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Arno Breker (Elberfeld, 19 luglio 1900 – Düsseldorf, 13 febbraio 1991) è stato uno scultore tedesco, molto celebre per la sua attività artistica durante il Terzo Reich. Le sue opere furono considerate dalle autorità nazionalsocialiste come la perfetta antitesi della cosiddetta "arte degenerata".

Arno Breker nel 1972.
Arno Breker nel 1972.

Biografia



Gli studi e i viaggi


Figlio di uno scalpellino, Arno Breker nacque nel 1900 a Elberfeld, una cittadina della Germania occidentale. Sin da giovanissimo iniziò a studiare architettura, scultura e anatomia. All'età di vent'anni entrò all'Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, dove ebbe come maestri Hubert Netzer e Wilhelm Kreis.[1] Nel 1924 visitò per la prima volta Parigi, città in cui incontrò artisti come Jean Cocteau, Jean Renoir, Pablo Picasso e Daniel-Henry Kahnweiler. Nel 1927 tornò nella capitale francese e stabilì relazioni molto strette con Charles Despiau, Isamu Noguchi, Maurice de Vlaminck e André Dunoyer de Segonzac. In seguito, viaggiò lungo il Maghreb, producendo litografie pubblicate poi con il titolo di "Tunesische Reise" (Viaggio tunisino). In quel periodo conobbe anche Aristide Maillol. Nel 1932 vinse un premio, messo in palio dal ministero della cultura tedesco, che gli consentì di trasferirsi a Roma. Su consiglio del pittore di origine ebraica Max Liebermann, nel 1934 tornò in Germania, dove nel frattempo era giunto al potere Adolf Hitler.


Artista del Terzo Reich


Nonostante Alfred Rosenberg dalle colonne del Völkischer Beobachter avesse attaccato alcune sue opere, Arno Breker godette sin dall'inizio dell'appoggio di vari gerarchi ed, in particolare, del Führer in persona. Successivamente, lo stesso Rosenberg mutò la propria opinione sulle sculture di Breker, arrivando a definirle come l'espressione del "possente slancio e forza di volontà" ("Wucht und Willenhaftigkeit") della nuova Germania nazista.[2]

Die Partei, statua simbolo dello spirito del Partito Nazista.
Die Partei, statua simbolo dello spirito del Partito Nazista.

Nel 1936 gli fu commissionata la realizzazione di due sculture destinate ai Giochi della XI Olimpiade di Berlino: una rappresentante un decatleta ("Zehnkämpfer") e l'altra chiamata "Die Siegerin" (La Vittoriosa). Nel 1937 sposò Demetra Messala (Δήμητρα Μεσσάλα), una modella greca. Nello stesso anno si iscrisse al Partito e fu nominato "scultore ufficiale di Stato", cosa che gli consentì di ottenere un'ampia proprietà e uno studio munito di 43 assistenti.[3] Allo scoppio della guerra, Hitler lo esentò dal servizio militare. Breker mantenne anche un rapporto molto stretto con Albert Speer e, infatti, le sue statue "Die Partei" (Il Partito) e "Die Wehrmacht" (L'Esercito) furono poste all'ingresso della nuova Cancelleria del Reich, ideata dallo stesso Speer. Inoltre, i due collaborarono anche nel progetto Welthauptstadt Germania per la rifondazione di Berlino. Il 23 giugno 1940 Breker fu tra gli accompagnatori di Hitler nella sua visita a Parigi, occupata dalle armate tedesche. Due anni più tardi la capitale francese ospitò presso il Museo dell'Orangerie una sua mostra, accolta con entusiasmo da vari artisti francesi, tra cui Jean Cocteau. Fino alla caduta del regime nazista fu professore di arti visive a Berlino.

Il neoclassicismo delle sculture di Breker, espressione di concetti quali la plastica bellezza e il cameratismo, la forza e il sacrificio, rispecchiava al meglio la visione dell'arte tipica del nazionalsocialismo. Tuttavia, è possibile notare anche delle similitudini tra la sua produzione artistica e quella di scultori sovietici come Vera Muchina. Lo stesso Stalin dimostrò notevole ammirazione per Breker, tanto da offrirgli di lavorare per l'URSS a guerra finita (proposta declinata dallo scultore): «Gli unici che trattarono con rispetto il mio lavoro - dichiarò in seguito Breker in un'intervista - furono i sovietici. Stalin era mio grande ammiratore. Durante la guerra, tramite valigia diplomatica, gli avevo inviato alcune riproduzioni fotografiche delle mie opere, formato cartolina, ed egli mi aveva invitato a Mosca, a guerra terminata, perché aveva bisogno di artisti del mio talento».[4]


Il dopoguerra


Al termine della guerra, oltre il 90% delle sculture pubbliche di Breker vennero distrutte dagli alleati. Egli intraprese l'attività di architetto ma continuò a ricevere commissioni per sculture da parte di artisti e uomini d'affari. Realizzò, tra gli altri, busti raffiguranti personaggi come Hailé Selassié I, Mohammed V del Marocco, Anwar al-Sadat, Ezra Pound e Salvador Dalí. Negli anni '80, per le sculture che creò ebbe come modelli alcuni sportivi, come il decatleta Jürgen Hingsen, la saltatrice in alto Ulrike Nasse-Meyfarth e il nuotatore Walter Kusch, che posarono nudi. Nonostante alcuni casi di dimostrazioni contrarie alla riabilitazione di Arno Breker, essa culminò nel progetto di un museo dedicato alle sue opere, sito nel castello di Nörvenich e inaugurato nel 1985. Sei anni più tardi lo scultore morì. È seppellito nel cimitero Nordfriedhof di Düsseldorf.


Opere



Sculture


Prometheus (1935).
Prometheus (1935).

Busti e ritratti


Busto di Richard Wagner al Festspielhaus di Bayreuth (1939).
Busto di Richard Wagner al Festspielhaus di Bayreuth (1939).
Busto di Adolf Hitler (1938).
Busto di Adolf Hitler (1938).
Busto di Salvador Dalí (1976).
Busto di Salvador Dalí (1976).

Rilievi


Orfeo ed Euridice (1944).
Orfeo ed Euridice (1944).

Note


  1. Werner Steinbach, Biografia, Museum Arno Breker.
  2. Caroline Fetscher, "Why Mention Arno Breker Today?", The Atlantic Times, Agosto, 2006. Archiviato l'11 febbraio 2012 in Internet Archive.
  3. Richard Evans, The Third Reich in Power, Penguin Books, New York, 2005, p.167
  4. Mario Lombardo, Arno Breker, uno scultore alla corte di Hitler, «Storia illustrata», n. 181, dic. 1972, pp. 60-61
  5. Lohausen, pp. 18-19.
  6. Lohausen, pp. 26-27.
  7. Lohausen, pp. 32-33.
  8. Lohausen, p. 23.
  9. Lohausen, pp. 38-39.
  10. Lohausen, pp. 40-41.
  11. Lohausen, p. 66.
  12. Lohausen, p. 72.
  13. Lohausen, p. 31.

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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[de] Arno Breker

Arno Breker (* 19. Juli 1900 in Elberfeld (inzwischen ein Stadtteil von Wuppertal); † 13. Februar 1991 in Düsseldorf) war ein deutscher Bildhauer und Architekt. Künstlerische Prägung und erste Erfolge hatte er in Frankreich erfahren, bevor er sich ab 1936 in Deutschland zu einem der prominentesten Künstler des national­sozialistischen Staats entwickelte, protegiert unmittelbar durch Adolf Hitler. In dessen Auftrag wirkte er vor allem am Skulpturenwerk für die geplante Welthauptstadt Germania. Sein markanter Stil wurde prägend für die Ästhetik des NS-Systems. Hitler veranlasste 1944 die Aufnahme von Brekers Namen in eine Liste gottbegnadeter Künstler. Trotz des großen Stellenwerts seines Werks und seiner Person für das NS-Regime wurde Breker nach Kriegsende (1948) nur als Mitläufer eingestuft. Noch lebenslang hochumstritten, blieb ihm besonders der Vorwurf fehlender Reue anhaften. Vor und nach der NS-Zeit machte der Künstler sich vor allem mit der Gestaltung von Porträtbüsten einen Namen. Sie brachten ihm internationale Anerkennung ein, insbesondere unter Künstlerkollegen wie Aristide Maillol, Ernst Fuchs oder Salvador Dalí.[1]

[en] Arno Breker

Arno Breker (19 July 1900 – 13 February 1991) was a German architect and sculptor who is best known for his public works in Nazi Germany, where they were endorsed by the authorities as the antithesis of degenerate art. He was made official state sculptor, and exempted from military service.[1] One of his better known statues is Die Partei, representing the spirit of the Nazi Party that flanked one side of the carriage entrance to Albert Speer's new Reich Chancellery.

[es] Arno Breker

Arno Breker (Elberfeld —actualmente, parte de Wuppertal—, 19 de julio de 1900-Düsseldorf, 13 de febrero de 1991) fue un escultor y arquitecto alemán.

[fr] Arno Breker

Arno Breker, né le 19 juillet 1900 à Elberfeld, et mort le 13 février 1991 à Düsseldorf, est un sculpteur allemand, connu pour ses œuvres publiques réalisées et exposées sous le Troisième Reich, et promues par les autorités nazies, notamment Le Parti et l'Armée qui encadraient l'entrée de la cour d'honneur de la nouvelle chancellerie du Reich, demeure officielle d'Adolf Hitler de 1938 à 1945.
- [it] Arno Breker

[ru] Брекер, Арно

Арно Бре́кер (нем. Arno Breker; 19 июля 1900, Эльберфельд, ныне в составе Вупперталя — 13 февраля 1991, Дюссельдорф) — немецкий скульптор, поставивший свой талант на службу нацистской Германии.



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