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Fra Felice da Sambuca (Sambuca di Sicilia, 17 agosto 1734Palermo, 14 ottobre 1805) è stato un pittore e presbitero italiano.

Madonna col Bambino, santi e anime del purgatorio, chiesa di San Bartolomeo (Collodi)
Madonna col Bambino, santi e anime del purgatorio, chiesa di San Bartolomeo (Collodi)

Biografia


Domine quo vadis, 1777, Borgo a Buggiano
Domine quo vadis, 1777, Borgo a Buggiano
Sacra Famiglia con il beato Bernardo da Corleone e santa Rosalia, Chiesa di Sant'Anna (Alcamo)
Sacra Famiglia con il beato Bernardo da Corleone e santa Rosalia, Chiesa di Sant'Anna (Alcamo)
San Pietro liberato dal carcere, 1777, Borgo a Buggiano
San Pietro liberato dal carcere, 1777, Borgo a Buggiano
Guarigione del paralitico, 1777, Borgo a Buggiano
Guarigione del paralitico, 1777, Borgo a Buggiano
Natività di Gesù Bambino con i santi Gioacchino e Anna
Natività di Gesù Bambino con i santi Gioacchino e Anna

Fra Felice da Sambuca (al secolo Gioacchino Viscosi) nacque a Sambuca di Sicilia (Agrigento): a 20 anni entrò nel convento dei cappuccini di Monte San Giuliano (oggi Erice), dove indossò il saio con il nome di fra Felice da Sambuca nel settembre 1755.

Secondo alcuni biografi ebbe una prima formazione a Sciacca, presso la scuola del pittore Francesco Aversa, e in seguito, trascorse un breve periodo a Palermo presso la bottega di Olivio Sozzi o, forse, fu allievo del confratello cappuccino padre Fedele Tirrito da San Biagio,[1] interprete della corrente accademica che si ispirava al pittore Sebastiano Conca.[2]


Stile e temi


Ecco il giudizio che dà il Roccaforte su fra Felice:

Dotato di ingegno creativo di profondi sentimenti e di esuberante spiritualità, fra Felice dipingeva per istinto, senza l'influsso di scuole o di accademie, che non frequentò mai e per questo conferiva una limpida spontaneità e una particolare grazia spirituale alle sue creature artistiche.[3]

Nel creare le sue opere di carattere religioso, fra Felice tende a comunicare direttamente con i fedeli; tutto è quotidiano nella sua pittura e le sue figure denotano una propria spiccata gestualità, come se stessero recitando un “a parte”.[4]

L'intensità emotiva che traspariva dai suoi quadri gli diedero una fama tale da costringerlo a realizzare, in breve tempo, una grande quantità di opere che, a volte, risultano carenti nella tecnica pittorica o nella cura dei dettagli.[3]


A Sambuca di Sicilia


Qui diede vita alle sue prime opere, tra cui il Transito di san Giuseppe, Gesù nell'orto e I Quattro Evangelisti, eseguite nel 1760; inoltre realizzò degli affreschi per le chiese di Santa Caterina d'Alessandria, di San Calogero, di San Giuseppe, del collegio di Maria e dell'orfanotrofio.


A Roma


Nel 1768 si recò a Roma, a seguito della chiamata da parte di papa Clemente XIII, per la realizzazione di alcuni quadri in occasione della beatificazione del frate Bernardo da Corleone:[5] una grande tela con Il beato Bernardo in gloria e cinque tondi ad olio con Fatti e virtù del beato,[6] oggi dispersi, mentre si conservano tuttora nella chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini l'Apparizione di Maria Vergine al beato Bernardo[6], (di un'insolita finezza nella sua realizzazione rispetto alla sua produzione artistica) e due tele con La morte del giusto (la "buona morte") e La morte del peccatore (la "cattiva morte"), soggetti religiosi molto richiesti e ridipinti diverse volte dal pittore.[2]

Presso l'Istituto Storico dei Cappuccini di Roma si trovano quattro bozzetti con Storie di fra Lorenzo da Brindisi, attribuiti a fra Felice da Sambuca. In esse, più che di Giovanni Lanfranco e di Guido Reni, si avverte la conoscenza delle opere di Gaspare Traversi.


In Toscana


Nel 1777 fra Felice si recò in Toscana, grazie all'interessamento di padre Luigi Sibaldi di Borgo a Buggiano (Pistoia), ospitato nel convento cappuccino di Torricchio. Nel giro di un anno, riuscì a completare diversi dipinti nelle suddette località, a Pistoia e in altri conventi della Toscana: alcuni suoi dipinti si trovano nei conventi di Firenze, di Torricchio e soprattutto di Lucca.[2]

Queste opere, pregevoli per la forte carica espressiva, evidenziano delle conformità stilistiche ed espressive con quelle di frate Stefano da Carpi; Fra Felice trasferisce in un linguaggio chiaro e comprensibile, i temi della pittura a sfondo religioso e devozionale.[2]


In Sicilia


Dopo il rientro in Sicilia, fra Felice continuò a dipingere (a volte a ridipingere) o a restaurare opere pittoriche per chiese e conventi nella Sicilia occidentale; l'ampiezza della sua produzione "è da mettere in rapporto con la rapidità di esecuzione e con la tendenza, stimolata dai committenti, a ripetere frequentemente certi soggetti" [7]. Come tanti altri pittori, conservava e riutilizzava i cartoni con varie figure nel creare altri dipinti: l’immagine di S. Fedele da Sigmaringa, ad esempio, è la stessa utilizzata dall’artista per altre sue opere.[5]

Il pittore trascorse gli ultimi anni della sua vita nel convento dei cappuccini di Palermo, dove ci sono molti suoi dipinti e dove morì il 14 ottobre 1805.[2]

Dopo 12 anni, il 29 marzo 1817, su richiesta del padre Lorenzo di Palermo, Vicario Provinciale, e alla presenza del vescovo mons. Gabriele Gravina, di mons. Giuseppe Amorelli e del cardinale Pietro Gravina, la salma di fra Felice fu esumata e posta a destra dell’altare maggiore della chiesa dei Cappuccini di Palermo, ove attualmente è conservato.[5]


Opere



Agrigento e provincia


Burgio
Caltabellotta

Chiesa dei Cappuccini:

Canicattì
Licata
Menfi
Naro

Chiesa di San Francesco:

Nella stessa chiesa ci sono pure queste 4 pale d'altare, eseguite nel 1800:[4]

Chiesa di San Paolo:

Si conservano inoltre altre sue tele nella biblioteca Feliciana, e che provengono dalla chiesa delle benedettine:

Sambuca di Sicilia

Convento dei Cappuccini:

Chiesa di San Michele e documentati in Duomo fino al 1968:

Chiesa della Concezione:

Sciacca

Convento dei Cappuccini:


Caltanissetta e provincia


Presso il Museo diocesano di Caltanissetta:


Palermo e provincia


Bisacquino
Castronovo di Sicilia
Corleone
Ciminna
Monreale
Palermo

Nel convento dei Cappuccini:


Trapani e provincia


Alcamo

Ex convento dei Cappuccini, oggi chiesa di Sant'Anna:

Santuario di Maria Santissima dei Miracoli, in sacrestia:

Erice

Chiesa del convento dei Cappuccini:[9]

Marsala

Chiesa dell'Addolorata:

Partanna

Chiesa del monastero di San Benedetto:

Salemi

Roma



Toscana


Caduta di Simon Mago, 1777, Borgo a Buggiano
Caduta di Simon Mago, 1777, Borgo a Buggiano
Miracolo di san Francesco di Paola, 1777, Borgo a Buggiano
Miracolo di san Francesco di Paola, 1777, Borgo a Buggiano
Firenze

Nel convento dei frati cappuccini:

Borgo a Buggiano

Nella chiesa di San Pietro:

Pescia
Uzzano
Pistoia

Per la chiesa dei Cappuccini:

Poggio a Caiano

Opere disperse



Note


  1. C. Siracusano, La pittura in Italia. Il Settecento, II, Milano; 1990
  2. FELICE da Sambuca in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 12 gennaio 2022.
    • Vincenzo Regina: La Chiesa Parrocchiale di S.Anna in Alcamo Storia e arte; Trapani, ed. Cartogram, 1997
  3. https://www.imaginesnarratae.it/2018/03/12/le-ultime-opere-di-fra-felice-da-sambuca-le-pale-daltare-della-chiesa-di-san-francesco-di-naro/
  4. Fra' Felice da Sambuca di Sicilia - Itinerario culturale Terre Sicane, su Movimento nel Belice, 11 maggio 2013. URL consultato il 12 gennaio 2022.
  5. Cracas, Diario ordinario, 21 maggio 1768, pp. 3-8
  6. B. Patera, Fra Felice ritrovato, in Iconografia benedettina in Sicilia (catal.), Palermo 1984
  7. Pagine 59 e 74, Umberto Di Cristina, Antonio Gaziano, Rosanna Magrì, "La dimora delle anime: i Cappuccini nella Val di Mazara e il convento di Burgio (Agrigento)" , Palermo, Officina di Studi Medievali, 2007.
  8. Pagina 424 e 425, Giuseppe Castronovo, "Erice oggi Monte San Giuliano in Sicilia memorie storiche del p. m. ..., " , Volume 2, Palermo, Tipografia di Bernardo Virzì-Puleo, 1875.

Bibliografia




Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 72248727 · ISNI (EN) 0000 0000 6633 3095 · BAV 495/42048 · CERL cnp00564712 · ULAN (EN) 500009883 · GND (DE) 12141261X · WorldCat Identities (EN) viaf-72248727
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