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Biografia
La sua carriera inizia come paggio al servizio del conte Orazio Scotti a Piacenza, il quale scoprì il suo talento e lo mandò da Agostino Carracci, allora al servizio del duca Ranuccio Farnese a Parma, dove il giovane Lanfranco rimase fino all'improvvisa morte di Agostino avvenuta nel 1602.[1]
Alla morte di Agostino, il ventenne Giovanni si reca a Roma alla scuola di Annibale Carracci. Il maestro gli affida la decorazione, con affreschi e tele riportate, di un camerino detto degli Eremiti. Il soggiorno romano è molto intenso: sotto la direzione di Annibale partecipa, con altri allievi della bottega del Carracci, alla decorazione della Cappella Herrera in San Giacomo degli Spagnoli, (1602 - 1607) e, nello stesso periodo, della Galleria Farnese.[1]
Sempre a Roma è impegnato accanto a Guido Reni nella Cappella di Sant'Andrea (1608). Dipinge inoltre per la chiesa di Sant'Andrea, in San Gregorio al Celio (1609), per quella dell'Annunziata (1610) ed insieme con Sisto Badalocchio, pubblica un volume di incisioni delle Logge di Raffaello, dedicato al comune maestro Annibale Carracci.
Nel 1610, poco dopo la morte di Annibale, Giovanni ritorna a Parma ove realizza il Gesù Salvator mundi in gloria adorato da angeli e santi per l'altar maggiore della chiesa parmense di Ognissanti.
Tornato a Roma verso la fine 1612, affresca soffitti in tre stanze di palazzo Mattei, ma il suo capolavoro di quel periodo è la decorazione della cappella Buongiovanni in Sant'Agostino, realizzata nel 1616. Nello stesso giro d'anni esegue molte pale d'altare e dipinti di piccole dimensioni su rame, tra cui l'inedita Ascensione della Maddalena, emersa di recente sul mercato antiquario, oltre a dipinti per Piacenza, Orvieto, Vallerano, Leonessa e Fermo.
Dopo il lavoro al Palazzo del Quirinale e soprattutto a seguito delle partenze di Guido Reni nel 1614, di Francesco Albani e del Domenichino nel 1617, Lanfranco divenne l'artista preferito da Paolo V ma il successore di Paolo V, Gregorio XV, preferisce affidare incarichi ufficiali al Guercino e al Domenichino. Tuttavia Lanfranco nel 1621 dipinse la Cappella del Crocifisso in Santa Maria in Vallicella mentre fra il 1625 ed il 1627 eseguì il suo capolavoro, gli affreschi della cupola di Sant’Andrea della Valle.[1]
Il nuovo papa, Urbano VIII, si avvalse della sua opera per la basilica di San Pietro: nel settembre del 1628 fu scoperto il grande affresco con San Pietro che cammina sulle acque (ora frammentario) che gli fruttò la nomina a Cavaliere dell'Ordine di Cristo da parte del pontefice.
Nel 1631 e nel 1632 fu principe dell'Accademia di San Luca.
Sulla fine del 1633 o agli inizi del 1634, venne chiamato a Napoli dai Gesuiti ed in poco più di un decennio con foga inesauribile eseguì un'imponente serie di affreschi nelle più importanti chiese della città: da quello perduto nella cupola del Gesù Nuovo (1634 - 1636), poi abbattuta nel 1774 dopo ripetuti crolli, con l'annesso Oratorio dei Nobili a quella del Tesoro di San Gennaro (1641 - 1643), dall'interno dei Santi Apostoli (1638-1646) alla volta della navata maggiore della Certosa di San Martino (1637 - 1638) al coro dell'Annunziata (perduto)" (Novelli 1966).
Rientrato per l'ultima volta a Roma nel 1646, Giovanni Lanfranco fece in tempo ad affrescare il catino absidale della chiesa di San Carlo ai Catinari. La morte lo colse alla mezzanotte del 29 novembre 1647.
Opere
Albenga, Cattedrale di San Michele Arcangelo: Miracolo di San Verano.
Amsterdam, Rijkmuseum: Il profeta Elia e l'angelo.
Andalusia (Pennsylvania), Collezione Nelson Shanks: Madonna del Passeggio.
Bitonto, Galleria Nazionale della Puglia: Congedo di Cristo dalla Madre.
Bologna, Pinacoteca Nazionale: Sansone sbrana il leone.
Caprarola, Chiesa Santi Giuseppe e Teresa: San Silvestro e il drago
collezione Matthiesen: San Sebastiano in gloria, olio su rame.
Michael Simpson Collection: Riposo in Egitto, olio su rame.
Walpole Gallery: Giovane col gatto, 1621; Madonna col Bambino.
Los Angeles, J. Paul Getty Museum: Mosè e i messaggeri da Canaan; Elia riceve il pane dalla vedova di Zarepta; Madonna col Bambino e Giovanni Battista.
Madrid, Museo del Prado: Scena di trionfo, olio su rame; Gladiatori in un banchetto; Scena della storia di Roma.
Napoli, Museo di Capodimonte: Assunzione della Maddalena; Gesù servito dagli angeli; Salvazione di un'anima; Madonna con san Carlo e san Bartolomeo.
Spoleto, Chiesa di San Domenico: Madonna col Bambino e Sant'Anna con Santa Caterina da Siena, Santa Caterina d'Alessandria e Sant'Elena, olio su tela, (m. 2,87 x 1,92) circa 1630.
Oxford, Ashmolean Museum: Cristo e la donna di Samaria, olio su rame.
Basilica di San Pietro, Trionfo della Croce nella volta della Cappella della Pietà.
Casino Borghese, Decorazione della loggia tergale.
Chiesa di Gesù e Maria, Dipinti sulla volta sull'altare e sulla volta della sagrestia.
Chiesa di San Carlo ai Catinari, Annunciazione, navata destra nella prima cappella; Gloria di san Carlo nel catino absidale, affresco.
Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, Cappella Sacchetti: Salita al Calvario; Orazione nell'orto, 1622-1624.
Chiesa di Sant'Agostino, Cappella Bongiovanni, Assunzione nella cupola, apostoli al sepolcro nella lunetta, sulla parete destra Sant'Agostino in meditazione sul mistero della Trinità, all'altare Incoronazione della Vergine tra i santi Agostino e Guglielmo, sulla parete sinistra San Guglielmo curato dalla Vergine (1613-1616); i dipinti nella cappella di Sant'Agostino: a destra Sant'Agostino abbatte le eresie (1639 circa), a sinistra Sant'Agostino lava i piedi a Cristo (1639 circa).
Basilica di Sant'Andrea della Valle, Morte di sant'Andrea Avellino; Gloria del Paradiso; affresco nella cupola con Assunzione della Vergine, 1622-1627.
Chiesa di Santa Lucia in Selci, Martirio di santa Lucia, olio.
chiesa di Santa Maria della Concezione, Natività.
Chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte, affreschi di Sant'Antonio Abate e San Paolo di Tebe, 1605.
Chiesa Nuova, Dipinti nella volta della prima cappella a destra.
Galleria Borghese, Giuseppe e la moglie di Putifarre.
Galleria Colonna, Maddalena in gloria; San Pietro liberato da un angelo; San Carlo Borromeo.
Galleria Corsini, Tamar e Giuda.
Galleria Doria Pamphilj, Galatea e Polifemo.
Galleria Nazionale d'Arte Antica: Trasfigurazione.
Oratorio di S.Andrea a S.Gregorio al Celio: S.Silvia e S.Gregorio, affreschi sulla controfacciata.
Palazzo Borghese, Concilio degli dei, affresco nella volta della XIV sala della Galleria.
Palazzo del Quirinale, Sala Regia, affreschi con fregi,
Palazzo Farnese, Galleria, parte dell'affresco con il Trionfo dell'Amore sull'Universo, 1604-1605.
Palazzo Mattei di Giove, Dipinti con storie di Giuseppe e la moglie di Putifarre nella loggia dell'edificio e affreschi, 1615.
Washington, National Gallery: Santa Cecilia e un angelo.
Onorificenze
Cavaliere di Cristo
«Ordine supremo del Cristo» —1628
Note
le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p.351.
Pagina 19, Emanuele Vaccaro, "La galleria de' quadri del Palazzo di Palermo di Sua eccellenza D. Antonio Lucchesi - Palli, principe di Campofranco" , Palermo, Filippo Solli, 1838.
Bibliografia
Valentino Martinelli, Un capolavoro inedito del Lanfranco in S. Domenico a Spoleto, in Spoletium, Spoleto, Edizioni dell'Accademia spoletina, 1957 anno IV, n. II.
Erich Schleier (a cura di), Giovanni Lanfranco, Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, Catalogo della Mostra tenuta a Parma, Napoli e Roma nel 2001-2002, Milano, Electa, 2001, ISBN 88-435-9839-2
D. Gallavotti Cavallero, Giovanni Lanfranco, un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, in "Studi romani", 50, 2002.
Lanfranco: la macchina del tempo, catalogo della mostra di Mantova, 2004.
C. Steinhardt-Hirsch, Giovanni Lanfranco. Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, in "Kunstchronik", 56, 2003.
A. Brogi, Lanfranco: 'ritratto di santo', in Deanna Lenzi (a cura di), "Arti a confronto. Studi in onore di Anna Maria Matteucci", Bologna, Editrice Compositori, 2004, ISBN88-7794-403-X.
Erich Schleier, LANFRANCO, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol.63, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 17 dicembre 2015.
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