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Octave Mirbeau, in italiano conosciuto anche come Ottavio Mirbeau (Trévières, 16 febbraio 1848 – Parigi, 16 febbraio 1917), è stato un giornalista, scrittore, critico d'arte, saggista, drammaturgo e reporter di viaggio francese. Esponente dell'Impressionismo e dell'Espressionismo letterari, le sue opere sono state tradotte in trenta lingue.

Octave Mirbeau
Octave Mirbeau

Biografia



Lotte estetiche, etiche e politiche


Bronzo di Auguste Rodin del 1889 che ritrae Octave Mirbeau
Bronzo di Auguste Rodin del 1889 che ritrae Octave Mirbeau

Fino al 1884-1885 ha scritto per gli altri: è stato un giornalista al servizio dei bonapartisti[1][2] e della destra (ha collaborato a L'Ordre de Paris e al Gaulois), e un "negro" (ghostwriter) letterario[3], dopo di che ha iniziato a scrivere e firmare le proprie opere, rifacendosi a personali valori etici ed estetici[senza fonte]. Era simpatizzante dell'anarchismo e ardente dreyfusardo (cf. Combats politiques e L'Affaire Dreyfus). In particolare, durante l'Affare Dreyfus, in agosto 1898, pagò la multa e le spese del processo di Émile Zola per J'accuse: 7 555,25 franchi.[4]

Critico d'arte, ha lottato in nome dei suoi "dèi": in particolare si è fatto il paladino di Auguste Rodin, Claude Monet[5], Camille Pissarro, Paul Cézanne, Félix Vallotton, Édouard Vuillard e Pierre Bonnard[6], oltre a contribuire a divulgare la fama di Vincent van Gogh, Camille Claudel, Aristide Maillol e Maurice Utrillo[7] (cf. i suoi Combats esthétiques).

Critico letterario e membro dell'Académie Goncourt, è stato un ammiratore di Tolstoj, Dostoevskij, Ibsen e Knut Hamsun, ha fatto conoscere Maurice Maeterlinck e Marguerite Audoux, ha preso la difesa di Léon Bloy e Oscar Wilde, ha sostenuto Remy de Gourmont, Marcel Schwob, Alfred Jarry, Charles-Louis Philippe, Émile Guillaumin, Jules Renard, Valery Larbaud, Marguerite Audoux e Léon Werth (cf. i suoi Combats littéraires). Era un temuto scrittore di pamphlet ed è considerato come una figura essenziale nell'evoluzione del romanzo quale forma narrativa[6].


Narrativa


Georges Jeanniot, Le Calvaire (1901)
Georges Jeanniot, Le Calvaire (1901)

Dopo aver scritto una quindicina di romanzi come "scrittore ombra"[8] Mirbeau ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo della letteratura con Il calvario (1886). Nel romanzo, a carattere autobiografico, l'autore adombra i traumi generati in lui dalla passione devastante per una donna di facili costumi, Judith Vinmer, che, nell'opera, porta il nome di Juliette Roux.[senza fonte]Nel 1888 pubblica Il reverendo Jules, romanzo dostojevskiano e pre-freudiano ammirato da Tolstoj, in cui compaiono due personaggi: il reverendo Jules e padre Pamphile.[senza fonte]In Sébastien Roch (1890) racconta il periodo trascorso nel collegio religioso di Vannes e delle sofferenze.

L'eliminazione della struttura tradizionale del romanzo con velleità realistiche sopraggiunge con le ultime due opere in prosa, La 628-E8 (1907) – che fu pubblicato senza La morte di Balzac, capitolo rimosso all'ultimo momento – e Dingo (1913), completato grazie a Leon Werth[9]. Mirbeau mette sé stesso in scena in qualità di scrittore, inaugurando così il genere dell'autofinzione. Per protagonista non sceglie più degli esseri umani, bensì la sua stessa automobile Charron 628-E8 e il suo cane, Dingo (il libro è narrato dal punto di vista del cane)[9]. Rinuncia a qualsiasi trama romanzesca e a ogni tentativo di composizione, alla maniera di Balzac o di Zola. Infine, senza curarsi affatto del "realismo", moltiplica le caricature, le esagerazioni e gli spropositi. Così facendo, Mirbeau ritrova la totale libertà di romanzieri come François Rabelais, Laurence Sterne, Miguel de Cervantes e Denis Diderot e precede alcuni romanzieri del XX secolo.[senza fonte]


Teatro



Commedie di costumi

Il Focolare, atto II
Il Focolare, atto II

Dopo la rappresentazione della tragedia proletariana, I cattivi pastori (Les Mauvais bergers, 1897), Mirbeau ha conosciuto il successo a teatro con una grande commedia classica, di costumi e caratteri, che s'inscrive nella tradizione di Molière : Gli affari sono gli affari (Les affaires sont les affaires, 1903). Il protagonista porta simbolicamente il nome d'Isidore Lechat ed è il prototipo del moderno affarista, prodotto del nuovo mondo, capace di trarre vantaggio da qualsiasi cosa e di avere mire espansionistiche sul mondo intero.

Nel 1908, al termine di una lunga battaglia giuridica e mediatica, Mirbeau riesce a far rappresentare alla Comédie-Française un'opera a carattere scandalistico, Le Foyer.


Farse e moralità

Lo stesso argomento in dettaglio: Farse e moralità.

Mirbeau ottiene anche che vengano rappresentate sei opere in un solo atto, estremamente innovatrici, pubblicate in un secondo momento con il titolo di Farces et moralités (Farse e moralità) (1904). Numerose sono le anticipazioni del teatro di Bertold Brecht, Marcel Aymé, Harold Pinter ed Eugène Ionesco che vi si possono ritrovare, così come le contestazioni di ordine prettamente linguistico (l'autore demistifica la legge e ridicolizza sia il discorso dei politici sia quello degli innamorati).


Cinema



Opere



Romanzi



Teatro



Racconti



Critica d'arte



Testi politici


Tomba.
Tomba.

Carteggi



Note


  1. (FR) Pierre Michel, L'Idée impériale en Europe (1870-1914) - Mirbeau et l'Empire, in Littérature et nation, n. 13, 1994, pp. 19-41.
  2. (FR) Bonapartisme, su Dictionnaire Octave Mirbeau, Octave Mirbeau (1848-1917) (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2012).
  3. (FR) Pierre Michel, Quelques réflexions sur la “négritude”, in Cahiers Octave Mirbeau, n. 12, 2005, pp. 4-34.
  4. (FR) Pierre Michel, Mirbeau et le paiement de l'amende de Zola pour J'accuse, in Cahiers Octave Mirbeau, 2009, pp. 211-215.
  5. OCTAVE MIRBEAU, LE JUSTICIER, su mirbeau.asso.fr. URL consultato il 9 agosto 2018.
  6. Octave Mirbeau (PDF), su bnf.fr.
  7. (FR) Encyclopédie de L'Agora | Octave Mirbeau sur Camille Pissarro, in Encyclopédie de L'Agora. URL consultato il 9 agosto 2018.
  8. (FR) Pierre Michel, LES COMBATS D'OCTAVE MIRBEAU, Presses Univ. Franche-Comté, 1991. URL consultato il 9 agosto 2018.
  9. Octave Mirbeau e Léon Werth, Dingo, Elliot, 2017, ISBN 9788869932373. URL consultato il 15 agosto 2018.

Bibliografia



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[de] Octave Mirbeau

Octave Henri Marie Mirbeau (* 16. Februar 1848 in Trévières, Calvados; † 16. Februar 1917 in Paris) war ein französischer Journalist, Kunstkritiker und Romanautor und zählt „zu den schillerndsten Persönlichkeiten der Literatur der französischen Belle Époque“.[1] Seine Komödie Geschäft ist Geschäft gehörte nach 1903 zu den meistgespielten Stücken an deutschen Theatern.[2]

[en] Octave Mirbeau

Octave Mirbeau (16 February 1848 – 16 February 1917) was a French novelist, art critic, travel writer, pamphleteer, journalist and playwright, who achieved celebrity in Europe and great success among the public, whilst still appealing to the literary and artistic avant-garde with highly transgressive novels that explored violence, abuse and psychological detachment. His work has been translated into 30 languages.

[es] Octave Mirbeau

Octave Mirbeau (Trévières, 16 de febrero de 1848-París, 16 de febrero de 1917) fue un escritor francés, periodista, crítico de arte, autor de novelas, obras teatrales y de cuentos.

[fr] Octave Mirbeau

Octave Mirbeau, né le 16 février 1848 à Trévières (Calvados) et mort le 16 février 1917 à Paris 8e, était un écrivain, critique d'art et journaliste français. Il connut une célébrité européenne et de grands succès populaires, tout en étant également apprécié et reconnu par les avant-gardes littéraires et artistiques[1].
- [it] Octave Mirbeau

[ru] Мирбо, Октав

Октав Мирбо (фр. Octave Mirbeau, 1848, Тревьер, департамент Кальвадос — 1917, Париж) — французский писатель, романист, драматург, публицист и художественный критик, член Академии Гонкуров.



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