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La Festa degli amorini o Omaggio a Venere è un dipinto a olio su tela (172x175 cm) di Tiziano, databile al 1518-1519 e conservato nel Museo del Prado a Madrid.

Festa degli amorini
AutoreTiziano
Data1518-1519
TecnicaOlio su tela
Dimensioni172×175 cm
UbicazioneMuseo del Prado, Madrid

Storia


L'opera è la prima dipinta da Tiziano per il ciclo dei "Baccanali", destinato a decorare il Camerino d'Alabastro, studiolo privato di Alfonso I d'Este. Il duca aveva già ottenuto una tela da Giovanni Bellini (il Festino degli dei, poi ritoccato da Tiziano nel paesaggio) e qualche anno prima Tiziano gli aveva già dipinto il Cristo della moneta, destinato a decorare una porta[1].

Il Trionfo di Venere di Fra Bartolomeo
Il Trionfo di Venere di Fra Bartolomeo

La Festa di Venere era stata inizialmente commissionata a Fra Bartolomeo, ma la sua scomparsa, nel 1517, interruppe la commissione. Il frate fiorentino però aveva eseguito un disegno, il suo primo soggetto non religioso fin dalla sua conversione savonaroliana. A Tiziano venne fornito il disegno preparatorio esistente, ma egli decise di stravolgerlo, impostando una composizione in cui il simulacro della dea si trova in posizione defilata, a sinistra, piuttosto che al centro, e concentrandosi sulla folla di amorini. Ne riprese comunque vari spunti, come la tipologia della statua, una Venus pudica, e l'atteggiamento delle ninfe, in particolare quella con lo specchio.

Le vicende della commissione e consegna del dipinto, nell'ottobre del 1519, sono testimoniati dal fitto carteggio tra l'artista, la corte estense e gli inviati del duca a Venezia. Per rispettare le dimensioni richieste, la tela e il telaio giunsero direttamente da Ferrara, assieme al programma iconografico. Il 17 ottobre l'artista era personalmente a Ferrara, per presiedere alla messa in opera[1].

Con il rapido smantellamento dello studiolo all'indomani della devoluzione di Ferrara allo Stato della Chiesa, nel 1598, i dipinti vennero dispersi. La Festa degli amorini venne portata a Roma dal cardinal Pietro Aldobrandini, legato pontificio[2]. Verso il 1634, tramite l'intermediazione di viceré di Napoli, Manuel de Acevedo y Zúñiga, fu donato assieme al Baccanale degli Andrii a Filippo IV di Spagna, in parte come pagamento dello Stato di Piombino. Le prime menzioni documentate in Spagna risalgono agli inventari del Palazzo Alcázar di Madrid nel 1666, 1686 e 1700[3].

Le tre tele di Tiziano furono ammirate e copiate da Rubens[4], Reni, Poussin e Velázquez, fornendo ispirazione per lo sviluppo del gusto barocco. È rimasta famosa la notizia del pianto sincero del Domenichino nel vedere quei capolavori lasciare l'Italia[5].

Ne esiste una copia con varianti di Rubens nel Nationalmuseum di Stoccolma[2].


Descrizione e stile


Dettaglio
Dettaglio

Il soggetto del dipinto era stato deciso direttamente da Alfonso (come ricordò Ridolfi), ispirandosi alla descrizione di uno dei dipinti di Eroti descritto nel sesto libro delle Immagini di Filostrato[2].

Una schiera di amorini è radunata per fare un offerte di frutta alla dea Venere, la cui statua campeggia in alto a destra. Essi brulicano in atteggiamenti giocosi nella metà inferiore, mentre alcuni si sono levati in volo per cogliere i frutti, delle pesche, dagli alberi. In primo piano alcuni si scambiano tenere effusioni, in omaggio alla dea dell'amore, mentre uno di loro sta per colpire una puttina che sorride divertita. Molti degli amorini citano celebri statue classiche. Due ninfe, a destra, presenziano la scena. Una tiene in mano uno specchio, probabile rimando alla bellezza[3].


Note


  1. Zuffi, cit., pag. 56.
  2. Valcanover, cit., pag. 100.
  3. Scheda ufficiale.
  4. Copie della Festa e del Baccanale si trovano oggi al Nationalmuseum di Stoccolma
  5. Zuffi, cit., pag. 70.

Bibliografia



Voci correlate



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На других языках


[en] The Worship of Venus

The Worship of Venus is an oil on canvas painting by the Italian artist Titian completed between 1518 and 1519, housed at the Museo del Prado in Madrid, Spain.[1] It describes a Roman rite of worship conducted in honour of the goddess Venus each 1 April. On this occasion, women would make offerings to representations of the goddess so as to cleanse "every blemish on their bodies".[2]

[es] Ofrenda a Venus

La Ofrenda a Venus es una obra de Tiziano pintada entre 1518 y 1520 (óleo sobre lienzo, 172 × 175 cm) conservada actualmente en el Museo del Prado. Procede de un conjunto pictórico que decoró el Castillo de los Este en Ferrara, al que también pertenecían La bacanal de los andrios (Prado) y Baco y Ariadna (National Gallery de Londres). Los tres cuadros alcanzaron fama internacional por su influencia sobre Rubens, Van Dyck, Francesco Albani...y porque fueron difundidos en grabado por Giovanni Andrea Podestà.

[fr] L'Offrande à Vénus

L'Offrande à Vénus ou La Fête des Amours est une peinture à l'huile sur toile (172 × 175 cm) réalisée par Le Titien, datable de 1518-1519 et conservée au musée du Prado à Madrid.
- [it] Festa degli amorini



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