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L'Auriga di Delfi è una scultura greca bronzea (h. 184 cm), databile al 475 a.C. e conservata nel Museo archeologico di Delfi.

Auriga di Delfi
AutoreSòtade di Tèspie
Data474 a.C.
Materialebronzo
Altezza184 cm
UbicazioneMuseo archeologico di Delfi, Delfi
Coordinate38°28′49.1″N 22°29′59.3″E
Il volto
Il volto
Ricostruzione dell'auriga coi frammenti superstiti
Ricostruzione dell'auriga coi frammenti superstiti

Storia


Rinvenuta negli scavi del santuario di Apollo a Delfi, faceva parte di una quadriga, commissionata da Polizelo (Polizelo di Dinomene), tiranno di Gela, forse per ricordare una vittoria ottenuta nella corsa con i carri, nel 478 o 474. Venne rinvenuta poiché sepolta da una caduta di massi dalle rupi Fedriadi nei pressi di dove era collocata.

L'autore della statua è sconosciuto; l'ipotesi più probabile è che sia opera di Sotade di Tespie[1] o di Pitagora di Reggio[2][3].


Descrizione e stile


La statua era collocata su un carro trainato da cavalli, del quale si conservano solo pochi frammenti. Lo stato di conservazione è ottimo, anche se è mancante del braccio sinistro. Venne fusa a pezzi in bronzo spesso, perché più resistente all'esposizione alle intemperie, con rifiniture eseguite a freddo: col bulino e con applicazioni di argento per la benda ("tenia"), rame per le ciglia, pietra dura per gli occhi[3].

L'auriga veste un lungo chitone cinto in vita, pesante, scanalato, rigido quasi a costruire una colonna; nella mano destra tiene delle redini; il volto è leggermente rivolto a destra. Attorno al capo la tenia del vincitore, con decoro a meandro e incrostazioni di rame e argento. I capelli sono finemente disegnati, in riccioli che non alterano le dimensioni del capo. Lo sguardo è intenso e vivo, con la tensione competitiva appena leggibile, stemperata dall'atteggiamento sorvegliatamente misurato del corpo[3].

I piedi sono resi con una naturalezza fresca e precisa, molto veristica: mostrano infatti i tendini tesi per lo sforzo appena compiuto[3].

Nessuna statua pervenutaci lontanamente rassomiglia all'auriga: solo alcuni esemplari ritrovati nella Magna Grecia similmente e sommariamente ci ricordano il modello di Delfi. È soprattutto nel volto che si concentra la singolarità di questo bronzo: legato alla bellezza ideale, dotato di tratti particolarissimi, è possibile che sia stato sviluppato a partire da un volto individuale.

Nonostante la statua sia evidentemente legata ai moduli arcaici, essa è percorsa da un vigore innovativo. L'Auriga di Delfi come il celebre Cronide di Capo Artemisio sono da considerarsi appartenenti allo stile severo, sviluppatosi in Grecia tra il 480 e il 450 a.C.[4]

Vista laterale
Vista laterale

Note


  1. Philipp Vandenberg, Mysteries of the Oracles: The Last Secrets of Antiquity, Tauris Parke Paperbacks, 2007
  2. Auriga di Delfi Archiviato il 9 dicembre 2011 in Internet Archive.
  3. De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 59.
  4. De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 58.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti


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[de] Wagenlenker von Delphi

Wagenlenker von Delphi wird eine der am besten erhaltenen originalen Bronzestatuen der griechischen Antike genannt. Die 1,80 Meter große Statue wurde 1896 im Apollonheiligtum von Delphi nahe dem Apollontempel gefunden. Sie befindet sich heute im Archäologischen Museum von Delphi.

[en] Charioteer of Delphi

The Charioteer of Delphi, also known as Heniokhos (Greek: Ηνίοχος, the rein-holder), is a statue surviving from Ancient Greece, and an example of ancient bronze sculpture. The life-size (1.8m)[1] statue of a chariot driver was found in 1896 at the Sanctuary of Apollo in Delphi.[2] It is now in the Delphi Archaeological Museum.

[es] Auriga de Delfos

Auriga de Delfos es la denominación historiográfica de una escultura griega del denominado estilo severo (transición entre la escultura arcaica y la clásica). Se realizó, en bronce, en el año 474 a. C., para conmemorar la victoria del tirano Polizalo de Gela en la carrera de cuadrigas de los Juegos Píticos (los que se celebraban en honor de Apolo en el santuario de Delfos). La figura formaba parte de un grupo más amplio, del que sólo quedan fragmentos de cuatro o seis caballos y un pequeño esclavo que se situaría ante ellos. Todo ello fue hallado en 1896 durante unas excavaciones en ese mismo lugar arqueológico. En la actualidad se expone en el Museo Arqueológico de Delfos.
- [it] Auriga di Delfi

[ru] Дельфийский возничий

«Дельфийский возничий» (др.-греч. Ηνίοχος - «Управляющий колесницей») — знаменитый оригинал древнегреческой скульптуры. Одна из немногих статуй, которой удалось сохраниться до наших дней, отличный пример античного бронзового изделия. Была обнаружена в Дельфийском святилище Аполлона при раскопках в 1896 г. французскими археологами. Сегодня хранится в Дельфийском археологическом музее.



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