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Giovanni Omiccioli (Roma, 25 febbraio 1901Roma, 1º marzo 1975[1]) è stato un pittore italiano, uno dei rappresentanti della cosiddetta Scuola Romana, artista fra i più popolari ed amati, specialmente dai romani de Roma a causa anche delle sue dinamiche rappresentazioni di "partite di calcio", è diventato il simbolico pittore di Via Margutta[2].

Giovanni Omiccioli La barca, 1969 collezione privata
Giovanni Omiccioli
La barca, 1969
collezione privata

Biografia


Dopo l'adesione alla Scuola Romana, nel 1928, si legò soprattutto a Mafai e ad Antonietta Raphaël, collaborando spesso anche con Scipione e Raffaele Frumenti. La sua attività pittorica iniziò nel 1934; pochi anni dopo, nel 1937, presenterà tre opere alla IV Mostra del Sindacato Fascista di Belle arti. Dello stesso anno è la sua prima personale alla Galleria Apollo di Roma.

Frequentò l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70 e fu attivo anche sul piano politico e, con Mario Mafai, Guttuso ed Afro realizzò la prima testata de L'Unità nel 1945, subito dopo la Liberazione. Nello stesso anno partecipò alla I Mostra dell'Arte contro le barbarie, promossa dal quotidiano comunista alla Galleria di Roma e presentata in catalogo da Antonello Trombadori, con un'opera di forte impegno politico (La fucilazione di Bruno Buozzi).[3]

Vincitore di un'edizione del Premio Marzotto con Il Pastore con la capretta, Omiccioli è stato presente nelle più importanti rassegne: di particolare rilievo l'invito con un'antologica all'Ermitage di Leningrado, la personale alla Galleria d'Arte La Medusa di Napoli; durante gli anni cinquanta partecipa a collettive a Pittsburg, Boston, Tokyo, espone alla mostra itinerante nei paesi scandinavi organizzata dall'Art Club, alle Quadriennali romane del 1955, 1959 e poi del 1966, alle Biennali veneziane del 1952, 1954, 1956. Presenta nel 1959 un dipinto su faesite, Cristo crocifisso, alla VIII Biennale d'Arte Sacra a Bologna. Durante gli anni sessanta espone a tre edizioni della Rassegna di Arti figurative di Roma e del Lazio (1961, 1963, 1965) e alla VI Biennale di Roma del 1968[4].

Nel 1960 fu invitato alla “11ª edizione del premio Avezzano-rassegna nazionale delle Arti Figurative” ad Avezzano (AQ), insieme a R. Brindisi, S. Cavallo, G. Ceracchini, V. Ciardo, E. Fantuzzi, C. Levi, M. Rosa, G. Strachota, F. Trombadori, A. Vangelli ed altri[5].

Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in Medio oriente e in Nordafrica[6].


Premi



Mostre



Note


  1. È morto Omiccioli pittore di paesaggi Archiviolastampa.it
  2. Scheda dell'artista Archiviato il 4 settembre 2011 in Internet Archive., su Appuntiallostadio.com.Consultato 26/05/2011
  3. Nota biografica Archiviato il 4 settembre 2011 in Internet Archive., su Appuntiallostadio.com, Consultato 26/05/2011
  4. F. Ceriotto, Omiccioli, 1971, p. 43
  5. Lucci s.d., pp. 199-202.
  6. Peintures italiennes d'aujourd'hui, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 28 febbraio 2016.

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 79403506 · ISNI (EN) 0000 0000 8159 6256 · BAV 495/186036 · Europeana agent/base/128424 · LCCN (EN) n50002624 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50002624
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[en] Giovanni Omiccioli

Giovanni Omiccioli (25 February 1901 – 1 March 1975) was an Italian painter belonging to the modern movement of the Scuola romana (Roman School), with a dynamic paintwork representing soccer games and sports scenes.[1]
- [it] Giovanni Omiccioli



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