Casa Cuseni è il museo delle belle arti e del Grand Tour della città di Taormina.
Casa Cuseni | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Taormina |
Indirizzo | Via Leonardo da Vinci, 5 |
Coordinate | 37°51′10.18″N 15°16′48.74″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte |
Visitatori | 10,000 (2016) |
Sito web | |
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Casa Cuseni è stata costruita all'inizio del Novecento dal pittore inglese Robert Hawthorn Kitson[1].
Nel 1948, la sua erede, la psichiatra e scrittrice Daphne Phelps, trasformò la casa in residenza d’artista e in casa museo, sul modello delle ville storiche inglesi. Una targa, posta all'ingresso del monumento recita: Casa Cuseni, costruita da Robert Kitson, preservata da Daphne Phelps.
In questa casa Ernest Hemingway scrisse il suo primo racconto, Lord Bertrand Russell vinse il premio Nobel per la letteratura, Sir Frank Brangwyn, Sir Alfred E. East, Cecil A. Hunt e Sir George Clausen dipinsero il paesaggio siciliano, Sir Arthur Lasenby Liberty, Pablo Picasso, Henry Faulkner, Denis Mack Smith, Roald Dahl, Jocelyn Broke, Tennessee Williams e molti altri ancora trovarono un luogo ideale dove scrivere, dipingere, contribuendo alla conoscenza della nostra isola nel mondo.
Gestita oggi dalla Fondazione Robert Hawthorn Kitson, è un'istituzione permanente e no profit. Il museo è specializzato in dipinti del Grand Tour inglese in Sicilia ed in terra d'Oriente e custodisce le collezioni appartenute al pittore britannico Robert Hawthorn Kitson e alla scrittrice Daphne Phelps.
Dal 2016 è il city museum della Città di Taormina (Comune di Taormina, prot. 17677 del 07.09.2016 Casa Cuseni, Museo delle Belle Arti e del Grand Tour della Città di Taormina).
Questo Monumento ha avuto una fortissima istituzionalizzazione, ottenendo numerose decreti e certificazioni[2]:
Casa Cuseni è stata dichiarata monumento nazionale italiano con D.A. n. 8356 del 17 novembre 1998. Dal 2015, con apposito atto giuridico, è il Museo Ufficiale della Città di Taormina. Nello stesso anno[7], è entrata a far parte dell'Associazione Nazionale Case della Memoria[8], e di Grandi Giardini Italiani. La raccolta libraria di Casa Cuseni è stata riconosciuta "Bene Culturale" ai sensi dell'art.10 comma 3 lett. c del D.Lgs nr. 42/04 e dell'art. 2 della L.R. nr. 80 del 01.08.1977, "poiché preziosa fonte di rilevante documentazione storica inerente ai più svariati aspetti socio-culturali siciliana nonché testimonianza dell'importante movimento artistico "Arts and Crafts" (D.D.G. n. 625, 11 dicembre 2018). Il 29 gennaio 2019, in attuazione del decreto del Dirigente Generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità Siciliana n. 109 del 18 gennaio 2019, la Fondazione Robert Hawthorn Kitson è stata iscritta al n. 297, vol. II, del Registro delle persone giuridiche private della Regione Siciliana, istituito presso la Segreteria Generale della Regione Siciliana ai sensi del D.P.R. n. 361/2000. L'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, con D.A. n. 08/Gab[4], il 18 feb. 2019, ha decretato l'inserimento, nell'elenco dei Luoghi dell'Identità e della Memoria della Regione Sicilia, "Casa Cuseni- Museo di Belle Arti e del Grand Tour", (D.A n. 8410 del 3 dic., implementazione). Il 03 Aprile del 2019 la American Horticultural Society ha riconosciuto l'eccellenza del Giardino Storico di Casa Cuseni. Il 25 giugno 2019 è stato notificata la Dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 c 3 lett e) e art. 13 del decreto Leg.vo 22.01.2004, n. 42 di circa 1400 oggetti appartenenti alla collezione Robert Hawthorn Kitson e Daphne Hawthorn Phelps (prot.llo 0004027 del 25 giugno 2019, soprintendenza di Messina).
Il 18 giugno 2020, con provvedimento n. 58973, il Ministero degli Interni riconosce la personalità giuridica della Fondazione Robert Hawthorn Kitson e la iscrive nel registro delle persone giuridiche istituito presso la Prefettura di Messina, al nr° 440.
Dichiarazione di interesse storico ed etnoantropologico,e LR 10/91 artt.8 e 9 , notificato il 5 maggio 2021 dall'U.O. 4 Sezione Beni paesaggistici e Demo Etno Antropologici della Soprintendenza di Messina).
Vincolo storico-artistico, notifica del 28 maggio 2021.D.D.S. n 441, con cui l’Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, per conto della Repubblica Italiana, “ai sensi degli artt. 12 e 13 del D.Lgs. nr. 42 del 22.01.2004 e ss. mm. ed ii.,” dichiara la collezione di Casa Cuseni “come complesso, di eccezionale interesse culturale … e resta, pertanto, sottoposta a tutte le prescrizioni di tutela contenute nelle predette leggi …”[5]. In virtù di questo decreto, pertanto, tutti le collezioni di dipinti, sculture, arredi, disegni, fotografie, negativi, stampe, ceramiche, abiti, tappeti, figure presepiali sono diventate Patrimonio Culturale Italiano.
La registrazione nell’anagrafe della biblioteca del museo nelle Biblioteche Italiane (codice ISIL IT-ME0459, data di aggiornamento 25 novembre 2021) permetterà la fruizione e la catalogazione del patrimonio librario.
L'edificio principale è stato realizzato tra il 1900 ed il 1905 su disegni preparatori di Sir Frank Brangwyn, oggi custoditi a Londra, alla Royal Academy of Arts di Londra e per molto tempo erroneamente attribuiti alla progettazione di un edificio, mai realizzato, il Kyoraku Art Museum di Tokyo. Casa Cuseni è un insieme di cubi e doppi cubi sovrapposti, con un frontale colonnato in stile Palladiano, realizzata utilizzando materiali locali. La pianta dell’edificio ricorda la progettazione di a House by the Sea (una casa sul mare) dell'architetto londinese James Arthur Stratton, con colonnato palladiano, loggia ed un garden facing sea (giardino prospiciente il mare)[9], modificata da Robert Hawthorn Kitson e da Sir Frank Brangwyn.
Questo monumento deve essere letto ammettendo l’influenza del romanticismo di William Blake, del socialismo utopico di John Ruskin e del misticismo e trascendentalismo d’inizio Novecento che provocarono una svolta anche in ambito artistico; lo spiritualismo contribuì alla nascita dell’astrattismo e all’abbandono delle forme d’arte convenzionali. Gli ideatori del giardino di Casa Cuseni si concentrarono sulla rappresentazione del mondo spirituale più che di quello fisico; i simboli e la geometria – linguaggi dell’esoterismo – e l’uso simbolico dei colori com’era presentato nella teosofia diventano la firma distintiva, spostando la tradizione rappresentazione artistica in direzione della spiritualità, dove ancora rimaneva la speranza di dare un significato alla vita. Per loro l’artista ha il compito di risvegliare nell’umanità il ricordo della propria condizione ‘divina’, perduta dopo la cacciata dall’Eden. Fine dell’arte è la riconquista del Paradiso, inteso non come oltremondo ‘fisico’ ma come spazio interiore del quale l’uomo può riappropriarsi grazie all’immaginazione. Il Giardino di Casa Cuseni conferma l’esistenza di un grande progetto teosofico internazionale, dove l’arte, con i suoi colori, le sue forme e le sue linee rappresenta un modo di rendere visibili eventi che appartengo al mondo astrale, alla quarta dimensione, uno spazio reale ma visibile solo ai chiaroveggenti, dotati cioè di chiara visione. Per molto tempo i pittori che si sono occupati, nel primo Novecento, del mondo astrale, della quarta dimensione, sono stati definiti pittori astrattisti, quasi ad intendere che le forme e i colori disegnati non esistessero nel reale ma fossero frutto di astrazioni. In Germania si parlò di arte degenerata. In realtà le forme e i colori dei pensieri esistono ma sono visibili solo dopo lunghi esercizi di meditazione. I maggiori pensatori del Novecento si sono riuniti in questo giardino per creare uno spazio, un laboratorio, dove percepire, con la meditazione, la quarta dimensione. Annie Besant e Charles Leadbter, autori delle Forme del Pensiero, insieme a Rudolf Steiner hanno teorizzato questo Monumento, voluto in Sicilia, nella terra degli Dei, nella Magna Grecia, dove forte è il legame con il mondo superiore, affidandone la scenografia a Giacomo Balla e Fortunato Depero che, per poter dare “scheletro e carne all’impercettibile” lo hanno realizzato su modello della Divina Commedia. Rudolf Steiner ha spiegato la teoria delle Forme del Pensiero a Wassilli Kandiski che le ha riprodotte nelle sue tele e nel suo saggio Lo spirituale nell’arte Il Giardino di Villa Cuseni, con le sue mikveh per il bagno rituale, con trenta sedute per la meditazione, con un giardino a forma di Menorah con all’interno l’albero della vita, la Cabala, con un percorso ascensionale su modello della Divina Commedia, con una riproduzione fedele dell’Eden Dantesco è tutto questo, una macchina per il dialogo con lo spazio astrale.
La villa è stata sempre un cenacolo di avanguardie culturali: Pablo Picasso, Salvador Dalí, lo scultore Henry Moore, il pittore Giacomo Balla, il pubblicista Fortunato Depero, il fotografo Wilhelm von Gloeden[10], lo scrittore francese premio Nobel Anatole France, lo scrittore americano premio Nobel Ernest Hemingway che qui scrisse il suo primo racconto, "The Mercenaries" nel 1918-1919, il poeta Ezra Pound, David Herbert Lawrence che a Casa Cuseni tradusse, dall'italiano all'inglese, il Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga, sono alcuni degli intellettuali che qui soggiornarono. Nel 1947, alla morte di Robert Hawthorn Kitson, la Villa è stata ereditata dalla nipote, Margaret Daphne Hawthorn Phelps, che qui ospitò molti critici d'arte tra cui Alfred Hamilton Barr Jr., primo direttore del MoMA di NY, lo storico Bernard Berenson, il drammaturgo Tennessee Williams, l'attrice svedese Greta Garbo, il filosofo e premio nobel Lord Bertrand Russell, il novellista Roald Dahl, lo storico Denis Mack Smith, l'archeologo Dinu Adamesteanu, il pittore Henry Faulkner, la pittrice Mary Fedden, Presidente della Royal West of England Academy, Julian Trevelyan, pittore e poeta, fondatore della corrente surrealista inglese, che già aveva lavorato a Parigi, all'Atelier 17, con Max Ernst, Oskar Kokoschka e Pablo Picasso; l'elenco degli intellettuali che qui soggiornarono e vastissimo. Una parte della storia di Casa Cuseni è raccontata nel libro A House in Sicily[11], scritto da Daphne Phelps con la prefazione di Denis Mack Smith. La Villa continua ad essere punto di ritrovo di artisti, solo per ricordarne alcuni: Luis Sepulveda, David Leavitt, David Grossman, Abraham Yehoshua, Amos Oz, Ian Thomson, Ian McEwan, Ildefonso Falcones e tanti altri.
La villa fa parte di Grandi Giardini Italiani e dell'Associazione nazionale Case della Memoria. L'intera proprietà è gestita dalla Fondazione Robert Hawthorn Kitson. Il museo custodisce una raccolta di acquarelli del Grand Tour inglese in Italia e in Terra d'Oriente, realizzati tra il 1900 ed il 1940 dai famosi paesaggisti britannici, tra i quali Sir George Clausen, John Wright Oakes, Sir Frank Brangwyn, Sir Alfred East, Philip Wilson Steer, Robert Hawthorn Kitson e Cecil Arthur Hunt. La Casa-Museo custodisce tutti gli arredi originali dell'epoca e importanti opere d'arte tra cui la dining-room della casa, realizzata tra il 1905 ed il 1910 da Sir Frank Brangwyn e da Sir Alfred East quando rappresentavano l'Inghilterra alla VII, VIII e IX Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia (Biennale d'Arte di Venezia)[12].
La dining room di Casa Cuseni è l'unico interior al mondo di Sir Frank Brangwyn, Accademico Reale britannico. Realizzato a Taormina nel 1910, è stato celato per oltre cento anni perché affrontava, nella decorazione art nouveau dei murales, un tema ancora oggi controverso e dibattuto: l’omogenitorialità[13][14]. I Murales sono stati realizzati a Taormina, un luogo sicuro dal Labouchere Amendment, una legge del 1885 che aveva fatto condannare il poeta Oscar Wilde nel 1895.
Dopo un secolo esatto dalla sua realizzazione la Brangwyn’s room di Casa Cuseni è stata aperta e raccontata al pubblico.
La camera condensa il pensiero politico ed artistico di John Ruskin e di William Morris, la pittura preraffaellita di Dante Gabriel Rossetti e Edward Burne-Jones, il disegno architettonico di Josef Hoffmann, di Charles Rennie Mackintosh e di Philip Webb, il tutto condensato nel magico pennello di Sir Frank Brangwyn, primo decoratore di Louis Comfort Tiffany.
Nel 2019 questo interior è stato riconosciuto il miglior esempio al mondo di Arts and Crafts Movements ad di fuori della Gran Bretagna ed è stato riconosciuto Luogo dell'Identità e della Memoria della Regione Siciliana.
Robert Hawthorn Kitson decise di mantenere segreta questa camera dopo che Ezra Pound[15] riferì di un'anomala concentrazione di artisti a Taormina, chiedendosi per quale ragione Sir Frank Brangwyn, uno dei maggiori decoratori del XX secolo fosse ancora a Taormina nel 1914, dopo la morte di Sir Alfred East. Già Ezra Pound aveva, nel Manifesto Vorticista del 1913 scritto insieme al pittore Wyndham Lewis, violentemente criticato Sir Frank Brangwyn che rappresentava i massimi vertici della pittura britannica alla Biennale di Venezia[16]. Mantenere il segreto su questa camera equivaleva a salvare la reputazione di Sir Frank Brangwyn. Il Murales della dining room di Casa Cuseni è rimasto segreto per proteggere la reputazione di questo artista che per Louis Comfort Tiffany realizzava il Battesimo di Cristo, oggi esposto al Baltimore Museum of Art[17], per la Biennale di Venezia opere coerenti con la morale dell'epoca[18] ma che a Casa Cuseni raccontava di un amore omosessuale. Nel 2012, la Camera Segreta di Casa Cuseni è stata aperta al pubblico dagli attuali proprietari[19].
Il D.D.G. n. 6252 del 11 dicembre del 2018 della Regione Siciliana disponeva che la raccolta di libri denominata «Raccolta libraria Casa Cuseni», ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs nr. 42 del 22.01,2004 e ss.mm. ed II., è dichiarata di importante interesse culturale, in quanto individuata fra i beni elencati all'art. 10 comma 3 lett.c) del D. Lgs. medesimo ed all'art. 2 della L.R. n. 80/77 e resta, pertanto, sottoposta a tutte le prescrizioni di tutela contenute nelle predette leggi”.
La raccolta libraria della biblioteca di Casa Cuseni è costituita da un fondo antico, un fondo moderno specializzato in arte ed in Arts and Crafts Movements e in letteratura, che coesistono assieme a materiale di natura più propriamente archivistica, dalla corrispondenza privata ai fogli di lavoro dell’attività intellettuale, dalle annotazioni autografe al materiale paratestuale (in senso ampio, anche “aggiunto” al singolo esemplare posseduto) che ricostruisce in maniera compiuta il profilo dei proprietari e delle vicende della loro vita e dei tanti studiosi che qui hanno lavorato, da Lord Bertrand Russell (che in questa biblioteca ricevette la comunicazione che aveva vinto il Nobel per la letteratura) da Anatole France, a Denis Mack Smith (che in questa biblioteca ha scritto tutta la sua monumentale opera sulla storia dell’Italia e della Sicilia), a Ezra Pound, Tennessee Williams, Rohal Dahl, Andrè Gide, Roger Peyrefitte (che qui ha scritto i libri che hanno fatto conoscere la città di Taormina), ed ancora a artisti famosi, da Salvador Dalì a Pablo Picasso, ai Presidenti delle Reali Accademie artistiche britanniche, basti ricordare Sir Frank Brangwyn, Sir Alfred East, Sir George Clausen, Richard Henry Wrigh, Cecil Arthur Hunt, ma anche tutti i pittori e scultori futuristi italiani, (Giacomo Balla, Fortunato Depero, Filippo Tommaso Marinetti), o Duilio Cambellotti che in questa casa ha lasciato le fotografie delle sue scenografie che sarebbero state oggetto di scena al Teatro Antico. I nostri archivi sono intatti e saranno necessari a quanti volessero studiare in numerosi artisti che vissero a Casa Cuseni, per comprendere meglio la biblioteca, le sue dinamiche, e la contestualizzazione culturale dell’archivio.
Il primo proprietario, l’artista britannico Robert Hawthorn Kitson, che ideò il nucleo centrale della biblioteca, implementandola negli anni, è stata una personalità di spicco a livello locale e internazionale.
Nell’approccio gestionale teniamo conto, sempre, del soggetto che l’ha costituita. Solo questa conoscenza, infatti, può permettere un trattamento corretto della biblioteca. Alcuni opere che possediamo sono preziosissime e rappresentano un unicum – come d’altra parte ogni esemplare di stampato – sia dal punto di vista bibliografico e bibliologico, sia nel contesto più ampiamente culturale, in quanto restituisce le pratiche di lettura, studio e formazione del proprietario e di tutti gli studiosi qui riuniti.
Molti dei nostri esemplari, catalogati dalla Soprintendenza di Messina, sono di frequente corredati da dediche autografe, ex libris, postille e note manoscritte a margine del testo, e così via.
In questa prospettiva, l’attenzione catalografica agli esemplari e alla loro descrizione è necessaria, doverosa, particolarmente in un paese come il nostro, erede di una prestigiosa tradizione letteraria e culturale.
La collezione di Robert Hawthorn Kitson e di Daphne Hawthorn Phelps” pertinente a Villa Cuseni, composta di oltre duemila esemplari (Dining-room, arredi, dipinti, acquerelli, taccuini di disegni, fotografie, negativi, sculture, ceramiche, stampe, litografie, suppellettili e oggetti vari, figure presepiali e statuette vestite, abiti e tappeti è sotto vincolo storico ed artistico , D.D.S. n°441 Regione siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana del maggio 2021
[5]).
Tutta la collezione è fruibile. Alcune collezioni possono essere fruibili solo su prenotazione anticipata di almeno sette giorni prima.
Sono in esposizione permanente solo 200 oggetti che mantengono l'ordine espositivo tipico della Casa-Museo.
Durante il secondo conflitto mondiale tutti gli oggetti di Casa Cuseni sono stati messi al sicuro dalla comunità locale. La casa è diventata prima il quartier generale fascista, poi tedesco con la presenza del feldmaresciallo Albert Konrad Kesselring e poi quartier generale inglese con la presenza del sindaco della città di Taormina. Nel 1946, al rientro di Robert Hawthorn Kitson dopo la fine della guerra, i cittadini di Taormina gli riconsegnarono tutti gli oggetti che avevano custodito e nascosto per sei anni.
Il museo di Casa Cuseni è stato costituito dal mecenatismo dell'attuale famiglia proprietaria ed è gestito dalla Fondazione Robert Hawthorn Kitson, ente culturale no-profit giuridicamente riconosciuto[20]. Il presidente della fondazione ed il direttore della Casa-museo è Francesco Spadaro. La Direzione del Museo ha ricevuto, nel 2022, il Premio Nazionale "La Zagara d'Argento" per aver "saputo riunire e mantenere vivo questo immenso patrimonio di letteratura e arte, raggiungendo risultati incredibili, encomiabili e di altissimo livello storico e culturale,che valorizzano Taormina e l'intera Regione Siciliana"
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