Pieter de Jode il Vecchio noto anche come Petrus de Jode il Vecchio o Pieter de Jode I (Anversa, 1570 – Anversa, 9 agosto 1634) è stato un incisore, editore e pittore fiammingo attivo principalmente ad Anversa. Realizzò diverse incisioni da opere di pittori di primo piano e fu un prolifico disegnatore per gli editori e stampatori di Anversa.
Era figlio del cartografo Gerard de Jode e ricevette dal padre le prime nozioni tecniche del disegno e dell'incisione. Studiò poi con Hendrick Goltzius ad Haarlem. Nei primi anni 1590 fu attivo ad Amsterdam e poi si recò in Italia.[1]
A Roma, negli anni 1590, realizzò incisioni su opere di Tiziano, Giulio Romano e Jacopo Bassano. Le sue incisioni da dipinti dei grandi maestri italiani divennero la fonte di Karel van Mander.[2] Soggiornò anche a Venezia come documentato da una serie di incisioni da disegni di Maarten de Vos realizzate a Venezia e pubblicate da Crispijn van de Passe.[1]
Ritornò in patria nel 1599 e divenne maestro nella Corporazione di San Luca ad Anversa. Nel 1631 si recò a Parigi.[3]
Ebbe come allievo suo figlio Pieter de Jode il Giovane, Pieter de Bailliu, Johan Caspar Dooms, Pieter Perret e Nicolaes Ryckmans.[3]
All'inizio realizzò incisioni da opere di Bartholomäus Spranger, mostrando delle influenze del suo maestro Hendrick Goltzius.[4] Questa influenza era evidente nella sua tecnica di incisione energica, disciplinata e tecnicamente sofisticata.[1]
Durante la sua permanenza in Italia incise principalmente da opere di importanti pittori italiani come Tiziano, Jacopo Bassano, Giulio Romano, Annibale Carracci, Francesco Vanni e altri e in questo periodo l'influenza di Goltzius divenne meno pronunciata.[4] Dopo il ritorno ad Anversa realizzò incisioni di dipinti di Sebastian Vrancx, Otto van Veen, Antoon van Dyck e Pieter Paul Rubens.
Creò anche disegni originali per i progetti editoriali degli incisori di Anversa.[4]
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