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Il Museo nazionale d'arte occidentale (国立西洋美術館 Kokuritsu seiyō bijutsukan?) - noto anche con il nome inglese National Museum of Western Art, sigla NMWA - è un museo di Tokyo, situato nel distretto museale del parco di Ueno. Si tratta dell'unico museo nazionale interamente dedicato all'arte occidentale in un paese non occidentale[1]. È uno dei sei Musei nazionali d'arte del Giappone.

Museo nazionale d'arte occidentale
National Museum of Western Art
Ubicazione
Stato Giappone
LocalitàTokyo
Indirizzo7-7 Ueno-koen, Taito-ku
Coordinate35°42′55.66″N 139°46′32.44″E
Caratteristiche
TipoArte
Istituzione1º aprile 1959
FondatoriKōjirō Matsukata
Apertura1959
Visitatori1 587 363 (2019)
Sito web
 Bene protetto dall'UNESCO
L'opera architettonica di Le Corbusier, un contributo eccezionale al Movimento Moderno
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i)(ii)(vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2016
Scheda UNESCO(EN) The Architectural Work of Le Corbusier, an Outstanding Contribution to the Modern Movement
(FR) Scheda

Storia


Interno
Interno

Il museo nacque nell'aprile del 1959 come organizzazione per l'esposizione al pubblico della collezione Matsukata, restituita qualche anno prima dal governo francese. L'apertura al pubblico risale al giugno di quell'anno. Kojiro Matsukata, presidente delle industrie navali Kawasaki per 32 anni, fu un grande collezionista d'arte sulla scena europea, amico di intellettuali e pittori soprattutto a Parigi (tra i quali Monet e Rodin), e aveva tra i suoi desideri quello di poter offrire al popolo giapponese la possibilità di ammirare direttamente i capolavori dell'arte occidentale, con la prospettiva quindi di creare un museo in patria. All'epoca era infatti difficile, per il suo popolo, visitare l'estero e la circolazione di opere d'arte tramite prestiti ed esposizioni temporanee era cosa molto rara, tanto più verso il Giappone. Dopo aver raccolto una vasta collezione di arte europea, che spaziava dal medioevo ai post-impressionisti, e circa ottomila esemplari di Ukiyo-e giapponesi (dal 1944 al Museo nazionale di Tokyo), nel 1920 spedì una prima parte della sua collezione nel suo paese di origine, dove fu esposta con un grande successo di pubblico e di critica.

Tuttavia, nel marzo 1927, il fallimento della Banca Jugo, che finanziava le industrie Kawasaki, portò la compagnia sull'orlo del fallimento, che venne arginato tramite la vendita delle opere d'arte di Matsukata già in Giappone. Una consistente parte delle collezioni dell'imprenditore era però ancora in Europa, tenuta in un deposito a Londra e uno a Parigi. Quando Matsukata si preparava a spedire questi due nuclei superstiti, venne a mancare la disponibilità immediata di denaro contante per finanziare la spedizione e, poco dopo, scoppiò la seconda guerra mondiale, complicando estremamente le vicende della collezione. La parte londinese andò infatti distrutta in un incendio, mentre quella parigina venne infine confiscata dal governo francese, che la dichiarò di sua proprietà come parte di indennizzo nei confronti di un Paese sconfitto: tale atto venne ratificato dal trattato di San Francisco nel 1951, un anno dopo che Matsukata era deceduto.

Rodin, La porta dell'Inferno
Rodin, La porta dell'Inferno

Già in quell'occasione però, il primo ministro giapponese Shigeru Yoshida avviò una serie di contatti e trattative per ottenere la restituzione della collezione Matsukata al popolo giapponese. I negoziati tra i due paesi proseguirono per molti anni, con fasi di stallo. Infine, con un decreto firmato da Charles de Gaulle, la Francia decise di fare dono unilateralmente al Giappone della collezione Matsukata, tenendo tuttavia solo qualche esemplare volto a coprire particolari lacune nelle collezioni d'arte dei musei nazionali francesi. 365 pezzi d'arte (di cui 196 dipinti, 80 disegni, 26 stampe e 63 sculture) furono destinate così al Giappone nel 1957 e, nel clima di relazioni amichevoli tra i due paesi, il direttore del Louvre Georges Salles propose che fosse Le Corbusier a disegnare l'edificio museale per ospitare la collezione, cosa effettivamente venne messa in pratica, grazie anche all'intermediazione di tre studenti giapponesi assistenti di Le Corbusier: Kunio Maekawa, Junzo Itakura e Takamasa Yoshisaka, ciascuno poi diventato un architetto di rilievo nel campo dell'architettura contemporanea in patria. Le condizioni finanziarie del governo giapponese all'epoca, impegnato nella ricostruzione postbellica, permisero tuttavia che solo una parte del progetto di Le Corbusier fosse creata, ottenendo una superficie espositiva totale di circa 1533 metri quadri, compreso il cortile antistante l'edificio in cui trovarono posto copie della Porta dell'inferno, Il pensatore e altri bronzi di Rodin.

Monet, Pioppi nel sole, 1891
Monet, Pioppi nel sole, 1891

L'istituzione vera e propria del museo, come già accennato, avvenne nell'aprile del 1959, quando le opere d'arte arrivarono dalla Francia, e a giugno avvenne l'apertura al pubblico, che rappresentò uno straordinario successo: nei primi dieci mesi furono registrati più di 500.000 visitatori.

Negli anni successivi la collezione si arricchì di altre donazioni e di acquisti, rendendo necessario l'ampliamento dell'edificio, progettato nel 1967/1968 da Maekawa e completato nel 1979, in occasione del ventesimo anniversario dall'apertura. La nuova ala aggiunse 1525 metri quadri all'esposizione, permettendo, ad esempio, di destinare alcune sale alla mostra a rotazione di opere della collezione grafica. Nel 1993 si progettò poi la creazione di uno spazio per le esposizioni temporanee, che venne completato nel 1997, mentre nel 1999 venne portato a termine l'isolamento sismico dell'intera struttura museale e delle sue opere monumentali come La porta dell'inferno.


Collezioni


Nel dicembre 2007 il museo possedeva più di 4500 pezzi d'arte, di cui 370 dipinti, 136 acquarelli e stampe, più di 3700 stampe, 101 sculture e 176 opere di altri media. Il percorso espositivo è fondamentalmente diviso in due tronconi, che rispecchiano la struttura della collezione Matsukata. Il primo, quello più consistente, è dedicato alla pittura francese del XIX e XX secolo, con opere di pittori della scuola di Barbizon, impressionisti, post-impressionisti, simbolisti e fauves, a cui si aggiungono una serie di opere di pittori più legate all'accademismo o alle mode floreali in voga negli anni di Matsukata, solo di recente rivalutate. Fanno parte di questa sezione opere di Delacroix, Courbet, Füssli, Corot, Millet, Manet, Monet (11 opere, nell'arco intero della sua produzione), Renoir (3 opere), Gauguin (3 opere), Van Gogh, Cézanne, Dante Gabriel Rossetti, Signac. Aggiunte successive, con opere di Picasso, Fernand Léger, Max Ernst, Joan Miró, Jackson Pollock e altri, portano il percorso museale fino agli anni cinquanta del Novecento.

L'altra sezione, la prima che si incontra nel percorso espositivo, documenta l'arte europea dal Basso Medioevo (un'icona greca di Andreas Ritzos, un San Michele di scuola senese e altre opere), attraverso il Rinascimento, il secolo d'oro olandese e il barocco, fino al XVIII secolo. Sebbene non in grado di competere con le collezioni delle grandi istituzioni europee e americane, la raccolta documenta tutto lo sviluppo dell'arte occidentale e tutte le principali scuole (italiana, fiamminga, olandese, tedesca, francese, spagnola), con opere di Cranach il Vecchio, Tintoretto, Veronese, Vasari, El Greco, Guercino, Guido Reni, Rubens, Van Dyck, Jusepe de Ribera, Murillo, Georges de La Tour, Claude Lorrain, Tiepolo, Fragonard.

A parte è la collezione di sculture, prevalentemente di Auguste Rodin, di cui Matsukata possedeva ben 59 esemplari: tranne alcuni bozzetti, le statue esposte sono tutte fusioni tratte fedelmente dagli originali, rimasti in Francia.


Opere principali



Dipinti


Sculture


Accesso


Linea Jōban, Linea Keihin-Tōhoku, Linea Takasaki, Linea principale Tōhoku, Linea Yamanote,
Tōhoku Shinkansen, Hokuriku Shinkansen, Yamagata Shinkansen e Akita Shinkansen,
Stazione di Ueno, Uscita Parco (1 minuti a piedi).
Linea Ginza Stazione di Ueno (G-16) (8 minuti a piedi) e
Linea Hibiya Stazione di Ueno (H-07) (8 minuti a piedi).

Note


  1. AA.VV., Masterpieces of the National Museum of Western Art, Tokyo,cit.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Nationalmuseum für westliche Kunst

Das Nationalmuseum für westliche Kunst (japanisch 国立西洋美術館, Kokuritsu seiyō bijutsukan, englisch The National Museum of Western Art, kurz NMWA) ist ein Kunstmuseum im Tokioter Stadtbezirk Taitō. Es beherbergt europäische und nordamerikanische Kunstwerke vom Mittelalter bis zum 20. Jahrhundert und ist das größte seiner Art in Asien.

[en] National Museum of Western Art

The National Museum of Western Art (国立西洋美術館, Kokuritsu Seiyō Bijutsukan, lit. "National Western Art Museum", NMWA) is the premier public art gallery in Japan specializing in art from the Western tradition.

[es] Museo Nacional de Arte Occidental

El Museo Nacional de Arte Occidental es un museo de Tokio en Japón dedicado exclusivamente al arte de Occidente.

[fr] Musée national de l'Art occidental

Le musée national de l'Art occidental (国立西洋美術館, kokuritsu seiyō bijutsukan?) est un musée d'art spécialisé dans l'art occidental fondé en 1959 et situé à Tokyo au Japon. Il occupe comme bâtiment principal un bâtiment conçu par Le Corbusier.
- [it] Museo nazionale d'arte occidentale

[ru] Национальный музей западного искусства (Токио)

Национальный музей западного искусства (яп. 国立西洋美術館) — художественный музей в Японии, в токийском округе Тайто. В нём выставлены произведения искусства стран Европы и Северной Америки начиная от Средневековья и до XX столетия. Национальный музей западного искусства является крупнейшим в своём роде в странах Азии.



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