Édouard Louis Dubufe (Parigi, 31 marzo1819 – Versailles, 11 agosto1883) è stato un pittorefrancese.
L'imperatrice Eugenia, 1853.
Biografia
Figlio del pittore Claude Marie Paul Dubufe e di Edmé Duménillet, iniziò a dipingere come allievo di suo padre e poi di Paul Delaroche a partire dal 1834. Agli inizi realizzò dipinti a carattere storico e religioso, poi la sua inclinazione per la ritrattistica si impose decisamente.
L'11 gennaio 1842 sposò Juliette Zimmermann, una scultrice, figlia del maestro di piano Pierre Zimmermann, la cui sorella, Anne, avrebbe sposato un allievo di suo padre, Charles Gounod, che divenne cognato di Édouard. Una profonda e sincera amicizia legò i due uomini e perdurò oltre la morte di Juliette, avvenuta nel 1855.
Dal matrimonio nacque un figlio, anch'egli pittore: Guillaume Dubufe.
Durante il suo soggiorno in Inghilterra, tra il 1848 e il 1852, scoprì i grandi ritrattisti inglesi e commissionò a J. Thomson una litografia del ritratto di Luigi Filippo in esilio, basandosi su un ritratto che aveva dipinto nell'ottobre del 1849 a Claremont. Nel 1852 si recò in Italia.
La sua carriera come ritrattista iniziò nel 1850 con il ritratto della contessa di Beaussier seguito da quello di Napoleone III e di quello di sua moglie, l'imperatrice Eugenia, realizzato nel 1853, che sono rispettivamente proprietà il primo del Museo d'Orsay e il secondo del museo della reggia di Versailles, in custodia a Compiègne.
Insieme a Franz Xaver Winterhalter divenne il più famoso ritrattista del Secondo Impero. Nel 1853 morì suo padre e nacque il suo primo figlio, Guillaume Dubufe, che diventerà il terzo pittore della famiglia. Juliette morì due anni dopo insieme alla figlia appena nata, Juliette-Hortense.
Nel 1856 dipinse il Congresso di Parigi su richiesta dell'Imperatore. L'imperatrice Eugenia richiese la sua partecipazione alla decorazione del suo Salone blu al Palazzo delle Tuileries, dove dipinse le sue damigelle. Ebbe grande successo tra gli aristocratici e gli ambienti più raffinati dell'alta borghesia.
Nel 1866 fu criticato da Émile Zola, nell'articolo Mon Salon pubblicato ne L'Événement del 30 aprile, circa le sue qualità come membro della giuria del Salon. Divenne molto amico dell'architetto Jean-Baptiste Pigny, anche lui membro della giuria del Salon.
Sposò in seconde nozze Léonie Berthold il 21 luglio 1866 a Parigi.
Si spense a Versailles l'11 agosto 1883 a sessantatré anni e fu sepolto nel cimitero di Notre-Dame de Versailles.
Opere
(elenco parziale)
Disegni, stampe, acquerelli, litografie
1849: Luigi Filippo in esilio (Museo del castello di Versailles)
1849: Maria Amelia in esilio (Museo di Luigi Filippo a Eu)
(senza data): Le Baron Desnoyer (Museo di Compiègne)
1859: Il congresso di Parigi
1863: Maria ai piedi della croce
1863: Jean Frédéric André Poulbert, barone de Neuflize
(senza data): Dopo il ballo
Sculture
(senza data): Medaglione di Claude Marie Paul Dubufe (Museo d'Orsay)
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