie agli studi scientifici, da una notevole vivacità culturale, Barocci riuscì a ottenere importanti commissioni per le sue pale d'altare, avvicinandosi alle correnti più innovative dei Francescani e dei Cappuccini.

Mantenne anche un livello inventivo che sfidava il suo relativo isolamento. Potrebbe aver visto i disegni colorati a gesso o a pastello di Correggio, ma solo i notevoli studi a pastelli di Barocci restano a testimoniare i primi esempi di questa tecnica. Nei pastelli e negli schizzi a olio (un'altra tecnica in cui fu un pioniere) le sfumature morbide, opalescenti di Barocci possono essere confrontate soltanto con l'etereo e lo sfumato di Leonardo da Vinci. Tali studi facevano parte di un complesso processo che Barocci usava per completare le sue pale d'altare. A causa della sua fragile condizione, doveva lavorare per brevi periodi durante il giorno e il duro lavoro di verniciatura delle pale veniva lasciato per ultimo. Una serie elaborata di passaggi che portavano al prodotto finale assicuravano la velocità e il successo nell'esecuzione. Barocci fece innumerevoli abbozzi: studi gestuali, di composizione, di figura (usando i modelli), di illuminazione (usando modelli d'argilla), di prospettiva, del colore, della natura, ecc. Esistono oltre 2000 disegni fatti da lui, più di qualunque altro artista da quel periodo. Nella storia dell'incisione il Barocci fu un protagonista ed un innovatore. La tecnica a "morsure replicate" prese il via dalla sua Annunciazione, un procedimento, questo tipo di morsura, «che aprì all'acquaforte le più moderne possibilità espressive».[5] Ogni particolare è stato affrontato in questo modo. Un buon esempio è la sua Madonna del popolo, agli Uffizi. È un vortice di colore e di vitalità, reso possibile dalla grande varietà di persone, pose, prospettive, particolari naturali, colori, illuminazioni ed effetti atmosferici. Della "Madonna del Popolo" ci sono pervenuti molti disegni: dagli abbozzi iniziali agli studi per colorare teste, fino al cartone finale a grandezza intera.

Malgrado questo processo scrupoloso, il genio del Barocci ha mantenuto pennellate appassionati e libere. Dovrebbe essere scritto di più sulla singolare luminosità della tecnica di pittura del maestro, in cui una luce spirituale sembra tremolare come un gioiello attraverso facce, mani, drappeggi e cielo. La pennellata emotiva di Barocci non è stata dimenticata da Pieter Paul Rubens. Rubens è noto per aver fatto uno schizzo del suo drammatico Martirio di san Vitale, in cui la carne ondeggiante del martire è l'occhio di un altro turbine di figure, gesti e dramma. Il Martirio di san Livino, di Rubens per esempio, sembra dovere molto a Barocci, dal putto che punta la fronda della palma, alla presenza dei cani nell'angolo in basso a destra.

La composizione avvolgente di Barocci e la messa a fuoco sull'impressionabile e sullo spirituale sono elementi che precorrono il barocco di Rubens. Ma anche nella proto-barocca "Beata Michelina" di Federico si possono vedere i preparativi di un alto capolavoro barocco: l' Estasi di santa Teresa d'Avila di Bernini. L'espressione estatica, il drappeggio animato, l'unità della figura con la sorgente luminosa divina, le mani che ricevono: Barocci sembra introdurre il dramma palpabile del barocco più di qualunque altro artista del suo tempo.


Opere


Madonna del gatto, Londra, National Gallery
Madonna del gatto, Londra, National Gallery
Madonna Albani in una foto di Paolo Monti del 1973. Fondo Paolo Monti, BEIC
Madonna Albani in una foto di Paolo Monti del 1973. Fondo Paolo Monti, BEIC
Ritratto di giovane uomo, Strasburgo
Ritratto di giovane uomo, Strasburgo

Note


  1. Dizionario biografico degli italiani VI, p. 423
  2. Giovanni B. Carta, Manuale di Geografia moderna universale, su google.it, Volume 2, 1826, p. 385.
  3. Paola Barocchi, Barbara Agosti e Giovanni Agosti, Le tavole del Lomazzo, su google.it, Edizioni L'Obliquo, 1997.
  4. Giovan Battista Marino, La Galeria del cavalier Marino. Distinta in pitture, & sculture, Poesia dedicata al "Barozzi", Giovanni Battista Bidelli, 1620, p. 233.
  5. Enciclopedia dell'arte, Garzanti, Milano 1973

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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[de] Federico Barocci

Federico Barocci, eigentlich Federico Fiori, genannt auch „Fiori da Urbino“ (auch: Federigo Barocci, Baroccio oder Barozzi;[1] * 1526/1535 in Urbino; † 30. September 1612 ebenda) war ein italienischer Maler, Zeichner und Grafiker zwischen Manierismus und Barock.

[en] Federico Barocci

Federico Barocci (also written Barozzi)[2](c. 1535 in Urbino – 1612 in Urbino) was an Italian Renaissance painter and printmaker. His original name was Federico Fiori, and he was nicknamed Il Baroccio. His work was highly esteemed and influential, and foreshadows the Baroque of Rubens. He is generally considered the greatest and the most individual painter of his time in central Italy.[3]

[es] Federico Barocci

Federico Barocci (también escrito Barozzi)[1] o Baroccio (Urbino, 1535 - Urbino, 30 de septiembre de 1612), llamado también il Fiori.[2] Pintor manierista italiano. Una de las figuras principales entre Correggio y Caravaggio.

[fr] Baroccio

Federico Fiori dit Fiori da Urbino ou Baroccio (le Baroche en français), né vers 1535 à Urbino dans la Région des Marches italiennes, où il est mort le 30 septembre 1612, est un peintre maniériste et graveur italien du XVIe siècle et du début du XVIIe siècle, l'un des précurseurs du baroque.
- [it] Federico Barocci

[ru] Бароччи, Федерико

Федерико Бароччи, при рождении Федерико Фиори, названный Фиори да Урбино (итал. Federico Barocci[lower-alpha 1]; родился в 1526/1535 году, Урбино — умер в 1612 году, Урбино) — крупнейший итальянский живописец и гравёр эпохи позднего маньеризма и раннего барокко.



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