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Luigi Veronesi (Milano, 28 maggio 1908 – Milano, 25 febbraio 1998) è stato un pittore, fotografo, regista e scenografo italiano.

Luigi Veronesi
Luigi Veronesi

Biografia


Nato a Milano, all'età di 17 anni, grazie alla camera oscura del padre, inizia ad analizzare e sondare le potenzialità creative del fotogramma.

Negli anni venti inizia l'attività artistica, frequentando un corso di disegnatore tessile, e contemporaneamente svolge ricerche nell'ambito fotografico che gli consentono di ottenere, attraverso determinate tecniche, immagini dense di originalità. Fu introdotto da Raffalle Giolli in un gruppo di intellettuali associati con la rivista Poligono. A 20 anni comincia ad interessarsi alla pittura studiando presso il pittore napoletano Carmelo Violante, allora professore presso l'Accademia Carrara di Bergamo.

Partecipa alla prima mostra collettiva di arte astratta d'Italia, il 4 marzo 1934 nello studio dei pittori Felice Casorati e Enrico Paolucci in Torino, con gli artisti Oreste Bogliardi, Cristoforo De Amicis, Ezio D'Errico, Lucio Fontana, Virginio Ghiringhelli, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Mauro Reggiani e Atanasio Soldati, i quali firmarono il "Manifesto della Prima Mostra Collettiva di Arte Astratta Italiana". Partecipa alla Triennale di Milano nel 1936. Lo stesso anno partecipa a una mostra di arte astratta in Como con Lucio Fontana, Virginio Ghiringhelli, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Enrico Prampolini, Mario Radice, Mauro Reggiani, Manlio Rho e Atanasio Soldati. Il catalogo contiene una presentazione scritta da Alberto Sartoris. Ancora nel 1936 è illustratore del " Quaderno di geometria" di Leonardo Sinisgalli. Nel 1939 presenta una mostra personale nella Gallerie L'Equipe in Parigi. In quello stesso anno pubblica "14 variazioni su un tema pittorico" con commento musicale di Riccardo Malipiero, avviando una profonda analisi dei rapporti tra scale musicali e scale cromatiche, con particolare interesse per la musica dodecafonica.

A Milano, nel 1932, la galleria Il Milione ospita le sue prime creazioni, di tipo figurativo: in seguito, inizia la sua personale ricerca nell'ambito dell'astrattismo.

A Parigi nel 1932 stringe rapporti con F.Léger e si interessa al costruttivismo russo e olandese abbandonando l'impianto figurativo degli esordi e affrontando la ricerca nell'ambito dell'astrazione di tendenza geometrica. Nel 1934 aderisce al gruppo parigino Abstraction-Création, conosce le esperienze del costruttivismo svizzero ed aderisce al metodo del Bauhaus: determinante sarà la "lezione" di Wassily Kandinsky. Partecipa alla mostra Arte Astratta Arte Concreta nel Palazzo Reale di Milano. Molto attivo prima in teatro e poi al cinema[1][2], con un totale di 6 film sperimentali e astratti realizzati, di cui 4 completamente perduti, mentre degli altri rimangono solo brevi spezzoni non proiettabili (i primi risalenti agli anni quaranta). Durante la guerra utilizza le sue conoscenze di grafica e design e diviene falsario per il Movimento di liberazione nazionale (si veda in bibliografia 1). Nel dopoguerra fu cofondatore del gruppo fotografico La Bussola. Lavora per molti anni come grafico e pubblicitario, ed alcuni suoi fotogrammi diventano copertine per riviste quali Campografico e Ferrania. Nel 1949 aderisce al MAC - Movimento per l'Arte Concreta - partecipando alle mostre di questo movimento fondato a Milano nel 1948 da Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Gianni Monet.

Continua a interessarsi alla musica, creando una polidimensionalità dell'arte intesa come un progetto globale, approfondendo la sua ricerca sui rapporti matematici delle note musicali, traducendoli nei rapporti tonali del colore. Crea così numerose trasposizioni cromatiche di partiture musicali, (Musica visiva). Alla fine degli anni novanta, queste sue ricerche sono state sviluppate dal musicista Sergio Maltagliati.[3][4] Per le sue ricerche scientifiche su colore, percezione cromatica e musica negli anni settanta ( 1973-77) è chiamato alla Cattedra di Cromatologia e Composizione dell'Accademia di Belle Arti di Brera.

Nel 1979 partecipa alla manifestazione Venezia 79 La fotografia, organizzata dall'UNESCO e dall'ICP di NY, tenendo un corso su storia teoria e tecnica del fotogramma.[5]

Partecipa attivamente alla maggior parte delle mostre di quegli anni, quale la mostra dell'astrattismo italiano alla XXXIII Biennale di Venezia, il Festival di Musica Contemporanea ed una personale alla Galleria Spatia di Bolzano nel 1980 e un'altra a Pordenone nel 1984. Nel 1983 riceve il Premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei per la pittura.[6] Nel 1987 insieme a Maria Lai, Costantino Nivola, Guido Strazza realizza il progetto artistico del Lavatoio Comunale di Ulassai in Sardegna. Nel 1989 Luigi Veronesi è coautore, con Giancarlo Pauletto, di un libro sull'artista Genesio De Gottardo. Sempre negli anni ottanta progetta diverse scenografie per il Teatro alla Scala di Milano; i bozzetti del lavoro scenografico sono in permanenza nel Museo del teatro. Anche la sua attività di scenografo fu improntata dal suo interesse a indagare i rapporti tra suoni e colori attraverso le trasposizioni visive delle frequenze musicali.

È morto nella sua città natale nel 1998.


Critica


"Veronesi introduce nel mondo dello spettacolo italiano – nel teatro prima che nel cinema – agli inizi degli anni quaranta, una serie di esperienze figurative astratte derivate da lunghi studi, contatti, soggiorni all'estero, assorbimento e rifunzionalizzazione delle lezioni del Bauhaus (in particolare di Moholy Nagy, di Kandinskij, Max Bill, El Lissitzky)[7]".

"Il procedimento è diretto: la pellicola è disegnata e dipinta fotogramma per fotogramma, così da non dar luogo a del cinema vero e proprio, ma a ciò che Veronesi stesso definirà “organizzare della pittura in movimento” (…) Ciò che colpisce in questi film non è la costruzione grafica e coloristica, ma il gioco della luce e dell'ombra, che regge la narrazione e ne costituisce lo spazio: le cadenze, le pause, le fughe e i rallentati, che inseguono una percezione psicologica ed emotiva di ordine ritmico, sincopato e vicino alla musica jazz o alla dodecafonia[8]".


Mostre retrospettive



Filmografia


Film n.4 studio 40. Colore, film astratto con i colori dati a mano direttamente sulla pellicola. Il ritmo del montaggio è basato sulla successione di Fibonacci. Doveva accompagnare l'azione scenica de L'Histoire du soldat di Stravinskij.
Film n.5, film astratto, dipinto a mano. Musica: Royal Garden Blues. Distrutto.

Tra il 1941 e il 1943 Veronesi ha girato un centinaio circa di film chirurgici per conto del prof. Viganò, presso il Centro Mutilati di Milano. Tutti questi film sono andati distrutti durante i bombardamenti del 1943.


Sceneggiature cinematografiche


Psicofisiologia di alcune sensazioni, è la sceneggiatura per il Film n.8, pubblicata in "Pattuglia", gennaio-febbraio 1943, (fonte: scritti di Veronesi)

Documentari



Scenografie e costumi


esegue dieci bozzetti di costumi per il Pelléas et Mélisande di Debussy
scene e marionette per l'Histoire du soldat di Stravinskij, riproposto anche alla Piccola Scala di Milano nel 1981 con le marionette di Gianni e Cosetta Colla; lo spettacolo viene ripreso al Salone Pierlombardo (oggi Teatro Franco Parenti) nella rassegna La Scala per i Bambini, Seconda e Terza Stagione di Teatro Musicale per Bambini e Ragazzi 1987-88 e 1988-89. Regia di Ugo Gregoretti. Nella messa in scena del 1981 il triplice ruolo del narratore, diavolo e soldato è affidato a Flavio Bonacci, nelle stagioni 1987-88 e 1988-89 a Ferruccio Soleri.

Allestimenti



Luigi Veronesi nei musei



Note


  1. Mario Verdone, I film astratti di Veronesi, in "Bianco e Nero", a. XXVI, 2, febbraio 1965
  2. Mario Verdone, Le avanguardie storiche del cinema, Torino, Sei, 1977, pp. 213-230
  3. Luigi Veronesi biografia, su macn.it, 2020.
  4. generative Visual-Music software, su visualmusic.it. URL consultato il 2 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2009).
  5. ICP International’s Center of Photography NY official program 1979
  6. Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  7. Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano, vol. 1, Roma, Ed. Riuniti, 1979, pp. 396-499
  8. Paolo Fossati, L'immagine sospesa, Torino, Einaudi, 1971, p. 192
  9. Museo Picasso Archiviato il 21 settembre 2010 in Internet Archive., Kedin.es Archiviato il 29 settembre 2010 in Internet Archive., arteinformado

Bibliografia


Opere di Luigi Veronesi
Opere relative a Veronesi e Monografie
Altre opere

Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 117906085 · ISNI (EN) 0000 0000 8348 5314 · SBN CFIV002472 · BAV 495/316809 · Europeana agent/base/47708 · ULAN (EN) 500008913 · LCCN (EN) n79107700 · GND (DE) 119271311 · BNF (FR) cb11943897t (data) · J9U (EN, HE) 987007354669305171 · CONOR.SI (SL) 121174371 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79107700
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[de] Luigi Veronesi

Luigi Veronesi (* 28. Mai 1908 in Mailand; † 25. Februar 1998 ebenda) war ein italienischer Fotograf, Maler, Bühnenbildner und Filmregisseur.

[en] Luigi Veronesi

Luigi Veronesi (28 May 1908 – 25 February 1998) was an Italian photographer, painter, scenographer and film director born in Milan.[1]

[es] Luigi Veronesi

Luigi Veronesi (Milán, 28 de mayo de 1908 - Milán, 25 de febrero de 1998) es un fotógrafo, pintor, escenógrafo y director de cine italiano.

[fr] Luigi Veronesi

Luigi Veronesi, né le 28 mai 1908 à Milan, et mort le 25 février 1998, est un photographe, peintre, scénographe et réalisateur italien[1].
- [it] Luigi Veronesi



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