Cima da Conegliano, soprannome di Giovanni Battista Cima[1] (Conegliano, 1459/1460 – Conegliano, 1517/1518), è stato un pittoreitaliano cittadino della Repubblica di Venezia, tra maggiori esponenti della scuola veneta del XV secolo.
Biografia
Solo scarsi documenti permettono di ricostruire la vita del pittore. La data di nascita dell'artista (1459 o 1460) non è accertata, ma dedotta dall'estimo coneglianense del 1473, nel quale è nominato un Joannes cimator: il pittore doveva avere infatti all'epoca quattordici anni, poiché questa era l'età in cui si cominciava a pagare le tasse in proprio, secondo le leggi della città veneta.
Per assenza di fonti non è nota la formazione artistica antecedente al 1489, data del primo dipinto a lui attribuito. Si trasferì a Venezia attorno al 1489 dove aprì una sua bottega. Dell'anno 1494 ci restano alcuni pagamenti fatti all'artista. Altri pagamenti risalgono al 1499, al 1504 ed al 1510.
Tra il 1500 e il 1515 visse probabilmente tra Venezia e l'Emilia. A Parma, Bologna, Carpi gli vennero commissionate opere per alcune chiese, quali la Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea del 1505 e la Sacra Conversazione del 1513.
La sua presenza a Conegliano, dove trascorreva le estati, è documentata, per l'ultima volta, nel 1516. Morì fra il 1517-1518, probabilmente a Conegliano, dove resta la sua dimora, oggi Casa museo di Giovanni Battista Cima.
Produzione artistica
Tra i maggiori esportatori della cultura artistica veneziana nel retroterra veneto della Serenissima, con il suo stile pittorico improntato ad un raffinato classicismo[2], Cima viene generalmente ritenuto, dagli storici d'arte, un allievo di Giovanni Bellini. Altre influenze pittoriche riconoscibili sono quelle di Antonio Vivarini, Vittore Carpaccio, Giorgione, Marco Palmezzano.
La sua produzione artistica si incentra sulle rappresentazioni sacre e i suoi temi figurativi principali sono:
Le immagini devozionali della Madonna.
Tra le più pregevoli la Madonna dell'Arancio del 1496, conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, e la Madonna col Bambino del 1504-1505, oggi conservata alla National Gallery di Londra, opera n°300 nel catalogo del museo, servita da prototipo, per Cima, per alcune repliche e copie successive.
Le Sacre Conversazioni[3] e altre composizioni di Madonna con i santi.
Fra le opere più significative di questo tipo, la Sacra Conversazione del 1495 conservata alla National Gallery of Art di Washington, considerata la migliore fra quelle del pittore, e la Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Andrea del 1505 conservata alla Galleria Nazionale di Parma ed erroneamente attribuita, nel XVIII secolo, a Leonardo da Vinci per la falsa firma sul dipinto.
I polittici
Una produzione a volte di minore qualità, in cui è riconoscibile anche l'attività della bottega veneziana di Cima sono i grandi polittici lignei utilizzati come pale d'altare.
Alcuni di questi sono rispettivamente:
Polittico di San Giovanni Battista, 1504-1509, olio su tavola, chiesa di San Giovanni Battista, San Fior[4]
Sacra Conversazione (Madonna col Bambino in trono circondato da frati e devoti in preghiera, con i santi Giovanni Battista, Rocco e Maria Maddalena), 1490 circa, olio su tela, 301×211cm, Pinacoteca di Brera, Milano
Madonna col Bambino tra i santi Pietro, Romualdo, Benedetto e Paolo, 1504, olio su tavola, 206×135cm, Gemäldegalerie, Staatliche Museen, Berlino
Palazzo Sarcinelli, Conegliano, Giovanni C.F. Villa, 2010
Museo del Lussemburgo, Parigi, Giovanni C.F. Villa, 2012
Note
Solo in una delle sue opere appare il nome Cima, mentre più diffusamente appaiono le firme: Joannes (con le varianti Joanes e Johannes) Baptista; Joannes Baptista P.; Joannes Baptista Conelianensis (o de Conegliano). Alcune opere non sono firmate e sono state attribuite dalla critica.
Vedi Storia dell'arte classica e italiana, opera citata, pp. 341-342.
Questo tema figurativo, nella sua rappresentazione canonica, è rappresentato dalla figura della Madonna seduta in trono, a cui si affiancano quelle dei Santi ed eventualmente ulteriori personaggi quali angeli, religiosi o il committente dell'opera, in conversazione o preghiera, disposti in emiciclo attorno al trono.
Giulio Carlo Argan, Bruno Contardi, Storia dell'Arte Classica e Italiana, volume III, Sansoni Editore, Firenze 1981
P. Humfrey, Cima da Conegliano, Cambridge University Press, Cambridge 1983
L. Menegazzi, Cima da Conegliano, Canova edizioni, Treviso 1981
Luigi Menegazzi, CIMA, Giovanni Battista, detto Cima da Conegliano, in Dizionario biografico degli italiani, vol.25, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981. URL consultato il 2 dicembre 2014.
E. Ortis, Presenze di Cima da Conegliano a Portogruaro e nel Veneto Orientale, in Tra Livenza e Tagliamento, Arte e cultura a Portogruaro e nel territorio concordiese tra XV e XVI secolo, Atti della giornata di studio Portogruaro, 28 novembre 2008, a cura di A.M. Spiazzi e Luca Majoli
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