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Antonio Mosca (Pieve di Cento, 27 maggio 1870 – Bologna, 29 maggio 1951) è stato un pittore italiano figurativo, attivo nella fine del 1800 e nella prima metà del 1900. Artista completo, si cimentò sia nell'affresco, come decoratore d'interni, sia nella pittura a olio, dove nei diversi generi del ritratto, del paesaggio e della natura morta, conseguì ottimi risultati molto apprezzati sia in ambito regionale che nazionale.

Antonio Mosca 1928
Antonio Mosca 1928

Biografia


Antonio Moscafotografia del 1896
Antonio Mosca
fotografia del 1896

Famiglia


Nato a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, da Giovanni Battista e da Maria Luigia Parmeggiani, entrambi di umili origini. Era gemello di Pietro (27 maggio 1870 - 22 gennaio 1952) che divenne poi un apprezzato imprenditore costruttore di botti per gli stabilimenti enologici. Aveva una sorella maggiore, Ernesta (7 febbraio 1867 - 20 novembre 1942), sposata dal 1891 con Luigi Zamboni, e un fratello minore, Gaetano Evaristo, che morì all'età di tre anni (26 aprile 1876 - 11 febbraio 1880).

La zia paterna Carolina Mosca (1848-1931) fu a servizio per 48 anni in casa Donzelli di Bologna.

Il 10 luglio 1901 sposò Amedea Amalia Maria Stanzani (1878-1957), maestra elementare, figlia di Raffaele (1846-1901) e di Leonilde Pavignani (1845-1912), da cui ebbe tre figli: Arrigo (1903-1994), Ornella (1909-1988) e Alberto (1918-1998). Amedea prima del matrimonio abitava insieme alla madre Leonilde presso Villa Bonci fuori Porta Sant'Isaia al numero 42 dove la madre probabilmente prestava servizio. Dopo il matrimonio la coppia andò ad abitare al numero 241 sempre fuori Porta Sant'Isaia a Bologna per spostarsi dopo circa due anni fuori Porta Aurelio Saffi al numero 641 quinto.

studio di nudo maschile 1895 - medaglia nella figura 1º corso Accademia Belle Arti di Bologna
studio di nudo maschile 1895 - medaglia nella figura 1º corso Accademia Belle Arti di Bologna

Studi


Antonio frequentò la scuola dell'obbligo e le Scuole Industriali di Cento. Studiò alla Scuola di Disegno e Ornato di Cento sotto la guida di Marcello Basilio Mallarini formandosi sui testi del francese Jean-Pierre Thénot[1] come da lui stesso affermato nella sua lettera di presentazione a Parigi del 1913 del Trattato di prospettiva teorico pratico da lui scritto[2]. Fra i testi che contribuirono alla sua formazione si trova il "Cours de Mathematiques a l'usage de l'Ingenieur Civil par J. Adhémar - applications de Geometrie descriptive - Ombres - Paris 1838".

Il 5 maggio 1890, Antonio Mosca, già qualificato come "pittore", fu arruolato nell'82º Reggimento fanteria "Torino"[3].dove adempì gli obblighi di Leva essendo congedato il 14 ottobre 1893[4].

Una volta congedato usufruì per circa un anno e mezzo di un sussidio del Consiglio Comunale di Pieve di Cento, proveniente dal Pio Legato Melloni, già destinato a Giuseppe Zacchini (1872-1944), di cui era in relazione di amicizia - che in quel periodo si trovava sotto le armi - questo gli permise di frequentare l'Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni 1894-1896. La breve esperienza accademica gli servì per affinare l'arte del ritratto che già padroneggiava. Per l'alto profitto del primo anno accademico (1894-1895) gli fu conferita la "Medaglia nella figura"[5]. In questi anni e fino alla data del suo matrimonio visse in una camera in affitto a Bologna.

Antonio Moscaautoritratto del 1908
Antonio Mosca
autoritratto del 1908

Attività


Strada panoramica per San Michele in Bosco Bologna
Strada panoramica per San Michele in Bosco Bologna

Il 23 aprile 1899 gli viene rilasciato il lasciapassare per la Romania. Resta ignoto il motivo di quel viaggio e anche resta il dubbio che sia stato mai fatto[6].

A questa data Antonio risulta già residente a Bologna, in camera d'affitto, dove il 10 luglio 1901 sposa Amedea Amalia Maria Stanzani (1878-1957), maestra elementare, figlia di Raffaele, deceduto il 9 gennaio dello stesso anno, e di Leonilde Pavignani. Uno dei due testimoni di nozze fu Francesco Fabbri[7], decoratore, suo collaboratore nella coeva decorazione del catino della cupola della Chiesa di San Pietro di Castello d'Argile, paese natale della suocera Leonilde Maria Pavignani, insieme al più anziano e già affermato Cesare Mauro Trebbi (1847-1931).
A Bologna, per sua stessa ammissione in una nota autografa, "fu assunto per pratica in decorazione dal celebre decoratore Leonardo Luigi Banzi con cui divise per due anni circa le peripezie, premesso il carattere strano del Banzi". Nel 1900 stringe un sodalizio di lavoro con Francesco Fabbri e Francesco Querzoli di cui si ha notizia da una annotazione su un taccuino per "spese per cartoline reclame Fabbri, Querzoli e Mosca". Nel 1905 dipinge il catino della cupola e l'abside della chiesa di Santa Maria Maddalena in via Zamboni, 49 a Bologna in collaborazione con il figurista Domenico Ferri (1857-1940). A proposito di questa sua opera ebbe a lamentarsi con l'autore della Guida di Bologna, Corrado Ricci, che nella sua 5ª edizione - editore Nicola Zanichelli Bologna - a pagina 116 riportava come artefice tale Romano Alberghini, decoratore. In data 12 luglio 1921 Corrado Ricci rispose al pittore Antonio Mosca prendendo atto dell'errore, scusandosi e promettendo di correggerlo nella futura edizione e invitandolo a rivolgersi all'ing. Guido Zucchini che si occupava a Bologna di tali questioni per conto suo[8]. In data 5.10.1928 sul "Resto del Carlino" il Consiglio Provinciale fa pubblicare l'ammenda a favore del pittore Antonio Mosca per i lavori di decorazione, da lui eseguiti, del presbiterio della chiesa di Santa Maria Maddalena in via Zamboni, 49 a Bologna. [9]
Nella VI edizione della Guida Bologna a cura di Corrado Ricci e Guido Zucchini edita nel 1930 da Nicola Zanichelli, a pag.282 viene indicato correttamente Antonio Mosca come autore delle decorazioni della cupola e del presbiterio di questa chiesa.

La sua attività si espletò anche in diverse chiese dell'Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Trentino-Alto Adige (parrocchiale di Tuenno[10], parrocchia di Novaledo il cui parroco Don Antonio Molinari rimase entusiasta dei lavori eseguiti). Il critico d'arte professor Vittorio Fabris segnala lavori di decorazione del pittore Antonio Mosca a Borgo Valsugana, Trento, nella cappella della Immacolata ivi esistente, riferibili all'anno 1905. Sempre in Borgo Valsugana l'architetto Michele Anderle, incaricato del restauro interno della chiesa arcipretale, segnala la collaborazione di Antonio Mosca con il pittore Sigismondo Nardi. Antonio Mosca effettuerà il restauro dei dipinti del Nardi nel 1922-1924 in parte anche rifacendoli ex novo.[11] I rapporti intercorsi col Nardi trovano conferma in una lettera e quattro cartoline postali datate 1923 inviate a Antonio Mosca dal Nardi stesso. Non solo ma una cartolina postale inviata dal Nardi al Mosca documenta i rapporti di collaborazione nella decorazione della parrocchiale di Tuenno nel 1914 così come una nota scritta di pugno di Antonio Mosca su una fotografia del monumento al Redentore di Montagnaga di Pinè ci informa della collaborazione dei due pittori nella decorazione interna della Scala Santa di quell'insigne monumento progettato dall'Ing. Panz.

Monumento al Redentore di Montagnaga di Pinè Trento - affreschi di Sigismondo Nardi e Antonio Mosca - 1904-1905
Monumento al Redentore di Montagnaga di Pinè Trento - affreschi di Sigismondo Nardi e Antonio Mosca - 1904-1905

Fu autore di un Trattato di prospettiva teorico-pratico-dimostrativo premiato alla Esposizione di Milano del 1912 che a Parigi nel 1913 vinse anche il Gran Prix e ottenne la Medaglia d'oro come ci informa L'Illustrazione di Bologna del 30 giugno del 1913 e come amava fregiarsi nell'intestazione della sua corrispondenza.

Nel 1912-1913 dipinse il ritratto di re Nicola I del Montenegro per il Comitato pro-feriti montenegrini delle Guerre balcaniche. Ritratto recensito sempre da L'Illustrazione di Bologna del 30 giugno 1913 e definito bellissimo ma di cui si sono perse le tracce.

Nel 1914 è chiamato a Tuenno, nell'allora Tirolo austriaco, da Sigismondo Nardi, per eseguire lavori di decorazione della locale Parrocchia di Sant'Orsola.

Il 1919 lo vede impegnato nelle Marche intento alla decorazione dell'interno del Teatro di Grottazzolina in provincia di Fermo.

Nel 1922 viene colpito da una forma di poliartrite reumatica cronica[12] che nel 1928 lo induce a sottoscrivere una polizza assicurativa da cui risulta lo stile di vita del pittore.[13]

Il Comune di Pieve di Cento nel 1924 lo incarica della decorazione dell'Orologio Pubblico posto sulla fronte del Palazzo Comunale[14].

Nel 1928 eseguì dei lavori non meglio specificati a Villa Altura di Bologna per la contessa Clara Cavalieri Archivolti, personaggio di spicco nella Bologna dell'epoca, con cui intratteneva buoni rapporti epistolari[15].

Nel 1933 esegue dei lavori di decorazione a Villa Gandino che Adolfo Gandino aveva ereditato dal padre a Ozzano dell'Emilia.

Il Comune di Bologna negli anni 1936-1937 gli affida i lavori di restauro e decorazione del salone del Teatro Comunale e della Sala degli stemmi nel Palazzo Comunale.

Esegue lavori di restauro e decorazione del cinema-teatro Regina in via Mascarella n.1 a Bologna.

Dopo la seconda guerra mondiale abitò fino alla morte in via Savenella al n. 21.

Era collezionista, amante della pittura del Seicento, in relazione con Giovanni Piancastelli (1845-1926).


Indirizzi


Funerale di Antonio Mosca 1951 Bologna
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951
Antonio Mosca funerale 1951

Morte


Morì nella sua casa di Bologna il 29 maggio 1951 all'età di 81 anni dopo una vita operosa.
Il suo epitaffio fu: Dedicò interamente la vita all'Arte e al Bello. I suoi funerali si svolsero nella Basilica di San Domenico a Bologna. Fu seppellito nel cimitero della Certosa di Bologna.


Cronologia


Chiesa di Santa Maria Maddalena a Bologna - particolare del presbiterio con affreschi di Domenico Ferri e Antonio Mosca del 1905
Chiesa di Santa Maria Maddalena a Bologna - particolare del presbiterio con affreschi di Domenico Ferri e Antonio Mosca del 1905
Chiesa Natività di Maria a Borgo di Valsugana - 1903-1904 e 1923
Chiesa Natività di Maria a Borgo di Valsugana - 1903-1904 e 1923
Facciata del Municipio di Pieve di cento - affreschi del 1924 di Antonio Mosca ai lati dell'orologio
Facciata del Municipio di Pieve di cento - affreschi del 1924 di Antonio Mosca ai lati dell'orologio
Bozzetto acquarellato di un affresco realizzato in via Aldrovandi 19 a Bologna in fondo al cortile nel 1933
Bozzetto acquarellato di un affresco realizzato in via Aldrovandi 19 a Bologna in fondo al cortile nel 1933

Atto di battesimo


«Nel giorno 28 di maggio anno 1870 è stato battezzato da me sottoscritto un fanciullo figlio di Mosca Giovanni e di Maria Parmeggiani nato il dì 27 di maggio anno 1870 ad ore 10 pomeridiane sotto la Parrocchia di questa Pieve in Casa Riguzzi cui furono imposti i nomi di Antonio Angelo. Santoli [padrini]: Lamborghini Lorenzo e Mosca Marianna. Fu presentato dal padre che ha dichiarato in presenza di Govoni Claudio e Modonti (?) Battista. Testimoni i quali udirono la dichiarazione. In fede Don Angelo Marangoni Ca...(?)»

L'Illustrazione - Bologna, 30 giugno 1913
L'Illustrazione - Bologna, 30 giugno 1913

L'Illustrazione


«Bologna, 30 giugno 1913:
Antonio, anima d'artista, studioso ricercatore di problemi artistico-scientifici… galantuomo, amato e rispettato da tutti quelli che l'avvicinano.
Antonio giovanetto studiò nella scuola industriale di Cento poi venne a Bologna ove si iscrisse all'Accademia e si perfezionò nell'arte decorativa. Ma l'impresa ove il suo ingegno si è affermato è il Trattato di prospettiva, teorico-pratico-dimostrativo già premiato alla Esposizione di Milano e ultimamente a Parigi, ove ottenne il Gran Prix e la Medaglia d'oro.
Ma Antonio Mosca non è solo il valente maestro di prospettiva e il forte decoratore ma è anche un esperto figurista per cui deve a lui il Comitato autonomo pro feriti Montenegrini, il bellissimo ritratto di re Nicola I del Montenegro.»


Note


  1. Jean-Pierre Thénot (21.4.1803 - 11.10.1857), è stato un pittore francese, litografo, autore di studi tecnici, allievo e successore di Jean Thomas Thibault (1757-1826).
  2. Mes études se sont approfondis sur les oeuvres de votre grand Thènot en m’aidant aussi le Prof. Mallarini de Géne lequel a été mon maitre. ANTONIO MOSCA
  3. Il 1º novembre 1884 si forma la Brigata "Torino" per la quale è costituito l'81º e 82º Reggimento Fanteria. Il reggimento fornisce personale per la campagna d'Eritrea (1895/1896)
  4. . Nel libretto personale dell'esercito Antonio Mosca, a venti anni d'età, misura in altezza m.1,65 pesa 55 chili e ha una circonferenza toracica di 87 centimetri, naso greco, viso lungo, capelli biondi.
  5. Nell'archivio storico dell'Accademia di Belle Arti di Bologna non si è trovato nessun lavoro di Antonio Mosca nonostante gli fosse stata conferita la "Medaglia nella figura" nell'anno accademico (1894-1895). Nelle sue carte è stato rinvenuto uno studio di nudo maschile riferibile alla "Medaglia nella figura"
  6. In una agendina datata 1899 si trova solo la scaletta degli orari e delle tappe del treno da Bologna a Bucarest ma nessuna annotazione riguardante il viaggio e la sua permanenza a Bucarest. Cosa insolita data l'abitudine di Antonio Mosca di prendere nota anche dei più piccoli dettagli della vita quotidiana, infatti su questa agendina risultano spedite da Bologna due lettere, una in data 2 maggio e l'altra in data 11 maggio 1899, a tale Augusto Donati a Bucarest in Romania, ma niente di più.
  7. Francesco Fabbri era il fratello maggiore di Remo (1890-1977), pittore e cugino di Giuseppe(1901-199?), giornalista e critico. Tutti e tre nati a Pieve di Cento.
  8. vedi cartolina postale di Corrado Ricci da Rocca di Papa del 12.7.1921 (erroneamente datata dall'autore 1922 perché il timbro postale indica 1921) in cui prendendo atto dell'errore commesso, invita il pittore Antonio Mosca a rivolgersi al bolognese ing. Guido Zucchini (1882-1957) che all'epoca a Bologna si occupava di tali questioni per conto suo
  9. Nota autografa del 4.10.1928 su una agendina datata 1928: "Contributo Guida di Bologna approvato il giorno 4 ottobre 1928 dal Consiglio Provinciale postilla di ammenda per la decorazione del presbiterio nella chiesa della S. Maddalena via Zamboni (sul "Carlino" del 5 ottobre 1928).
  10. Sembra che a Tuenno abbia collaborato con Sigismondo Nardi come lascia supporre una cartolina postale inviata dal Nardi stesso il 12 agosto 1914 a Antonio Mosca a Bologna esortandolo a raggiungerlo senza timore alcuno nonostante il clima di guerra incombente.
  11. "Il pittore marchigiano Sigismondo Nardi aveva eseguito nel 1903 nella chiesa arcipretale di Borgo Valsugana delle ampie decorazioni a tempera sembra con la collaborazione di Antonio Mosca che, sembra di capire dai documenti dell'archivio parrocchiale, si sia interrotta nel 1905. Sarà Antonio Mosca nel 1922-1924 ad intervenire sulle decorazioni di Nardi, in parte restaurandole e in parte rifacendole ex novo, dopo i pesanti bombardamenti subiti dalla chiesa nel corso della prima guerra mondiale" Arch. Michele Anderle 20 aprile 2018.
  12. Bologna, 5 Dicembre 1926 - Il Sig. Antonio Mosca pittore in via Cappuccini N. 6 è affetto da poliartrite reumatica cronica con notevole limitazione dei movimenti nelle grandi articolazioni sia delle spalle sia delle anche principalmente, ma altresì in minor grado delle subdorsali dorsali e lombari. Tale stato impedisce a lui il libero esercizio della sua professione nella misura a lui consueta prima della malattia che lo colpì nel 1922, dopo il qual tempo andando soggetto a ricadute e a nevralgie massime nella stagione fredda o umida. Esiste ancora endo…. mitralica ora in stato di compenso. In fede - Si certifica vera la firma del Dott. Baldi Celestino MUNICIPIO DI BOLOGNA 6 DICEMBRE 1926 IL SINDACO
  13. Mosca Prof. Antonio fu Giovanni. Domicilio in Bologna via Savenella n. 40 – pittore – artista che lavora in istudio e anche su impalcature. Va in bicicletta, fa uso di side-car e di automobili di terzi che non guida, guida cavalli e si dedica alla caccia a piedi, alla pesca, a gite in barca a escursioni in bassa montagna senza accesso a roccie o a ghiacciai. Fonte: Polizza n. 19788 L'Anonima Infortuni 18.4.1928
  14. L'orologio pubblico di Pieve di Cento di Antonio Scagliarini
  15. Annotazioni di pugno di Antonio Mosca tratte da una sua agendina del 1928:
    1.7.1928 ho riscosso L.1.000 dalla Sig.a contessa Cavalieri- il mio credito è di L.1.400 di già stabilito per il 16 corrente
    13.1.1928 oggi ho consegnato L.1.000 al Sig. Chiusoli Olindo il 2° acconto eguale al primo per lavori di studio fatti al mio conto al cinema Regina via Mascarella 1
    16.1.1928 ho ricevuto L.1.000 dalla Sig.a C. Cavalieri – mi deve ancora L. 1.000 a saldo
    17.1.1928 ho pagato il primo semestre d’affitto casa (via Cappuccini 6) L.1.000 + luce scale per l’anno 1928 dall'8 maggio fino al 1929
    21.1.1928 ho ricevuto L. 400 dalla Sig.a C. Cavalieri a saldo mio avere.
  16. Antonio Mosca con la famiglia occupava in affitto l'appartamento al 2º piano 1a porta a sinistra. Due giorni dopo la sua morte la figlia Ornella acquistò l'appartamento al terzo piano seconda porta da sinistra
  17. Fonte: "L'orologio pubblico di Pieve di Cento di Antonio Scagliarini
  18. Note autobiografiche di Antonio Mosca - pag.4 -Nel 1903 fui richiesto dal Prof. Sigismondo Nardi – grande affreschista allievo del Prof. Mariani di Roma – per portarsi nella chiesa arcipretale di Borgo di Valsugana (Trentino) per dipingere la decorazione di detta chiesa, cupola e corpo della chiesa e cappelle annesse dove trovasi quella grande tavola del Pittoni (il San Matteo), per sei mesi vi lavorai indefesso.
  19. Segnalazione dell'architetto Michele Anderle del 20.4.2018 confermata dal successivo ritrovamento di una cartolina spedita dal pittore Antonio Mosca da Borgo di Valsugana il 21.8.1903 alla moglie Amedea Stanzani in cui afferma di aver fatto buon viaggio e di essere giunto a Borgo il giorno stesso alle ore una
  20. Segnalazione del critico d'arte professor Vittorio Fabris.
  21. Nicola I del Montenegro di autore ignoto - vedi nota 21
    Nicola I del Montenegro di autore ignoto - vedi nota 21
    Nicola I del Montenegro dipinto di collocazione e autore ignoto 1910-1912 c.
    per stile e vivacità cromatica potrebbe essere quello citato
    da L'Illustrazione di Bologna del 30 giugno 1913 e definito "bellissimo".
  22. Tuenno, 12 Agosto 1914 (Val di Non) Trentino Preg.mo Signor Antonio Mosca pittore via Castiglione 39 Bologna Gent. Sig. Mosca, Non posso fare pressione alcuna sulle sue decisioni, ne allontanare da Lei quel timor panico dal quale è invaso e con Lei tutti gli italiani del Regno. Mi è però caro poter affermare nel modo più assoluto che qui godiamo delle libertà consuete e che nulla manca al vettovagliamento giornaliero. Forse siamo più tranquilli che voi del Regno, perché mancandoci i giornali, non abbiamo notizia alcuna dello svolgersi della guerra. Nulla quindi temiamo qui, siamo trattati con tutti i riguardi e nulla ci manca. Questi abitanti sono calmi e sereni come i “croz”(?) delle loro montagne aspettando che la tempesta passi oltre. Ci siamo accorti della guerra nei primi giorni di mobilitazione per le partenze affrettate dei richiamati, poi più nulla. Questo può dirlo forte e può dirlo a mio nome ai giornali di costà che tanto si adoperano per allarmare il pubblico. I treni circolano perfettamente un po' ridotti si ma credo in numero di tre giornalieri da Ala a Trento. Fimboli (?) è qui con noi insieme al Sig. Vietra (o Pietro?) di Bologna. Stiamo bene e se non ci manderanno via non ci muoveremo. Salutandola mi creda suo Nardi
  23. Chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno - Magliano di Tenna
    Chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno - Magliano di Tenna
  24. Col Nardi fui ancora nel 1916 a dipingere la decorazione della Chiesa di Magliano di Tenna Marche vedi note autobiografiche di Antonio Mosca e risiedeva presso Luigi Granatelli
    Antonio Mosca risiede presso Luigi Granatelli a Magliano di Tenna
    Antonio Mosca risiede presso Luigi Granatelli a Magliano di Tenna
  25. per conto del Nardi dipinsi nel Duomo di Recanati vedi note autobiografiche di Antonio Mosca
  26. 8 maggio 1923 Antonio Mosca scrive da Borgo di Valsugana una cartolina al figlioletto Alberto:Al S.no Mosca Albertino Via Cappuccini, 6 Bologna 8.5.1923 Caro Tino, sono giunto bene in compagnia del pittore di Nardi (Politi) oggi stesso telegrafo ad Arrigo se avete notizie mandatemele e così farò io appena risponde. Mille bacioni a tutti Babbo tuo.
    8 maggio 1923 Antonio Mosca arriva a Borgo di Valsugana
    8 maggio 1923 Antonio Mosca arriva a Borgo di Valsugana
  27. A Borgo di Valsugana il pittore Antonio Mosca risiede in casa della maestra Tomasi - vedi cartolina del 31-5-1923 della figlia Ornella Mosca
    Antonio Mosca risiede presso la maestra Tomasi in Borgo di Valsugana
    Antonio Mosca risiede presso la maestra Tomasi in Borgo di Valsugana
  28. Lettera datata 3.6.1924 di Don Antonio Molinari parroco di Novaledo al pittore-decoratore Antonio Mosca via Cappuccini 6 Bologna: Mi è caro poterLe riferire che i lavori di decorazione eseguiti l'anno scorso da Lei nella mia Chiesa parrocchiale piacciono assai a quanti li vedono e sono una reclame per la valentia del decoratore. Ieri è stato qui il parroco di Vigolo Vattaro, parrocchia distante un’ora dalla stazione di Calceranica, e ne restò entusiasmato, mi disse che vuole fare decorare la sua Chiesa che è più grande della mia e mi pregò di scriverLe per pregarLa se avesse l’occasione di venire nel Trentino da andare da lui a Vigolo Vattaro per vedere la Chiesa e i lavori di decorazione che richiede da farsi, prendere le misure ed eventuale fotografia per fare poi lo schizzo ed il preventivo dei lavori. Mi disse anche che facilmente entro l’anno corrente o l’anno venturo intende di far eseguire il lavoro di decorazione e La prega a mezzo mio di farlo avvisato una settimana prima del suo arrivo a Vigolo Vattaro per prendere a tempo le sue disposizioni. L’indirizzo di quel parroco è: M. Rev.do Don Giovanni Battisti parroco a Vigolo Vattaro (Trentino). Il parroco di Caldonazzo spera di ricevere quanto prima l’indenizzo danni di guerra della sua Chiesa e allora appena può intende di far eseguire anche lui i lavori di decorazione progettati. Spero che goda sempre di buona salute e l’accompagni il suo solito buon umore. Riceva i miei ossequi e mi creda devotissimo Don Antonio Molinari parroco
  29. Nello stesso anno 1925 a Ostiglia la Chiesa di Santa Maria di Castello fu venduta a privati e ridotta ad officina meccanica.
  30. Durante i lavori al Littoriale l'imbianchino Marzocchi Ildebrando cadde da un ponteggio rompendosi il collo del femore per cui intentò causa al Mosca suo saltuario datore di lavoro.
  31. Vedi preventivo del 13.6.1934 di Antonio Mosca di Lire 90.000 non accettato.
  32. Vedi nota autografa del 31.12.1934 nella sua agendina di appunti relativa all'anno 1935.
  33. Vedi preventivo del 4.2.1935 di Antonio Mosca e benestare per inizio lavori dell'Uff. Tecnico del Comune di Bologna del 13.2.1935.
  34. Come da appunti autografi del pittore Antonio Mosca nell'agendina del 1936
  35. Vedi preventivo di Antonio Mosca del 11.9.1936 per la decorazione del salone del Teatro Comunale di Bologna

Bibliografia



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[en] Antonio Mosca

Antonio Mosca (27 May 1870 – 29 May 1951) was an Italian painter.
- [it] Antonio Mosca



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